Luca Cardillo e la sua "lezione" di vita -
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Luca Cardillo e la sua “lezione” di vita

Luca Cardillo e la sua “lezione” di vita

Da questa mattina, on line, è un susseguirsi di articoli e messaggi di cordoglio per Luca Cardillo, il 24enne aspirante attore giarrese, affetto alla gamba da un raro tumore, un osteosarcoma. Per lui tutto l’hinterland jonico-etneo, e non solo, si è mobilitato.

Una battaglia che tutti sapevamo essere molto difficile, ma che Luca, con incredibile lucidità, ha voluto combattere lo stesso sino all’ultimo, compiendo per se stesso scelte importanti. Ha avuto momenti di scoraggiamento, umanamente comprensibili, ma non si è dato per vinto. Che insegnamento per quanti di noi, per molto, molto meno si buttano giù. Per questo tanti in queste ore lo chiamano “guerriero”.

Questa storia non fa solo star male e commuovere. Luca ci ha insegnato che non c’è nulla di più importante della vita, che non va sprecata e non va messa a rischio. E c’è qualcosa per cui dobbiamo tutti ringraziarlo: aver fatto sentire un cuore solo gli abitanti di un territorio spesso apatici o ripiegati su se stessi.

Non dimentichiamo la mobilitazione che ha suscitato Luca: raccolte fondi nelle scuole, nelle chiese, nelle piazze, spettacoli, partite, cene di beneficenza, veglie di preghiera, da Giarre ai paesi etnei, una mobilitazione che mai prima d’ora si era vista, e che si estesa poi in tutta Italia. E forse questo è da ricordare, più degli appelli dei tanti vip che hanno invitato a fare una donazione per Luca, tra cui Rosario Fiorello, Jovanotti, Nicola Savino, Valerio Staffelli, Rudy Zerbi e Red Ronnie.

Pure per strada la gente chiedeva notizie di Luca: prima che partisse per l’America, per tentare un disperato intervento che gli salvasse la vita, dopo che tutti i centri specialistici italiani dove era stato con la sua famiglia gli avevano detto che non c’era nulla da fare. E anche dopo il viaggio al MD center di Houston, dove gli hanno detto che l’intervento era troppo rischioso in un corpo così fragile e che poteva morire in sala operatoria.

Migliaia di persone hanno contribuito a raccogliere somme importanti per pagare quel sospirato viaggio e sono rimaste con il fiato sospeso per Luca. Per ognuno di noi questo ragazzo è diventato un fratello, un figlio, un caro amico. Noi, che siamo ognuno per conto nostro, pronti a lamentarci e a non fare nulla, stavolta ci siamo uniti per una battaglia impossibile.

Come se fossimo davvero una famiglia. Non c’era mai riuscito prima niente e nessuno. Questo è il miracolo che ha fatto Luca.

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