Da precari al Comune a “lavoratori in nero”? -
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Da precari al Comune a “lavoratori in nero”?

Da precari al Comune a “lavoratori in nero”?

Per gli otto precari del Comune di Milo, un Natale amaro, anche se, forse, la loro triste vicenda, secondo le ultimissime notizie, potrebbe finalmente giungere al suo epilogo. Sembra, infatti, che dopo la levata di scudi dei cinque consiglieri comunali di minoranza culminata nell’invio di un documento che ha portato alla nomina di un commissario ad acta, nella persona del dottor Reitano (leggi la successiva precisazione del dott. Reitano Milo, il “caso precari” continua), per risolvere la delicata vicenda, lo stesso governatore, Rosario Crocetta, si starebbe occupando in prima persona della scabrosa faccenda.

Voci ben informate insistono nel dire che il governatore Crocetta, saputo dell’imminente scadenza dei termini (entro il mese di dicembre) e compenetrandosi nel dramma vissuto dalle famiglie dei precari, abbia intenzione di intervenire in prima persona convocando il sindaco negli uffici di presidenza già domani lunedì 22. Se ciò non avvenisse resterebbero comunque due ulteriori possibilità procedurali: 1) la fissazione di un termine con azione sostitutiva del commissario ad acta, se ne sussistono i presupposti; 2) una diffida ufficiale al sindaco ad adempiere gli atti mancanti, sempre da parte del commissario, che ha già contattato ufficialmente tramite posta certificata la Segreteria del Comune di Milo.

Uno dei precari, Mario Scandurra, spiega: “È da ben undici mesi che siamo senza stipendio. Immaginate cosa significhi per noi, per le nostre famiglie, per i nostri bambini? Cosa significhi per famiglie che hanno acceso mutui e prestiti e che non sanno come e dove sbattere la testa avendo dato fondo a tutte le riserve? Non festeggeremo il Natale come abbiamo sempre fatto, sarà un Natale duro da vivere. Per noi quella che stiamo vivendo è una situazione assurda. Le rivelo che una degli otto si è dissociata dagli altri sette che invece continuanoo la battaglia e che abbiamo denunciato il sindaco attraverso il sindacato per inadempienza”.

I precari del Comune di Milo, che nel frattempo, nel corso del 2014, si sono regolarmente presentati sul posto di lavoro timbrando i loro badge sino a poco tempo fa, si sono ritrovati fuori dal proprio lavoro a causa della mancata proroga del contratto determinata dall’interpretazione del sindaco che ha realizzato un vero e proprio record: Milo, infatti, è l’unico Comune in Sicilia a non essersi uniformato alle norme seguite dalle altre amministrazioni locali. Non ha modificato di una virgola la sua decisione, neanche dopo che il vice prefetto vicario e il funzionario dell’assessorato regionale al Lavoro Alberto Campo hanno sciolto tutti i dubbi espressi dal ferreo primo cittadino, soprattutto quello che riguarda la proroga dei contratti – il cui costo per il 2014 è a totale carico della Regione – e non impegna assolutamente il Comune a stabilizzarli. Niente, il sindaco è rimasto irremovibile.

La “mancata proroga degli otto precari”, così è giunta anche al Consiglio comunale milese su iniziativa dei cinque consiglieri di minoranza, guidati dal capogruppo Antonio Arcidiacono, che hanno presentato un emendamento all’ordine del giorno avente come oggetto l’approvazione del bilancio di previsione 2014 prevedendo in entrata e in uscita della somma di 129.278,89 euro, collegata al finanziamento della Regione per la proroga dei contratti a termine per l’impiego dei otto precari, ex articolisti. Somme delle quali avevano chiesto l’eliminazione dal capitolo, nonostante il parere contrario del responsabile del servizio finanziario Salvatore Sapienza e del revisore dei conti Alfina Marino, l’irremovibile  sindaco e la sua giunta.

La partita continua e adesso siamo veramente in “zona Cesarini”. Si tratta di una partita veramente  singolare questa tra il sindaco e i sette precari (una si sarebbe ritirata in buon ordine) perché riguarda un caso unico in tutta l’Isola. Cosa accadrà a questi lavoratori il cui contratto è scaduto il  31 dicembre 2013? Un contratto mai rinnovato nonostante le somme necessarie al pagamento di questi stipendi, a totale carico della Regione, giacciono inutilizzate nelle casse regionali?

Avrà la meglio il sindaco che, in tutti questi mesi, ha motivato la decisione di non procedere alla proroga con una serie di motivi legati alla mancata pubblicazione della proroga nella Gazzetta e alla mancata quantificazione delle somme da trasferire al Comune da parte della Regione, per il pericolo di dissesto dell’ente, tanto per citarne le principali o il Commissario ad acta e più di tutti il governatore Crocetta riusciranno e vorranno risolvere la questione e scrivere finalmente la parola fine?

Mario Pafumi

 

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