E’ in programma per questa mattina al Garibaldi Catania l’autopsia sul corpo di Sara Parisi, la 58enne giarrese uccisa ieri dall’ex marito che l’ha attesa fuori dalla sua abitazione sul corso delle Province ad Altarello.  Esame autoptico anche per l’ex marito della donna, all’obitorio del Policlinico di Catania. Frattanto proseguono serrate le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Giarre con il coordinamento del Pm Alessandra Tasciotti.

Ieri  sono stati interrogati a lungo dai carabinieri e dal magistrato inquirente il fratello e il giovane nipote della vittima che ieri mattina alle 8, per primi, sono intervenuti non appena hanno udito da casa gli spari e che pare abbiano ingaggiato con Privitera una violenta colluttazione.

Nel contempo l’arma usata dall’omicida, una Berretta cal. 9 con matricola abrasa, sarà esaminata dal Ris di Messina e saranno fondamentali gli accertamenti balistici.

Ad armare la mano dell’omicida sarebbe stata la gelosia. L’uomo, di recente, aveva scoperto su Facebook che l’ex moglie aveva allacciato nelle scorse settimane una nuova relazione con un altro uomo. Liaison che la donna aveva ufficializzato anche sul social con un “cambio di stato” sul proprio profilo personale. Tuttavia non è certo che sia stata questa la molla determinante.

Intanto si registrano anche alcune reazioni. “L’elenco si allunga e noi francamente non ne possiamo proprio più – afferma in una nota la segretaria generale della Uil di Catania, Enza Meli, insieme con le responsabili territoriali del dipartimento Pari Opportunità e del servizio Mobbing&Stalking, Serena Vitale e Sabrina Perrotta.

“Vorremmo urlare la nostra rabbia, ma preferiamo ribadire la richiesta di certezza della pena e condanne esemplari per chi sulle donne commette violenza. Non solo fisica”.