Giarre – Siracusa: sfida d’altri tempi -
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Giarre – Siracusa: sfida d’altri tempi

Giarre – Siracusa: sfida d’altri tempi

sanseverinoUna vigilia scandita da un clima di trepidante attesa. A Giarre, ad un giorno di distanza dal sentitissimo derby di campionato contro il Siracusa, che vedrà il fischio d’inizio alle ore 15,00, torna ad aleggiare quell’adrenalinica atmosfera che ha sempre accompagnato le ore antecedenti a sfide di grande impatto emotivo. Giarre-Siracusa, non solo alla luce della rovente rivalità tra le tifoserie delle due formazioni ma anche in considerazione dei gloriosi trascorsi delle due compagini, rientra infatti tra quelle gare che risvegliano il senso di appartenenza dei giarresi alla propria città.

Il desiderio di riscatto del team gialloblù dopo la pesante sconfitta di Barcellona Pozzo di Gotto, combinato con l’avvento in panchina di una vecchia e piacevole conoscenza come Breve, ha poi inevitabilmente rinfocolato il fascino di una sfida dal sapore antico. A conferma di ciò sono emerse le esternazioni degli sportivi giarresi di vecchia data. Per loro è inevitabile in questo momento tornare indietro con la memoria intrecciando il ricordo della promozione in serie D griffata da mister Breve, con rimembranze legate ai successi contro il Siracusa nel periodo aureo della serie C1. Oggi però i tempi sono cambiati. Le due squadre militano entrambe in Eccellenza ed il Giarre è costretto a risalire la classifica al fine di tirarsi fuori dalla bagarre per non retrocedere.

Debuttare in panchina affrontando la capolista, ovvero la già menzionata formazione aretusea allenata da Anastasi, non rappresenta un impegno agevole per il mister Breve. Tuttavia, in casa gialloblù, l’appuntamento con la riscossa non può essere rinviato, malgrado la consistenza dell’avversario di turno.  Tra l’altro, la consapevolezza del club di via Olimpia di godere del privilegio di potersi misurare con il Siracusa sul terreno del “Regionale” di Giarre,  sta trasmettendo ai giocatori fiducia nella possibilità di cogliere un risultato positivo. Un altro sprone per gli uomini dell’allenatore ex Marsala, deriva dallo stato di sovraeccitazione di quella fetta di città ansiosa di poter celebrare  un successo sui rivali storici. Tale avvenimento è già maturato quest’anno, nella gara di andata dei quarti di finale di Coppa Italia. Con una rete di Leotta ed una di Sottile, il Giarre stese il Siracusa con un secco 2-0.

Nella sfida di ritorno poi, sempre i due già menzionati calciatori decisero una gara dove malgrado la sconfitta per 3-2, il Giarre passò il turno conquistandosi la semifinale.  Precisato ciò, il Siracusa si presenterà al “Regionale” senza l’attaccante Giovanni Petrullo, impossibilitato ad allenarsi per tutta la settimana a causa di un problema al ginocchio. Nella lista dei non convocati di Anastasi risulta anche l’attaccante Gerlando Contino, perché ancora squalificato. Fatta eccezione per i predetti, il Siracusa potrà disporre di tutti i suoi uomini, tra i quali vi è anche un certo Giuseppe Mascara (foto a destra), distintosi in serie A non solo con la maglia del Catania ma anche con quella del Napoli. Alle falde del Vesuvio Mascara  ha infatti anche giocato in champions league, debuttando contro il Villareal.

Foto Mascara!!L’ultimo Giarre-Siracusa risale alla stagione 2006/2007. Vinsero gli aretusei per 0-2 in quello che fu un campionato che sancì la retrocessione del Giarre in Eccellenza. Ecco come commenta la vigilia di questa gara una bandiera del Giarre Calcio. Il suo nome è Pasquale Sanseverino. Sanseverino, attualmente direttore dell’area tecnica del club di via Olimpia, ha vissuto con la maglia gialloblù gli anni più fulgidi della gloriosa storia calcistica giarrese. Con il Giarre infatti, il funambolico calciatore napoletano ha sfiorato per ben due volte di fila la promozione in serie B. Prima con il mister Orazi e poi con il tecnico Giampiero Ventura, al momento sulla panchina del Torino. In tanti ricordano ancora le sue irresistibili sgroppate sulla fascia. Le sue spiccati doti tecniche gli consentivano di giocare  non solo come esterno offensivo di destra o di sinistra, ma anche come seconda punta. A proposito di Napoli, anche lui ne sa qualcosa di calcio partenopeo. Sanseverino può fregiarsi di essere stato parte integrante della rosa del Napoli di Maradona e Careca che nel 1987 vinse lo scudetto. Nelle fila del Giarre in C1 giocò per 3 anni fila per poi approdare all’Ascoli dove giocò un campionato di seri B.

In seguito passò alla Turris dove giocò per un anno e mezzo in C 1. Successivamente, approdò in  Sardegna alla Torres, disputando due campionati di serie C2. Poi tornò in Sicilia indossando la maglia del Marsala. Ad allenarlo fu Morgia e tra i compagni di squadra vi era un giocatore successivamente diventato direttore dell’area tecnica della Juventus. Stiamo parlando di Fabio Paratici. Allora calciatore del Marsala. Dopo Marsala, Sanseverino giocò a Castrovillari (sempre in C2), per poi passare a un Chieti in cui cominciava già a furoreggiare un talento destinato a salire sul tetto del mondo con la Nazionale Italiana: il suo nome è Fabio Grosso. Dopo l’esperienza di Chieti, Sanseverino  passò al Foggia, dove disputò due anni di serie C 2. Nelle ultime stagioni della sua carriera calcistica, egli giocò poi per 2 anni a Milazzo in serie D per poi vestire la maglia del Corigliano, nella medesima categoria. I due anni  in D nel Campobello di Mazara che condannò il Giarre alla retrocessione in Eccellenza, e l’esperienza nel Mascalucia nella medesima categoria, chiusero la sua carriera.

“Ricordo ancora – dichiara Sanseverino (nella foto a sinistra) – il goal che siglai con la maglia del Giarre contro il Siracusa nella stagione 1990/1991. In quel periodo, Renna era da poco subentrato sulla panchina gialloblù, sostituendo Bianchetti. La partita finì 1-1. Il Siracusa riuscì quindi a pareggiare.Tuttavia i ricordi di questo derby sono sempre rosei poiché questo confronto ci ha quasi sempre sorriso. Indimenticabile il trionfo ottenuto in casa nell’ultimo sussulto di gara nella stagione di Ventura grazie alla punizione bomba di Tomasoni. L’epoca che stiamo vivendo è un’altra ma mister Breve sta curando ogni minimo dettaglio per ridurre il gap tra noi e il Siracusa. Pertanto siamo convinti di poter dire la nostra nel derby di domani. Vivo in questa città da anni, e ciò mi porta a sentire questa città come mia. Ecco perché spero tanto di poter regalare a tutti i sostenitori gialloblù un successo a cui tutto il club tiene molto. Ovviamente però, il primo a cui dedicherei la vittoria sarebbe mio figlio Alessio. Alessio è un bambino che sprizza vitalità. Ama i documentari sulle missioni militari. Il suo spirito passionale è analogo al mio. Quello stesso spirito passionale che cerco di trasmettere ai giocatori in vista di una sfida così delicata”.

Fiducioso anche il presidente Giovanni Di Martino “Le nuove metodologie di lavoro del mister Breve, mi hanno favorevolmente impressionato. L’intensità del lavoro cui sta sottoponendo i giocatori è degna di un professionista quale lui è. Sono sicuro che la squadra farà il possibile per regalare un sorriso ai suoi sostenitori”.

Umberto Trovato

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