In Sicilia, fino all’anno 1997, esisteva una banca dal nome prettamente siciliano, la Sicilcassa, acronimo di Cassa di Risparmio Vittorio Emanuele per le Provincie Siciliane, ad imitazione della forse più famosa Cariplo, Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, diventata una fondazione.

La Cassa di Risparmio siciliana era stata costituita nel lontano 1861, il 21 ottobre, dopo poco un anno dallo sbarco di Giuseppe Garibaldi a Marsala, dall’allora luogotenente del re, generale Ignazio Genova di Pettinengo, e chiusa da Carlo Azeglio Ciampi con decreto del 5 settembre 1997. Subito dopo, nella fase di transizione, divenne anche una sezione dell’allora Banco di Sicilia, chiuso anche questo con l’intervento del Mediocredito Centrale e confluito in Capitalia.

Il Tribunale di Palermo dichiarò l’insolvenza della Sicilcassa con sentenza del 19 febbraio 1999, conclusasi definitivamente con sentenza della suprema Corte di Cassazione appena un anno fa, il 22 febbraio.

La diffusione dell’Istituto bancario era capillare in tutte le provincie siciliane e faceva a gara con il Banco di Sicilia, non era raro vedere i due istituti fronteggiarsi in un comune dell’isolae; ricordo con nostalgia anche la borsa di studio consegnatami personalmente dall’allora presidente, prof. Ferdinando Stagno d’Alcontres, nel salone della prestigiosa sede palermitana, ora diventata un albergo, a pochi passi da via Roma, in una piazza che ne conserva solamente il nome, Cassa di Risparmio.

La Sicilcassa gestiva in proprio con il “Fondo pensione” la previdenza del proprio personale senza alcun riferimento all’Inps; a partire dall’inizio di quest’anno la dismissione di quanto resta del patrimonio immobiliare è gestito da una società, si tratta di appartamenti, capannoni, uffici e locali commerciali per un totale di 194 unità, molte delle quali con contratti di affitto e con prezzi che arrivano fino a 20.592.835,00 euro per la prestigiosa sede direzionale in via Filippo Cordova, angolo via della Libertà.

La maggior parte delle unità immobiliare si trova a Palermo, le altre nelle provincie di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Messina e Siracusa, qualcuna anche nel Lazio.

Domenico Pirracchio