Giarre, via Damasco, tra sprechi idrici, disservizi e paradossi -
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Giarre, via Damasco, tra sprechi idrici, disservizi e paradossi

Giarre, via Damasco, tra sprechi idrici, disservizi e paradossi

Via Damasco anno zero. La strada a nord dell’abitato della frazione di Macchia ormai da diversi mesi è completamente al buio, mentre in un punto del manto stradale si è creata una piccola fessurazione, dalla quale, da oltre due settimane, fuoriesce dell’acqua potabile da una tubazione. Non solo.  Nel marzo scorso sono stati collocati 12 nuovi corpi illuminanti su un tratto di poco più di 250 metri. I lavori sono stati completati prima dell’inizio dell’estate ma ad oggi l’illuminazione non è stata ancora attivata. La vicenda è stata sollevata in Consiglio comunale, lunedì scorso, dal consigliere Vittorio Valenti  evidenziando la necessità di attivare il nuovo impianto di illuminazione in via Damasco stante il potenziale pericolo per l’incolumità dei residenti e di quanti, in generale, percorrono questa importante arteria stradale.

All’Ufficio Tecnico del Comune, in merito spiegano che sono in corso di esecuzione le procedure per la formalizzazione del contratto con la società che fornisce l’energia elettrica che, però, si apprende, contesterebbe al Comune mancati pagamenti di precedenti fatture al punto che, allo stato, risultano bloccati, per morosità pregresse, persino i contratti di fornitura elettrica per il centro diurno di via Berlinguer e per l’aumento di potenza nella materna comunale di Carrubba. Ma in via Damasco, a Macchia, come detto, oltre alla problematica della pubblica illuminazione,  si palesa un altro grave disservizio: la perdurante fuoriuscita di acqua pubblica, in seguito alla rottura di un tratto della tubazione idrica sottostante la strada. All’Ufficio Idrico comunale spiegano che la mancata riparazione è purtroppo legata alla scadenza del contratto stipulato dal Comune con la ditta esterna che si occupa della manutenzione della rete idrica. In assenza di risorse finanziarie – il Bilancio è ancora in alto mare – si è nell’impossibilità di procedere persino a degli affidamenti temporanei.

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