Catania, gli studenti del “Coordinamento” contestano l’“alternanza scuola-lavoro” -
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Catania, gli studenti del “Coordinamento” contestano l’“alternanza scuola-lavoro”

Catania, gli studenti del “Coordinamento” contestano l’“alternanza scuola-lavoro”

Giovedì, in occasione della Giornata internazionale degli studenti, un corteo autorizzato degli studenti, organizzato dal “Coordinamento studentesco Catania”, ha raggiunto piazza Stesicoro. Il corteo, che avrebbe dovuto proseguire fino al Mc Donald sito nella stessa piazza e lì svolgere un’assemblea, non ha potuto raggiungere il luogo prefissato per l’assemblea, perché un vero e proprio blocco di poliziotti del Reparto Mobile, gli ha impedito, di fatto, l’ingresso in piazza Stesicoro.

“L’abbiamo già visto – dicono i ragazzi del Coordinamento – in occasione della visita di Renzi e lo vediamo ancora: militarizzazione della città. Ma a difesa di cosa?”.

“Il Ministero dell’Istruzione – dicono gli studenti – ha siglato un accordo con la multinazionale per il progetto di Alternanza scuola-lavoro. Circa 10mila studenti dovranno andare a lavorare gratis nei banconi e nelle cucine del Mc Donald’s. Quale la valenza educativa? McDonald’s ha assicurato 10mila percorsi in 500 locali su tutto il territorio nazionale, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. La multinazionale ha persino aperto una campagna ad hoc: “Benvenuti studenti”. Ma non solo McDonald’s. Tra i “campioni dell’alternanza” come li definisce lo stesso MIUR, ci sono imprese come Fiat, multinazionali come Eni, marchi di abbigliamento come Zara, banche come Intesa San Paolo. Il piano della Giannini sembra quindi un bel regalo a queste aziende, che potranno – venendo pure ringraziate dal Ministero – sfruttare liberamente un po’ di manodopera sottopagata e procedere, magari, a ristrutturazioni della propria forza-lavoro a partire dal ricatto della possibile sostituzione con eventuali studenti meritevoli.
Questo accordo è per noi il simbolo della “Buona Scuola” di Renzi. Il simbolo di un governo che porta avanti palesemente manovre di sfruttamento e precarizzazione per i giovani con la scusa di stare al passo col mercato”.

Orazio Vasta

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