“Francavilla nella Storia di Sicilia” di Angelo Pirri -
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“Francavilla nella Storia di Sicilia” di Angelo Pirri

“Francavilla nella Storia di Sicilia” di Angelo Pirri

Verrà presentato ufficialmente sabato prossimo, 20 giugno, il corposo volume nel quale il colto funzionario di banca in pensione ha dettagliatamente ricostruito le vicende del suo amato paese dalla Preistoria ai giorni nostri, evidenziando il glorioso passato della cittadina dell’Alcantara ed il suo essere “specchio” ed a volte anche “protagonista” delle varie epoche

Nella cittadina dellAlcantara cresce l’attesa per la presentazione ufficiale di un volume che non potrà assolutamente mancare nelle librerie dei francavillesi “doc”: “Francavilla nella Storia di Sicilia”, di Angelo Pirri, che verrà tenuto a battesimo sabato prossimo, 20 giugno, alle ore 18.00 presso la “Sala della Colonna” di Palazzo Cagnone.

Autore della corposa pubblicazione (quasi cinquecento pagine edite per i tipi della “Book Sprint”) è uno stimatissimo funzionario di banca in pensione, di cui si conoscevano l’attaccamento al paese natio (dove a tutt’oggi risiede insieme alla moglie Franca ed alla figlia Liana) e l’impegno, negli anni giovanili, negli ambiti dell’informazione locale e delle pionieristiche “radio libere”. Ma il suo esordio letterario nel complesso e delicato filone della ricerca storica ha costituito una “sorpresa” un po’ per tutti i suoi concittadini in quanto il “mite ed affabile” ragioniere Pirri (che nel corso della sua lunga carriera ha diretto in tutta la regione varie agenzie della “Sicilicassa”) non ha mai fatto sfoggio della sua profonda cultura, frutto di un’innata passione per i libri, che ha potuto coltivare a tempo pieno dopo aver smesso, con il pensionamento, i “freddi” abiti del bancario.

Il titolo del volume (“Francavilla nella Storia di Sicilia”) contiene già in sé la chiave di lettura dell’opera: senza nulla aggiungere né togliere alla realtà dei fatti, il suo autore vuol far prendere coscienza al lettore, ed in particolare a quello francavillese, del ruolo, spesso significativo, che il paese dell’Alcantara ha avuto nelle dinamiche storiche, politiche e socioeconomiche che hanno interessato la nostra isola nel corso dei millenni, a partire dalla remota Preistoria.

Scorrendo le pagine del volume in questione, insomma, ci si rende conto che non è solo la famosa e cruentissima battaglia del 1719 tra Austriaci e Spagnoli l’unica vicenda che ha visto Francavilla protagonista del grande e variegato “palcoscenico” della storia di Sicilia: come dimostra Angelo Pirri, a Francavilla la storia siciliana è sempre stata “di casa”, con le eminenti personalità che la cittadina dell’Alcantara ha espresso, l’hanno abitata o semplicemente frequentata (i Balsamo, i Ruffo, lo scienziato e politico Stanislao Cannizzaro, il conte e poliedrico intellettuale Luigi Maria Majorca Mortillaro, l’eroe indipendentista Antonio Canepa, il ministro Franco Restivo, ecc.), ma anche con le ripercussioni che eventi bellici, pestilenze, calamità naturali e fenomeni sociali vari hanno avuto sulla realtà locale.

Le piccole storie che hanno fatto la Storia. La Storia, dunque, è “passata” anche da Francavilla, e Francavilla è “entrata” dentro la Storia. Una Storia, quella certosinamente ricostruita ed appassionatamente narrata da Angelo Pirri, fatta non solo da “potenti” ed uomini illustri, ma anche da umile gente comune, come quelle “tre fornaie” del paese le quali, in tempi di pane razionato con le tessere annonarie, si prodigavano generosamente per non far mancare a nessun francavillese il fondamentale alimento, anche a costo di andare incontro (come in realtà è avvenuto) a traversie giudiziarie, risolte loro dal brillante avvocato Luigi Ragno con una memorabile arringa difensiva che riuscì a toccare i cuori dei magistrati messinesi. E’ questo uno dei tanti aneddoti popolari che Pirri riferisce nel suo saggio su Francavilla, alternando abilmente eventi “epici” a piccole-grandi storie di vita paesana, raccolte dall’autore attingendo ai ricordi d’infanzia ed alle preziose memorie (ormai pressoché “in via d’estinzione”) tramandate oralmente dagli anziani del luogo.

Tutto ciò, insieme ad un’esposizione lineare e discorsiva, rende estremamente scorrevole e, dunque, piacevole la lettura del volume, di cui va anche evidenziato l’alto valore didattico e divulgativo: mettendo in rapporto Francavilla con il contesto regionale in cui essa si è sempre collocata, Angelo Pirri “regala” al lettore una conoscenza estremamente esaustiva e “panoramica” della storia dell’intera Sicilia, spingendosi oltre la dimensione strettamente localistica.

La “gloriosa” Francavilla che non c’è più. Per i lettori francavillesi contemporanei sarà, purtroppo, inevitabile provare un senso di amarezza mista a “rabbia” nell’apprendere del glorioso passato del loro Comune, un tempo punto di riferimento politico, economico e culturale per un vastissimo comprensorio, ed oggi, invece, in preda allo spopolamento, alla disoccupazione e ad un profondo malessere sociale (come, ad esempio, si evince dal cap. 46, mentre oggi il Collegio Elettorale zonale fa capo alla “blasonata” Taormina, agli albori del XX secolo la corrispondente Circoscrizione era quella di Francavilla, avente un rilevantissimo bacino che si estendeva da Scaletta Zanclea, alle porte di Messina, sino ad arrivare a Floresta, sul versante nebroideo dell’isola).

Le due “Storie” di Francavilla. L’iniziativa editoriale di Angelo Pirri è il secondo tentativo compiuto di dare al Comune dell’Alcantara una sua storia scritta. Il primo risale al 1980, quando il tenente colonnello ed ex podestà Giuseppe Ragno diede alle stampe il volume “Francavilla di Sicilia – Leggenda e Storia”, anche questa un’opera senz’altro degna di ammirazione, ma risalente ad un periodo in cui le fonti sull’argomento si contavano ancora sulla punta delle dita e le origini della comunità locale venivano tradizionalmente fatte risalire all’epoca medievale, mentre successivamente si è appurato che in zona esistevano insediamenti abitativi greci ed addirittura preistorici. Alla luce delle sopravvenute scoperte archeologiche, dunque, il recente studio di Pirri abbraccia un arco storico-temporale molto più vasto rispetto a quello su cui, trentacinque anni fa, poté scrivere il compianto colonnello Ragno.

L’eredità culturale dell’ex sindaco Salvatore Puglisi. Ma come lo stesso Angelo Pirri tiene ad evidenziare, questo suo saggio su Francavilla probabilmente non sarebbe mai venuto alla luce se fosse stato ancora in vita il suo fraterno amico nonché lontano parente Salvatore Puglisi, “storico” sindaco del Comune dell’Alcantara il quale, in quel gennaio di quattro anni fa in cui venne colto da un improvviso malessere rivelatosi mortale, era alle prese con gli ultimi ritocchi alla sua “Storia di Francavilla”, anch’essa frutto di appassionate e documentatissime ricerche rimaste, purtroppo, “nel cassetto”.

«Proprio in quel funesto 18 gennaio 2011 – sottolinea Pirri anche nelle pagine introduttive della sua opera – ho, forse inconsciamente, maturato dentro di me il desiderio di scrivere questo libro, illudendomi di raccogliere quell’eredità culturale e quell’ideale “testimone” che da Lassù, forse, Salvatore Puglisi mi ha passato. Accomunati dalla stessa passione, con lui ci confrontavamo reciprocamente e costantemente sulle tematiche storiche del nostro paese, e spesso gli fornivo tracce, spunti e persino libri e pubblicazioni utili alla sua ricerca. Tuttavia, considerando come una sua “creatura” ciò che stava scrivendo, fu sempre poco propenso a farmi consultare l’imponente materiale storiografico in suo possesso. Ed anche quando ha lasciato questo mondo ho voluto evitare, rispettando la sua proverbiale discrezione, di chiedere agli eredi di poter visionare quella sua poderosissima e scrupolosa ricerca, rimasta purtroppo inedita. Per la stesura di “Francavilla nella Storia di Sicilia” mi sono, quindi, esclusivamente avvalso delle fonti in mio possesso».

Sabato prossimo 20 giugno, a presentare ufficialmente nei locali di Palazzo Cagnone il volume “Francavilla nella Storia di Sicilia” saranno, oltre all’autore, il sindaco Lino Monea (il quale ha curato l’introduzione dell’opera), i docenti universitari di Storia Moderna Elina Gugliuzzo (Università Pegaso di Napoli) e Giuseppe Restifo (Università di Messina) ed il sottoscritto giornalista nel ruolo di moderatore.

Rodolfo Amodeo

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