Giarre e Juan Les Pins: bicentenari capovolti -
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Giarre e Juan Les Pins: bicentenari capovolti

Giarre e Juan Les Pins: bicentenari capovolti

Mentre Giarre festeggia l’anniversario dell’istituzione del Comune (1815), Juan Les Pins, Comune della Costa Azzurra, festeggia un anniversario infausto per la Francia: la battaglia di Waterloo (1815), risoltasi con la sconfitta di Napoleone, la sua ultima disfatta che segnava la caduta definitiva dell’imperatore con la consegna ufficiale al suo esilio a Sant’Elena.

102_3717Perché Jaun Les Pins, posto tra Antibes e Cannes, al centro di questa commemorazione? Perché Jaun Les Pins, vicino al suo attuale porto turistico, è il posto dove è sbarcato Napoleone reduce da Waterloo. Duecento anni dopo, il mondo celebra l’Imperatore e la stampa francese impazzisce per lui: ancora a chiedersi: “E se avesse vinto lui?….” e poi: “come è stato possibile perdere quella battaglia?”. Pensando a quel 18 giugno, non si può non pensare a quel giorno in cui su Waterloo (Belgio) la pioggia cadeva incessantemente e gli eserciti avversari pressavano i francesi da più parti, finendo per stravolgere l’esito della battaglia di cui si pensava un esito diverso.

Ancora oggi tutto ciò ha evocato un fascino magnetico nel pubblico, tanto che in 200mila sono accorsi da tutto il mondo alla commemorazione della battaglia, in cui 6 mila figuranti, centinaia di cavalli e una buona dose di cannoni, hanno ripetuto, grosso modo i segni di quella caduta. Tutti ancora a chiedersi: cosa è andato storto quel giorno a Napoleone? E cosa sarebbe successo se avesse vinto? Di certo sarebbero stati scenari completamente capovolti, ovviamente.

Anche Giarre ha festeggiato e festeggia il suo anniversario (1815-2015): 200 anni della istituzione del Comune. Peccato che il “clima” di questi giorni sia diverso ed oggi, curiosamente, segna una data infausta per la Comunità giarrese: la sua caduta in uno dissesto contabile di fatto, dai risvolti ancora poco decifrabili, che mette in ginocchio il futuro della nostra Giarre. È tempo di mettersi di buona lena e cercare di riprendersi. A Giarre, in questi giorni non piove climaticamente come pioveva quel giorno del 18 giugno 1815 a Waterloo, però, a pensarci bene ciò che “piove” sulla città, non sembra molto dissimile dell’ultima disfatta di Waterloo. Giorni tristi e disgraziati. Cadono tutti, è vero, sia l’uomo che dominava il mondo e che si è giocato tutto in un pomeriggio a Waterloo, segnando la sua fine, sia la nostra piccola Giarre con il suo dissesto contabile di fatto. È un’altra Waterloo? Lo sapremo solo vivendo.

Salvo Marino

 

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