Giarre, il Consiglio ad un passo dallo scioglimento. E la Giunta sorride -
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Giarre, il Consiglio ad un passo dallo scioglimento. E la Giunta sorride

Giarre, il Consiglio ad un passo dallo scioglimento. E la Giunta sorride

Il Consiglio comunale ad un passo dallo scioglimento. Quello che molti consiglieri presagivano si è avverato. Nero su bianco la Regione (Assessorato delle autonomie Locali della Funzione pubblica) ieri, attraverso una nota, nel riscontrare l’inosservanza degli obblighi relativi all’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, ha diffidato amministrazione e Consiglio all’approvazione dell’importante atto finanziario, entro e non oltre 20 giorni dalla ricezione della comunicazione della Regione, al fine di non incorrere nella sanzione prevista: lo scioglimento del civico consesso.

L’amministrazione, nonostante i reiterati solleciti della commissione Bilancio e di qualche consigliere eretico come Giusi Savoca, ha disatteso un fondamentale adempimento, approvare, entro tre mesi dall’emanazione del decreto di nomina dell’Organo Straordinario di Liquidazione, una ipotesi di bilancio riequilibrato.

Quel documento finanziario che avrebbe dovuto predisporre la Giunta – entro il 12 dicembre scorso – per poi approdare in Consiglio per il voto e infine l’inoltro al Ministero dell’Interno è stato del tutto ignorato.

L’allarme era stato lanciato già il 10 novembre scorso, nell’imminenza della scadenza dei termini, dalla III Commissione Bilancio e finanze”, che, attraverso una nota urgente aveva sollecitato l’amministrazione e gli uffici finanziari, perché procedessero senza indugio alla predisposizione degli atti, senza però ottenere riscontro.

Ma la Regione, ben informata sull’evolversi della situazione, già il 27 dicembre scorso, preso atto dell’inosservanza degli obblighi, ha inviato al Comune un proprio ispettore, al fine di valutare i presupposti di una eventuale azione sostitutiva. Ieri, come dicevamo, la diffida che suona come un ultimatum.

Della presenza al Comune, di un ispettore, in molti sapevano, ma è stato gravemente taciuto al Consiglio che lo ha appreso solo ieri, indirettamente, leggendo un passaggio della diffida della Regione. A questo punto  riuscire in 20 giorni ad approvare l’ipotesi di bilancio sembra essere, a parere di molti, impresa titanica. E per questo serpeggiano malumori per il rischio scioglimento.  Una beffa. Peggio ancora se come in molti pensano, si trattasse di una manovra politica orchestrata per far fuori la pseudo opposizione-maggioranza che adesso per i suoi servigi riceve il ben servito. Di meglio non si poteva sperare. A casa e umiliati. Del resto sotto Natale l’amministrazione, anziché concentrarsi sull’ipotesi di bilancio riequilibrato, ha perso il suo tempo con la riformulazione del piano di riequilibrio.  Perdendosi  inutilmente e commettendo macroscopici errori. La straordinaria “perla” del parere dei revisori ha caratterizzato la farsesca politica giarrese. Mentre nel frattempo, all’insaputa del Consiglio c’era quell’ispettore inviato dalla Regione che relazionava sugli accadimenti che si susseguivano. Prendendo poi atto della scontata inammissibilità del piano di riequilibrio riformulato certificato dalla Corte dei conti.  

A questo punto, neanche a dirlo, l’ipotesi di una sfiducia al sindaco, torna alla ribalta. Sulla pelle della città, ormai morta e sepolta, si continua a giocare.  Con stucchevoli manovre che i cittadini giarresi neppure percepiscono, salvo poi criticare sui social sindaco e consiglieri sullo sfacelo della città. Sulla mortificante desertificazione del centro storico. Va aggiunto che, nel caso in cui la Giunta, miracolosamente, dovesse riuscire ad approvare un  ipotesi di bilancio riequilibrato (scontato il voto del Consiglio), il Ministero dell’Interno potrebbe – ed è molto probabile visti i precedenti – bocciarlo. E questo comporterebbe, anche in questo caso, lo scioglimento del Consiglio.  Dunque le vie di fuga sono quasi inesistenti.  I valorosi consiglieri protagonisti del dissesto sarebbero spacciati. Senza se e senza ma.  

Tornando alle reazioni politiche,  c’è da annotare il sussulto del presidente del consiglio Francesco Longo che non nasconde la propria preoccupazione e afferma che intende approfondire la questione, mentre il presidente della commissione Finanze, GiannunzioMusumeci, rileva amareggiato che: “una nuova diffida per inadempienze dell’amministrazione; è come se non fossimo amministrati.Una vicenda contornata anche da altri fatti oscuri, come quello dell’invio di un ispettore regionale sul bilancio dell’ente che è stato nascosto a tutti, forse per la vergogna di ammetterlo.

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