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A Giardini Naxos un uomo da non dimenticare: Lorino Mangano

A Giardini Naxos un uomo da non dimenticare: Lorino Mangano

Trent’anni fa veniva a mancare il benemerito politico ed intellettuale di Sinistra che negli Anni Cinquanta, durante la sua sindacatura, diede un input decisivo allo sviluppo socioeconomico ed al decollo turistico della prima colonia greca di Sicilia. Fu anche eletto al Consiglio Provinciale di Messina, dove si distinse per lungimiranza e libertà di pensiero

giardini-naxos-lorino-mangano-02Poco più di trent’anni fa Giardini Naxos perdeva un benemerito figlio, che tanto ha contribuito allo sviluppo ed alla modernizzazione della prima colonia greca di Sicilia. Il 15 luglio del 1986 veniva infatti a mancare Lorino Mangano, uomo di profonda cultura e di grande rigore morale cui è stata intitolata la Civica Biblioteca giardinese, alla quale donò i tantissimi libri della sua biblioteca personale.

Nato nel 1915 dal maestro Nino Mangano, raffinato direttore della locale banda musicale, e dalla signora Elvira Pizzati, Candeloro (Lorino per gli amici) Mangano compiuti gli studi magistrali si accostò a quelli filosofici. Visse da prigioniero (prima in Algeria e poi in Francia) il dramma della guerra, ed una volta rientrato a Giardini Naxos iniziò il suo impegno politico da convinto socialista. Ma come ha scritto il noto intellettuale Matteo Steri, curatore dell’antologia “Lorino Mangano, scritti e discorsi” edita nel 1992, «quello che ha detto e fatto, sempre con rigorosa coerenza e fede cristallina, lo pone al di fuori dei limiti della collocazione in un partito o in un’epoca. Le idee da lui propugnate di onestà, di lotta dura contro ogni forma di abuso, di difesa strenua degli interessi reali della collettività e di progresso, in termini sia di sviluppo economico che civile, superano qualsiasi limite, perché sono giuste e valide, anche se non hanno trovato in Giardini quella fortuna che meritavano».

Lorino Mangano poté efficacemente incidere nella realtà socioeconomica del suo Comune prima da consigliere comunale, eletto nel 1952, ed a partire dal 1956 in qualità di sindaco, a capo della prima Amministrazione socialista in Sicilia.

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Alla sua illuminata gestione si devono svariate misure (economiche, sanitarie, ecc.) in favore dei cittadini indigenti, disoccupati o malati; la costruzione di alloggi popolari; il completamento dell’acquedotto esterno che assicurò l’acqua ai rioni periferici, alle campagne ed alla zona turistica di Schisò; il completamento della fognatura; l’asfaltatura delle strade di campagna; l’aumento delle celle cimiteriali; i finanziamenti per il porto, per il lungomare, per il giardino pubblico e per la costruzione di una seconda scuola elementare e della scuola media. Ebbe sempre, inoltre, una particolare attenzione per le esigenze del locale Orfanotrofio Antoniano, in maniera tale che quest’ultimo potesse tranquillamente assistere i bambini poveri del paese. Da sottolineare, infine, che sotto la sua gestione amministrativa venne inaugurato, alla fine degli Anni Cinquanta, il primo stabilimento balneare di Giardini Naxos.

Lorino Mangano, dunque, dimostrò con i fatti di credere convintamente nella vocazione turistica del suo amato paese, e fu un precursore di quello che oggi si usa definire “turismo sostenibile” essendosi battuto per l’ordinato sviluppo e la pulizia del territorio comunale e per la valorizzazione del patrimonio archeologico ed ambientale della prima colonia greca di Sicilia, da perseguire anche e soprattutto attraverso la lotta alla speculazione ed al facile arricchimento.

All’esperienza politico-amministrativa di sindaco segue per lui, dal 1962 al 1970, quella di consigliere a Messina del primo Consiglio Provinciale eletto dopo il Fascismo. Ed anche in tale ruolo si contraddistingue per lungimiranza e larghezza di vedute, come dimostrano i suoi apprezzati e coraggiosi interventi in aula in cui si spinge a mettere in discussione l’utilità delle stesse Province Regionali siciliane (definendole “macchine strumentali del potere locale”), ma anche a parlare per primo di “comprensorio turistico dei paesi della costa jonica” in tempi in cui solo Taormina e, grazie a lui, Giardini Naxos godevano dell’invidiabile “status” di stazioni di villeggiatura.

giardini-naxos-lorino-mangano-03Durante il suo mandato di consigliere provinciale Lorino Mangano aderisce al P.S.I.U.P. (Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria), in cui milita sino allo scioglimento di tale forza politica per poi confluire, nel 1972, nel Partito Comunista.

Nel frattempo, lasciato il Consiglio Provinciale, decide di rituffarsi nell’agone politico di Giardini Naxos, dove nel 1970 viene rieletto consigliere comunale. Per un breve periodo rivestirà anche il ruolo di assessore alla Pubblica Istruzione. Sarà questa l’ultima sua esperienza amministrativa in quanto nel 1974 decide di non ripresentarsi alle elezioni giardinesi di quell’anno, anche se, nonostante i problemi di salute, continuerà il suo impegno politico sino alla fine dei suoi giorni, determinata da una complicanza a seguito di un banale intervento chirurgico.

Lorino Mangano fu, dunque, un riferimento politico e culturale non solo nella sua Giardini Naxos, ma anche oltre l’ambito locale. A parte gli importanti riconoscimenti ottenuti per la sua intensa e proficua attività amministrativa, tra cui l’elezione a componente del Comitato Esecutivo dell’A.N.C.I. (Associazione Nazionale Comuni d’Italia), si meritò la stima e l’amicizia di autorevoli intellettuali di Sinistra, come l’eminente storico e docente universitario catanese Giuseppe Giarrizzo, che gli dedicò anche un articolo alla memoria pubblicato nel 1993 dal quotidiano “La Sicilia” (dove tra l’altro scrisse «…salivo la ripida scala di accesso alla sua casa sul Corso e la madre con cui Lorino viveva mi accoglieva con simpatia…»).

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Nel primo anniversario della sua morte, un altro suo grande amico, ossia l’onorevole e dirigente del Pci Domenico Rizzo, volle commemorarlo nel Consiglio Comunale di Giardini sottolineandone l’impegno professionale di insegnante estremamente colto grazie ai severi studi giovanili, da lui comunque continuamente aggiornati attraverso la sua inclinazione alla lettura. «La biblioteca – ha sottolineato Rizzo in quella occasione – era il solo suo “bene”. Per il resto, le uniche entrate di Lorino erano lo stipendio di insegnante prima e la pensione dopo. Fu un uomo buono, generoso e leale che sapeva suscitare subito simpatia ed affetto».

Rodolfo Amodeo

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