Giarre, si dimette assessore Nino Raciti. Manovre in vista? -
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Giarre, si dimette assessore Nino Raciti. Manovre in vista?

Giarre, si dimette assessore Nino Raciti. Manovre in vista?

E alla fine l’agnello sacrificale è stato trovato. Il prof. Nino Raciti, stamane, dopo avere preso parte ad una riunione in Provincia con il sindaco Bonaccorsi, ha rassegnato le dimissioni, protocollando l’atto nella tarda mattinata di oggi.

Ufficialmente, Raciti, si è dimesso per ragioni esclusivamente personali in quanto dovrà recarsi all’estero senza poter essere in grado di preventivare la durata della permanenza fuori dall’Italia e il rientro in sede. Tale motivazione, però, non convince per nulla.

antonino_racitiRaciti di certo non avrebbe scelto questo periodo per le sue dimissioni volontarie. Alla vigilia della ripresa scolastica e in piena emergenza finanziaria. Queste dimissioni, invece, hanno tutte le caratteristiche di una manovra politica, nel disperato tentativo di mutare la geografia politica, proprio quando lo scenario del dissesto viene dato per scontato. E con esso, la mozione di sfiducia. Lo scopriremo presto se davvero si è voluto sacrificare un galantuomo, una persona per bene, che ha svolto il proprio ruolo con diligenza e passione. Da ex dirigente scolastico riusciva ad interloquire con i vertici scolastici, trovando delle soluzioni, talvolta mediando, altre volte ingoiando rospi non suoi. Come detto queste dimissioni hanno tutta l’aria di una operazione politica.

Se così fosse, perché, allora, Raciti e non Piera Bonaccorsi? Al netto delle strisce rosa e di uno sportello antiviolenza, quali sono stati in questi due anni i  grandi sforzi progettuali profusi da questo assessore? L’estate che ci sta lasciando è stata tra le più funeree degli ultimi 20 anni. Un bicentenario mortificato dalla mediocrità delle poche manifestazioni. Un altro funerale alla città spenta.

La sua nomina, quella della Bonaccorsi, sin dal primo momento, ha spiazzato molti. Per fare posto a lei ha dovuto fare un passo indietro l’allora assessore designato Biagio Andò.  Quella nomina ha creato, poi, non pochi imbarazzi anche all’interno della compagine che sosteneva Salvo Andò, per via di un conflitto “parentale” con Salvo Vitale. E allora dentro Piera Bonaccorsi, fuori Nino Raciti.  L’agnello sacrificale di un Comune sull’orlo del baratro. E poi, ancora, il buon Giovanni Finocchiaro che da mesi chiede di andare via ma che per ragioni strategiche, a costo di detenere una sola delega, rimane imprigionato nella giunta, quasi fosse stato precettato dal sindaco per salvaguardare gli equilibri politici.

Di circostanza, poi, il commento del sindaco Roberto Bonaccorsi: “Ho preso atto con immenso dispiacere delle decisioni formalizzate oggi dal prof. Antonino Raciti e già manifestatemi nei giorni scorsi– dichiara il sindaco di Giarre Roberto Bonaccorsi – ma sentite le ragioni dallo stesso elencate, non ho potuto fare altro che prenderne atto e accettare le dimissioni. Esprimo un sentito ringraziamento – continua il sindaco – per l’abnegazione al lavoro, attaccamento al valore inscindibile istituzionale, le competenze dimostrate, l’impegno e la correttezza profuse dallo stesso nelle attività quotidiane dell’assessorato da lui diretto”.

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