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Randazzo, opposizione scatenata chiede revoca della presidenza a Grillo

Randazzo, opposizione scatenata chiede revoca della presidenza a Grillo

Nella sala consiliare “Falcone e Borsellino”, dove ormai si è formata un’atmosfera rovente tra maggioranza e opposizione, questa sera (giovedì) si prevede una seduta decisiva per il presidente Antonino Grillo che al termine del Consiglio comunale potrebbe trarre le proprie conclusioni sulla base dell’evoluzione dei lavori.

Dopo una lettera di biasimo del marzo 2014 con cui si stigmatizzava il lavoro del presidente e una mozione di censura contro lo stesso presidente Grillo, votata lo scorso 25 novembre, l’opposizione (primo firmatario il consigliere Pillera più altri otto) torna alla carica chiedendo al Consiglio di revocare la delibera n. 32 del 15/07/2013, avente per oggetto “Elezione del Presidente del Consiglio comunale”.

Come è noto, alla base dei contrasti vi è l’operato istituzionale del presidente Grillo ritenuto pregiudizievole per gli interessi della comunità e che talvolta – a detta dell’opposizione – ha sconfinato nell’imparzialità e, persino, in presunte violazioni di legge (leggi Randazzo, “censurato” dal Consiglio comunale il presidente Grillo).

Dal punto di vista sostanziale, invece, la conflittualità pare abbia cause anche di natura politica, tant’è che nei mesi scorsi si è verificata la dimissione dell’ex vicepresidente del Consiglio comunale Serena Russo, in quota alla lista civica “Del Campo Sindaco”, forse in seguito a un presunto mancato accordo per una larga intesa tra la maggioranza e i tre consiglieri della medesima lista civica.

L’eventuale approvazione della revoca della deliberazione di nomina n. 32/2013, con cui il consigliere Grillo è stato eletto presidente del civico consesso, secondo alcuni pareri legali e amministrativi, sul piano giuridico non produrrebbe l’effetto della decadenza della funzione istituzionale. Tuttavia aprirebbe la strada alla modifica del carente Statuto comunale che per legge è deputato a disciplinare l’istituto della revoca del presidente. Pertanto, l’approvazione di un’eventuale mozione di revoca sarà efficace soltanto dopo l’introduzione di un apposito regolamento nell’articolato statutario che disciplinerà la materia secondo i dettami dell’art. 10 della legge regionale n. 6 del 2011 che prevede, tra l’altro, una maggioranza qualificata dei due terzi dei membri del Consiglio e la votazione per appello nominale.

In definitiva, la discussione, ancora una volta, farà risaltare soprattutto la grave criticità politica rappresentata dalla mancanza di una solida e chiara maggioranza consiliare a sostegno del sindaco Mangione. Dal canto suo il presidente Grillo non ha rilasciato alcuna dichiarazione rinviando eventuali comunicazioni soltanto dopo la chiusura della seduta del Consiglio comunale che vede la sua figura politica e istituzionale oggetto di un’aspra discussione.

Gaetano Scarpignato

 

 

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