Librino, ennesimo furto all’istituto “Brancati”. Interviene “Addiopizzo” e dona un pc -
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Librino, ennesimo furto all’istituto “Brancati”. Interviene “Addiopizzo” e dona un pc

Librino, ennesimo furto all’istituto “Brancati”. Interviene “Addiopizzo” e dona un pc

L’istituto comprensivo statale “V. Brancati” a Librino, 450 alunni per un totale di 18 classi, di cui cinque di asilo, dopo l’ennesimo “attacco” notturno con il furto di tutti i computer, escluso uno,quello della presidenza, riceve il sostegno dell’associazione “Addiopizzo”: «I soliti idioti nella notte hanno rubato tutti i pc ed il materiale elettronico della scuola. Storie di ordinaria delinquenza in un quartiere difficile come Librino verrebbe da pensare. Non è così, non deve essere così, perché se si arriva a rubare il proprio futuro vuol dire che si sta toccando il fondo. Noi siamo pronti a scommettere sulla voglia di riscatto degli abitanti di Librino, dando il nostro piccolo contributo perché quei bambini abbiano il sacrosanto diritto di andare a scuola, nonostante i soliti idioti. Doneremo un pc alla scuola e se anche voi, come noi, credete che a vincere non debbano essere i soliti idioti ma i bambini della scuola potete dare il vostro contributo utilizzando il nostro C/C o la nostra carta, specificando nella causale “Sostegno Scuola Brancati”. Visitate il nostro sito www.addiopizzocatania.org/come-aiutarci/fai-una-donazione. Come diceva Sant’Agostino, “Le parole insegnano, gli esempi trascinano, ma solo i fatti danno credibilità alle parole” e le parole… non possono scomparire nella notte».
“Avevamo – dice la preside Lucia Abramo – ricomprato i computer da poco grazie a un finanziamento europeo, adesso l’attività è paralizzata. La scuola deve andare avanti, anche se non so come visto che hanno rubato tutto. Avevamo ricomprato l’attrezzatura da poco grazie a un finanziamento europeo , comprese le lavagne luminose e le telecamere di sorveglianza. Con i soli finanziamenti statali e regionali non avremmo potuto permettercelo. Adesso l’unico pc che ci resta è quello della presidenza, e giusto perché, ogni giorno, lo smonto e lo metto in cassaforte”.

Orazio Vasta

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