Le interviste (im)possibili. Rosario Crocetta: “La Sicilia è il paradiso e il merito è mio. Chi nega l’evidenza è mafioso” -
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Le interviste (im)possibili. Rosario Crocetta: “La Sicilia è il paradiso e il merito è mio. Chi nega l’evidenza è mafioso”

Le interviste (im)possibili. Rosario Crocetta: “La Sicilia è il paradiso e il merito è mio. Chi nega l’evidenza è mafioso”

Siamo costretti, per motivi di sicurezza, a pubblicare questa intervista dopo alcuni giorni e senza indicare il luogo dove è stata effettuata. Diciamo solo che l’incontro potrebbe essere avvenuto in una delle zone più a rischio e in crisi della regione, dove il presidente Rosario Crocetta ha trascorso, senza sosta alcuna, il periodo estivo, pensando esclusivamente ai problemi, pochi in verità, che riguardano la Sicilia. Lasciamo ai lettori, quindi, la facoltà di immaginare che questa intervista sia stata registrata a Cefalù o Mondello, a Taormina o Giardini Naxos, a Pozzallo o Vendicari a Ortigia o Noto, sull’arenile di San Lorenzo o a Scala dei turchi. Insomma, dove c’è emergenza c’è Crocetta.

Sobrio, come sempre, con il borsalino di paglia bianca con nastro fucsia, camicia azzurra, vestito di lino verde acqua, pochette bordeaux a righe oro, calze blu, scarpe bianche, il presidente della Regione è sereno e cordiale come in tutte le occasioni in cui incontra i giornalisti. Ci accoglie con un sorriso così ampio e naturale che gli scivolano gli occhiali dalla fronte, dove li aveva appena sollevati, e gli cadono per terra. Li raccoglie chinandosi con gesto misurato.

“Buonciorno, direttore! È un piacere rivederla”, mi dice con entusiasmo

– Veramente, presidente, è la prima volta che ci incontriamo… Piuttosto la ringrazio io per la disponibilità.

“Ecco, lo sapevo: voi giornalisti mi volete sempre mettere in difficoltà. Dite cose che non sono vere. Informatevi prima di parlare e di lanciare accuse. Non siete professionali. Ho fatto bene a licenziarne 21 o 22, forse 23. Ma avrei dovuto continuare l’opera di pulizia, peccato che il Pd non abbia voluto”.

– Mi scusi, presidente: ho detto semplicemente che è la prima volta che ci incontriamo…

“Ecco, ha visto? Insiste! Vuole saperne più di me. Se dico che è un piacere rivederla è perché già ci conosciamo. Anzi, era un piacere, ma adesso che dimostra di essere come i suoi colleghi bugiardi e velenosi non è più un piacere. Appena avremo finito l’intervista la denungerò!”.

– Mi scusi presidente, non volevo farla alterare. Passiamo alla prima domanda, se permette: quali sono i rapporti con il Pd, che ha citato poco fa?

“Ottimi. Come sempre. Il Pd dice quello che vuole e io faccio quello che voglio. Non c’è alcun contrasto. Questa storia di Fiumefreddo è un’invenzione di certi giornalisti male informati, bugiardi e velenosi, forse anche mafiosi. L’avvocato Fiumefreddo è un martire della legalità, come me. Lucia Borsellino non lo voleva in giunta solo perché temeva di sfigurare al suo confronto. Vanità di fimmina, inzomma. Tutto qua”.

– Presidente Crocetta, la Sicilia è in difficoltà: disoccupazione, problemi sociali, ordine pubblico, infrastrutture che crollano, la spazzatura ovunque…

“Ma lei da dove viene? Dall’altro mondo? In Sicilia con il mio governo la disoccupazione è diminuita del 137%, quella giovanile del 576%, quella senile del 375%. I pensionati sono diminuiti anche loro perché molte imprese li hanno richiamati in servizio grazie ai fondi europei che la mia dirigenza ha saputo impegnare con un incremento dell’874,76% rispetto alla media annuale dei tre precedenti governi nei primi tre anni del mandato, al netto dei franchi tiratori e dei mafiosi che ho denunciato. La manciugghia è finita! Abbiamo fatto diminuire anche gli affiliati alle cosche del 37% mente sono aumentati i boy scout del 15% e i chierichetti del 37,37%”.

– Presidente, ma questi dati…

“Me li ha forniti l’onorevolissima diligente e dirigente nonché segretaria generale Patrizia Monterosso, che senza di lei la Sicilia non potrebbe esistere”.

– A proposito, presidente Crocetta, ma la dottoressa Monterosso è stata condannata dalla Corte dei Conti. Non le sembrerebbe il caso di rivedere il suo incarico?

“La dottoressa Monterosso combatte la mafia e l’illegalità da quando era dirigente con Cuffaro, poi ha continuato con Lombardo, e adesso continua con me. La proporrò presto come assessore, se accetterà, perché io ho un accordo che posso nominare un assessore e dopo Fiumefreddo nominerò lei. Il Pd lo sa ed è d’accordo: posso nominare un assessore alla volta fino al massimo di dodici. D’altronde se un governatore non può fare questo cosa ci sta a fare? Io sono stato eletto dal popolo e al popolo dei siciliani rispondo”.

– Presidente, in tre anni due mozioni di sfiducia; rapporti conflittuali con gli alleati, ha cambiato tantissimi assessori, molti sono andati via sbattendo la porta. Si dice che l’Ars resista solo perché unita dall’interesse dei 15.000 euro di stipendio mensile. Non è proprio un bel bilancio il suo, mi consente…

“Lei è mafioso se fa queste domande. Mi faccia vedere i documenti, per favore. La Sicilia è un paradiso e il merito è il mio. Non è vero che ho cambiato molti assessori, ma al contrario ho dato la possibilità a molti di partecipare attivamente alla rivoluzione che è in corso. Ma, quanto guadagna un deputato regionale? 15.000 euro. Possibile? Mi scusi… (prende il telefono)… Patrizia, mi puoi venire a spiegare un cosa? Grazie. Lei vada pure, l’intervista è finita. La denungerò più tardi”.

Daniele Lo Porto

L’intervista ed i riferimenti a fatti e persone sono esclusivamente frutto della fantasia dell’autore.

Fonte sito partner siciliajournal.it

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