Catania calcio: pari rocambolesco per 3 a 3 a Melfi -
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Catania calcio: pari rocambolesco per 3 a 3 a Melfi

Catania calcio: pari rocambolesco per 3 a 3 a Melfi

Melfi è un’operosa cittadina della Basilicata. Quasi diciottomila abitanti ed undici campionati consecutivi in C2 (Lega Pro Seconda Divisione dalla stagione 2008/09), festeggiati ogni anno coi botti di fine anno. La quarta serie è stata sempre una piccola Serie A per i lucani, che dal 2014 sono stati addirittura catapultati in Lega Pro – il pastrocchio/potpourri voluto dalla Lega Calcio – ed hanno fatto pure bene, chiudendo la stagione al nono posto. Un piccolo miracolo sportivo, di quelli che oggi se ne leggono sempre meno.

Il terreno di gioco del piccolo impianto (il 4000 posti “Arturo Valerio”, intitolato ad una figura storica del calcio melfitano) è stato così calcato da club dal recente illustre passato.
Come il Catania, oggi. Che si è calata così bene nei panni da squadra di provincia, da rischiare quasi di fare l’ennesima figuraccia.
Ai punti, forse, avrebbe vinto pure il Melfi, nonostante la reazione caratteriale ed agonistica ci sia stata. Ma è davvero troppo poco per fare del Catania una compagine pronta a dire la propria per la restante parte del torneo e pronta, soprattutto, a scalare la classifica.

La cronaca è tutta in poche righe, per un gara costellata da errori e scelte tattiche poco azzeccate. E non ingannino i sei gol, di spettacolare non c’è stato proprio nulla.
Il Catania passa al minuto 19: assist dall’out destro di Garufo all’indirizzo di Aagazzi che controlla bene il pallone ed insacca alle spalle di Santurro. Tutto troppo facile, viene da pensare. Poco dopo, la doccia fredda. Che ci riporta in un istante all’adolescenza, quando ai campetti dell’oratorio il ruolo di portiere veniva affidato al ragazzo più grassottello, a quello più scarso. Quello che ti rovinava il pomeriggio con le sue papere e ti fa faceva maledire il momento in cui lo avevi chiamato dalla strada per giocare. Poi riapri gli occhi e vedi i giocatori del Melfi abbracciarsi ed esultare. Tutto vero. In mezzo, durante quei lunghissimi secondi la stanca conclusione di Longo e la topica di Bastianoni. Un’altra, la più grossa.
Passano pochi minuti ed il Melfi passa ancora, dal dischetto. E potrebbe diventare una Caporetto quando Herrera per poco, al 28’, non pesca il jolly da posizione defilata con l’estremo difensore etneo mal piazzato.

Ci pensa Russotto, due minuti più tardi, a spegnere il fuoco lucano facendo due pari. Bello il controllo palla e sicura l’esecuzione. Dall’ex Napoli ci si aspettano proprio questi numeri. E allora il fantasista si ripete nella ripresa, al minuto 73, portando i rossazzurri in vantaggio.
Ma siccome la partita finisce quando l’arbitro fischia, avrebbe detto quel serbo che il calcio lo conosceva meglio di chiunque altro, la sorpresa è dietro l’angolo. Da dove salta fuori Canotto, il giocatore sul cui cognome ti sei interrogato dal primo minuto di gioco e che affonda il Catania in un mare di guai.

MELFI-CATANIA 3-3

MELFI (4-2-3-1): Santurro; Demontis, Cason, Colella, Amelio; Giacomarro, Finazzi (dal 62′ Maimone); Longo, Herrera (dal 71′ Tortolano), Canotto; Masini (dal 58′ Lescano). A disposizione: Zanotti, Scognamiglio, Prezioso, Masia, Gagliardini. Allenatore: G. Ugolotti

CATANIA (4-3-3): Bastianoni; Garufo, Pelagatti, Bergamelli, Nunzella; Russo (dal 52′ Scarsella), Musacci (dal 61′ Plasmati), Agazzi; Russotto (dal 77′ Lulli), Calil, Falcone. A disposizione: Ficara, Bacchetti, Sessa, Ferrario, Rossetti, Calderini, Di Grazia, Barisic. Allenatore: G. Pancaro

Marcatori: Agazzi al 19′; Longo al 23′; Herrera al 27′; Russotto al 31′ ed al 73′

Arbitro: A. Giua di Pisa

Ammoniti: Falcone (C); Herrera (M); Musacci (C); Nunzella (C)

Espulsi:

Note: Calci d’angolo: 5-7; Recupero: 2′ p.t. – 5’s.t.

Carlo Copani

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