Aci Trezza: rischia la chiusura lo storico cantiere navale Rodolico -
Catania
16°

Aci Trezza: rischia la chiusura lo storico cantiere navale Rodolico

Aci Trezza: rischia la chiusura lo storico cantiere navale Rodolico

Sembra destinato alla chiusura lo storico cantiere navale della famiglia Rodolico (nella foto), per una serie di normative che limitano di fatto l’attività proprie del cantiere. Sull’argomento alza la voce Antonio Castorina, presidente dell’associazione culturale CSA, ovvero Centro Studi Acitrezza, che si rivolge principalmente al vice sindaco di Aci Castello, la trezzota Ezia Carbone: «Facciamo appello al vice sindaco trezzoto Carbone, che è il più alto rappresentante nell’amministrazione del paese di Trezza, affinché faccia tutto quello che è in suo potere per salvare la storia di Aci Trezza che nasce dal mare e dalle barche di legno e dai mastri d’ascia che le costruiscono. Il Centro Studi Acitrezza ha inoltre avviato una raccolta firme affinché la Regione, che ha riconosciuto ufficialmente “le barche di legno trezzote” come eredità immateriale della Sicilia, intervenga urgentemente contro il rischio della scomparsa dell’ultimo mastro d’ascia trezzoto che è parte integrante dell’esistenza di questa antica tradizione».

Inoltre, al vicesindaco Castorina, si chiede di intervenire «affinché si impegni in prima persona quale assessore all’urbanistica per vincolare l’area comunale storica dell’alaggio delle barche trezzote con esclusiva destinazione a pescherecci tipici della marineria trezzota e relative imbarcazioni di legno a titolo totalmente gratuito. La gratuità nasce dal fatto che il porto è nato da una battaglia negli anni ’60 portata avanti dai poveri pescatori locali per riparare le proprie imbarcazioni dal pericolo dei marosi provenienti da scirocco, storia che certamente il vice sindaco trezzoto conoscerà. A margine di ciò l’associazione culturale ribadisce che il panorama di pontili galleggianti e motoscafi non è lo scenario adeguato all’Isola Lachea ed ai Faraglioni dei Ciclopi. Basterebbe leggere I Malavoglia: “Da che il mondo era mondo, all’Ognina, a Trezza e ad Aci Castello, li avevano sempre conosciuti per Malavoglia, di padre in figlio, che avevano sempre avuto delle barche sull’acqua”. Da millenni questo specchio di mare ha visto solcare barche in legno realizzate alla maniera tradizionale e le istituzioni pubbliche hanno l’onere di battersi perchè continui la storia».

Spesso le tradizioni cozzano con le normative. In questo caso è auspicabile che si trovi un’immediata soluzione che, nel rispetto della legalità, salvi e tuteli un vero e proprio patrimonio storico e umano.

Orazio Vasta

Potrebbero interessarti anche