Oasi di Fiumefreddo: dopo l'ultimo incendio tanti gli interventi da effettuare -
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Oasi di Fiumefreddo: dopo l’ultimo incendio tanti gli interventi da effettuare

Oasi di Fiumefreddo: dopo l’ultimo incendio tanti gli interventi da effettuare

E’ trascorso un anno dall’incendio che, partito da fuori la riserva, in poche ore, complice una ventosa nottata invernale, ha devastato buona parte della vegetazione della riserva.

Il Wwf Sicilia Nord-Orientale ha effettuato una ricognizione sui luoghi rilevando che, sebbene la vegetazione spontanea abbia fatto il suo corso, ricrescendo e cancellando quasi del tutto le tracce dell’incendio, tutto resta ancora fermo.

Ad oggi la fruizione è consentita limitatamente al centro visite e all’area immediatamente prospicente ad esso con l’aggiunta di un piccolo tratto di sentiero.

Come spiega Salvo Quattrocchi: “La motivazione è che  bisogna mettere in sicurezza la riserva; passerelle crollate, sentieri ostruiti, alberi (Pioppi bianchi) pericolanti. Una ordinaria manutenzione praticamente, senza la necessità  di interventi sia economici che tecnici faraonici”.

Secondo il Wwf quello che manca è la volontà e le conseguenze di una riserva nata male e gestita peggio oggi vengono al pettine. “Un rimpallarsi di responsabilità fra tutti gli attori in campo è storia già vista – si legge in una nota -.  Il disinteresse di una collettività locale dormiente non fa altro che peggiorare lo stato delle cose. Con scarichi nel mare di acque reflue con un carico batterico sempre al limite delle norme, con le due aree naturalistiche presenti destinate a un lento e graduale abbandono, forse a breve in questo tratto di costa jonica non reteranno altro che i muti scheletri delle ex cartiere e un mare sempre e inesorabilmente meno blu”.

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