Giarre, Franco Perlasca incontra gli studenti -
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Giarre, Franco Perlasca incontra gli studenti

Giarre, Franco Perlasca incontra gli studenti

Giorgio Perlasca aveva nascosto pure a suo figlio e alla sua famiglia la vicenda degli oltre 5000 ebrei ungheresi che aveva salvato durante la seconda guerra mondiale, fingendosi console spagnolo. E’ uno dei particolari della vicenda di questo straordinario uomo che è venuta fuori durante la testimonianza che il figlio Franco ha portato agli studenti di Giarre, riuniti per ascoltarlo al cine-teatro “Garibaldi”, in un incontro promosso dall’Istituto d’istruzione superiore “Michele Amari”.

La famiglia Perlasca venne a conoscenza dell’opera di Giorgio quasi per caso: una coppia di coniugi, ebrei ungheresi salvati dallo sterminio, decenni dopo, una volta caduto il muro di Berlino, andarono a cercare il loro salvatore nella sua casa a Padova. La storia viene così fuori ma il figlio Franco ha confidato agli studenti di essersi inizialmente estraniato da questa vicenda che non sentiva sua.

Solo nel 1996, in occasione della pubblicazione delle memorie del padre, Franco Perlasca, incontrando uno dei salvati dal padre, capì che quella storia non poteva essere buttata via e si riconciliò con la memoria di suo padre.

Giorgio Perlasca si era comportato proprio così come racconta la leggenda ebraica dei 36 giusti: nessuno sa chi sono e nemmeno loro sanno d’esserlo. Quando il male sembra prevalere escono allo scoperto e si prendono i destini del mondo sulle loro spalle e per questo Dio non distrugge il mondo. Finito questo periodo, hanno la capacità e l’umiltà di tornare alla vita normale di tutti i giorni.

Luciana, la moglie di Franco, affezionata nuora di Giorgio, ha ripetuto agli studenti l’auspicio del suocero: «Vorrei che i giovani s’interessassero a questa mia storia per pensare oltre a quello che è successo anche a quello che potrebbe succedere ed essere pronti ad opporsi a violenze del genere, semmai dovessero ripetersi». E Franco ha precisato ai ragazzi: «Dobbiamo essere dei giusti inseriti nel nostro contesto, privilegiando i doveri rispetto ai diritti, senza doveri non ci sono diritti».

L’amministrazione comunale di Giarre ha consegnato ai Perlasca una targa commemorativa.

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