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Minacce e intimidazioni: quando la solidarietà non basta

Minacce e intimidazioni: quando la solidarietà non basta

L’aggressione subita, all’interno del palazzo municipale, dal sindaco di Aci Castello Filippo Drago (Forza Italia) continua ad essere attenzionata dal mondo politico locale e isolano. In questo contesto, non è passato inosservato il commento di Giovanni Barbagallo (Pd), ex deputato regionale e sindaco di Trecastagni, che ha accusato lo Stato e la Regione di aver abbandonato i sindaci dell’Isola.

In questo scenario irrompe il secondo attentato subito dal sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, cui è stata danneggiata con una bomba carta l’auto della moglie e l’atto intimidatorio nei confronti dell’acese  Nicolò D’Agostino, deputato regionale.
Il sindaco Filippo Drago: “Grazie a tutti per i numerosi messaggi di vicinanza e di solidarietà che mi sono giunti in queste ore tramite telefono, su queste pagine e nei forum di Facebook. Fare il “mestiere” del sindaco oggi è sempre meno facile, ma la passione, la voglia di fare e l’amore per la propria comunità fanno superare ogni difficoltà e momento di scoramento. Andiamo avanti lavorando, con le poche risorse che abbiamo e le mille problematiche che incombono, per dare ogni giorno piccole e grandi risposte nell’interesse della comunità. Ieri mattina al Comune dovevo incontrare i colleghi sindaci di Acireale ed Aci Catena per discutere insieme della questione riguardante la realizzazione del collettore fognario, al fine di intraprendere le azioni utili a tutela del nostro ambiente e sollecitare la costruzione della tanto attesa opera. Purtroppo il sindaco di Acireale ha subito un nuovo vile atto intimidatorio e siamo stati urgentemente convocati dal Prefetto per un vertice sulla sicurezza. Pertanto l’incontro sul collettore è stato rinviato al prossimo martedì 7 alle 10.30.Desidero infine esprimere la mia solidarietà e vicinanza al sindaco Barbagallo per quanto accaduto, con l’auspicio che presto le forze di polizia possano fare luce su questi vergognosi atti per consegnare alla giustizia gli autori”.

Da Trecastagni interviene Pippo Barbagallo (nella foto a sinistra), ex assessore comunale di An: “La mia incondizionata solidarietà al sindaco di Aci Castello on. Filippo Drago. e al sindaco di Acireale Arturo Barbagallo. Solidarietà anche all’on. Giovanni Barbagallo, sindaco di Trecastagni, per la denuncia, chiara e forte, che ha fatto dal “Gazzettinonline”: l’abbandono da parte dello Stato e della Regione nei confronti dei sindaci siciliani e, quindi, nei confronti  dei Comuni siciliani e di noi cittadini siciliani. Abbandono accentuato, secondo me, dalla mancanza di politici capaci. Io sono un uomo di destra, ma, non posso negare o dimenticare che l’on. Barbagallo, da deputato regionale del Pd, è stato l’artefice della legge che ha ridotto, dalle prossime elezioni regionali, i deputati regionali da 90 a 70 . L’aggressione subita dal sindaco di Aci Castello, l’attentato rivolto al sindaco di Acireale e la denuncia del sindaco di Trecastagni non possono essere ignorate, a Roma come a Palermo”.

Maurizio Marino, capogruppo consiliare Pd di Aci Castello: “Esprimo la mia totale solidarietà al sindaco di Acireale Barbagallo per l’ennesimo atto di intimidazione che ha subito. Certo, scrivere ai sindaci di Aci Castello e Acireale attestati di solidarietà per azioni di aggressioni o minacce non è normale. Mi associo al grido di abbandono del sindaco di Trecastagni Giovanni Barbagallo, che chede maggiore attenzione da parte delle Istituzioni verso gli amministratori che ogni giorno solo in prima linea per tutelare ed amministrare territori difficili come ve ne sono tanti in Sicilia. A questi si aggiunge un altro atto inquietante: un vile avvertimento ad un uomo impegnato in politica il deputato regionale Nicola D’Agostino. Conosco personalmente D’Agostino da sempre impegnato nei territori a 360 gradi ma nell’acese in particolare. La solidarietà è massima per lui e la sua famiglia che vivono momenti difficili come questi. Ogni altro commento credo sia al momento fuori luogo”.

Nino Garozzo, ex sindaco di Acireale: “Ho già espresso solidarietà a Roberto, alla moglie e a Nicola, pubblicamente e in privato, solidarietà che riconfermo. Ho condiviso le prime prudentissime dichiarazioni molto meno quelle successive dell’on. D’Agostino e solo nella parte in cui prima afferma di non avere indizi specifici sul movente e poi, invece, assai poco opportunamente (a mio modestissimo parere), sembra addebitare questi fatti “al ritorno alla legalità” in precedenza, par di capire, “diffusamente assente”. Scorciatoia poco convincente. Sarei interessato, come tutti i cittadini, a comprendere quale attività di bonifica dalla illegalità è stata messa in atto tale da scatenare l’inferno e che prima veniva tollerata o peggio alimentata. Spero che possano emergere fatti o circostanze congrui alla gravità dei gesti intimidatori perché né un convegno sulla legalità (ne abbiamo fatti decine ogni anno e per dieci anni) o qualche ambulante scontento (vogliamo parlare delle contestazioni da me avute dai commercianti in dieci anni?) possono rappresentare un’ipotesi ragionevole. Ci deve essere qualcosa di più e di altro. Spero che emerga presto per la serenità dei diretti interessati, e delle loro famiglie (bene primario), e per quella della Città (bene non secondario). Qualunque fosse la ragione o il movente, gli atti compiuti meritano comunque ferma condanna per gli autori e solidarietà incondizionata per chi li subisce. Ho voluto solo sottolineare un passaggio della dichiarazione di Nicola che non mi è piaciuto ma oggi non ci può, né ci deve essere, spazio per polemiche. Nella condanna degli episodi di queste ore siamo tutti dalla stessa parte. Decifrarne le cause spetta ad istituzioni nelle quali riponiamo la massima fiducia pur consapevoli della difficoltà del compito perché le ipotesi possono essere infinite”.

foto di copertina di Vincenzo Profeta – Orazio Vasta

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