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Mascali: seduta di Consiglio comunale infuocata

Mascali: seduta di Consiglio comunale infuocata

Lettura dei verbali delle sedute precedenti, Attività ispettiva e la deliberazione di due debiti fuori bilancio: erano questi i punti all’ordine del giorno che il consiglio comunale di Mascali avrebbe dovuto trattare nella seduta di venerdì.

Ma, appena si è incominciato a parlare del servizio idrico gli animi del civico consesso si sono surriscaldati. “Un problema che per la comunità mascalese – ha dichiarato il consigliere di opposizione Carmelo Caltabiano – si trascina avanti da 7 mesi e che l’Amministrazione comunale non ha voluto risolvere disattendendo le direttive date dal consiglio comunale. Un’Amministrazione incapace e indolente come quella guidata dal sindaco Luigi Messina – ha incalzato Caltabiano – che non riesce ad affrontare i problemi gestionali di una città non può definirsi tale meglio sarebbe se desse le dimissioni. Una bollettazione idrica errata non deve essere modificata su richiesta del cittadino ma direttamente dall’Amministrazione perché il messaggio fino ad ora trasmesso dal Comune di Mascali è che quello che fa non è corretto, nè tanto meno l’opposizione può fare passare il messaggio che l’acqua non deve essere pagata. L’acqua – precisa Caltabiano – va pagata perché è un servizio che viene erogato ma va pagata secondo legge e regolamento. Costringere i cittadini a fare la fila presso gli uffici comunali per chiedere chiarimenti sulla propria bolletta oltre che essere illegittimo è pure fastidioso”.

“Chiediamo che il problema venga risolto e si tenga atto delle direttive votate all’unanimità dal consiglio comunale – dice la consigliera di opposizione Veronica Musumeci. Dopo la richiesta di scioglimento della seduta sono arrivati i Carabinieri chiamati dal sindaco Messina, gli umori e gli animi – dice ancora la Musumeci- si sono riscaldati. Il sindaco Messina, anche se all’opposizione non lo ha ritenuto necessario, ha deciso di chiamare i Carabinieri – ha spiegato la Musumeci. Sarebbe stato sufficiente parlare serenamente”.

Anche il consigliere di opposizione Emanuele Nigrì rincara la dose accusando l’Amministrazione Messina di “non avere voluto risolvere il problema” della bollettazione del canone idrico.

“Mascali risente di un problema generale e nazionale di credibilità della politica e delle Istituzioni” ha detto nel suo intervento in consiglio il vice presidente del civico consesso Alberto Cardillo. “Se passa il principio che non c’è certezza tributaria è deleterio perché quest’ultima al pari della certezza del diritto fa sentire il cittadino nelle condizioni di fidarsi delle Istituzioni. Al più presto – ha detto Cardillo – bisogna trovare una soluzione definitiva al problema. Il mio ragionamento non appartiene né ad una logica di opposizione o di maggioranza ma di rispetto delle Istituzioni e di dignità della Politica”.

“Se l’errore è politico – aggiunge Cardillo – chi ha sbagliato faccia un esame di coscienza e tragga le dovute conseguenze. Se l’errore è dell’apparato burocratico venga punito chi ha sbagliato secondo quanto prevede l’ordinamento vigente. Se l’errore è della ditta che si occupa della raccolta dei dati che venga sollevata dall’incarico e venga intentata una causa”.

Nel suo intervento Cardillo ha infine sottolineato il rispetto delle prerogative del consiglio. “A 18 mesi dall’insediamento di questa Amministrazione risultano quasi nulle le applicazioni degli atti di indirizzo e delle interrogazioni fatte in consiglio. Questo – ha detto Cardillo – non è istituzionalmente corretto. Lo dico in qualità di vice presidente del consiglio e non di consigliere di maggioranza perché questo fa parte del rispetto delle Istituzioni e del consiglio comunale nel suo complesso. Comprendo l’emergenza nella quale si trova l’Amministrazione nel gestire il Comune ma l’Amministrazione deve trovare il tempo di tenere in considerazione quanto deliberato dal consiglio e di programmare lo sviluppo della Città. Perchè – conclude Cardillo – se manca la programmazione e i progetti quando arriva l’occasione del finanziamento non sapremo le somme necessarie da impegnare in bilancio e quindi voglio esortare l’Amministrazione ad uscire dalla logica dell’emergenza ed entrare in quella della programmazione”.

Angela Di Francisca

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