Quale futuro per il personale ATA della Pubblica istruzione? -
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Quale futuro per il personale ATA della Pubblica istruzione?

Quale futuro per il personale ATA della Pubblica istruzione?

Nel corso del Question Time al ministro Giannini è stato richiesto di chiarire quali linee d’azione seguirà il governo Renzi, dopo aver “dimenticato” i precari nella proposta della “Buona Scuola”

Di recente è stato richiesto ad un rappresentante del PD catanese di interrogare urgentemente il Ministro dell’Istruzione Giannini, circa una risposta esauriente su future iniziative in favore del personale Amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) operante nel settore della Pubblica istruzione. Si tratterebbe, infatti, di una categoria dimenticata nella proposta sulla “Buona Scuola”, che assicura permanentemente il funzionamento generale dei servizi ausiliari, tecnici ed amministrativi delle scuole statali di ogni ordine e grado.

La modalità con cui interpellare il Ministro si chiama Question Time e si tratta di una interrogazione di pochi minuti a risposta immediata del Ministro, che rende l’idea dell’orientamento complessivo del Governo, sul settore/categoria preso in considerazione. Quello del personale precario è un tema che, seppur escluso dalla “Buona Scuola” assume una importanza rilevante alla luce della sentenza emessa di recente dalla Corte di Giustizia Europea sul precariato scolastico.

Di seguito l’interrogazione a risposta immediata formulata al Ministro, che portiamo all’attenzione dei lettori del Gazzettinonline.

Sig. Ministro:

PREMESSO che tra le situazioni di emergenza, quella del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (Ata) risulta essere davvero preoccupante, per la mancata previsione di adeguate dotazioni organiche;

VISTO che il Miur, insieme agli UU.SS.RR. e agli AA.TT. provinciali, conferendo annualmente incarichi di supplenze fino al 31 agosto, in relazione a posti vacanti in pianta organica, e fino al termine attività didattiche fino al 30 giugno, nonché supplenze temporanee aventi carattere sostitutivo, colma di fatto, con il ricorso a contratti a termine, esigenze permanenti e durevoli dell’Amministrazione, nonché un vuoto che si prolunga da diversi anni, divenendo prova inconfutabile di un pretestuoso sottodimensionamento dell’organico e quindi del carattere abusivo della relativa condotta, a dimostrazione delle evidenti carenze della dotazione organica funzionale alle esigenze dell’amministrazione scolastica statale;

RITENUTO che tale situazione non tutela i predetti lavoratori precari, in servizio da almeno 36 mesi di servizio secondo quanto previsto dalla Dir. 1999/70/CE, recepita nel D.Lgs. n. 368/2001 e non anche dal D. Lgs. 165/2001 che esclude dall’applicazione di questo limite inspiegabilmente proprio il personale Ata supplente, come confermato di recente nella sentenza della Suprema Corte di Giustizia Europea, che ha censurato proprio il sistema di reclutamento del personale scolastico nel suo complesso, che non coprendo stabilmente né i posti vacanti e disponibili su base provinciale, né garantendo organici funzionali alle effettive esigenze delle scuole o reti di scuole statali, rende sempre più incerto il funzionamento del sistema scuola;

CONSIDERATO che nelle linee guida sulla Buona Scuola il personale ATA è menzionato marginalmente e solo con riguardo ai futuri risparmi derivanti dalla digitalizzazione delle segreterie con la progressiva riduzione dei suoi addetti, senza la previsione dell’organico funzionale e di un piano straordinario di stabilizzazioni Ata analogamente al personale docente;

TENUTO CONTO che nella legge di stabilità 2015 tale previsione si sta configurando come un ulteriore e ingiustificato taglio all’organico Ata per circa 2.000 posti, e alle supplenze brevi del medesimo personale, a fronte di circa 19.000 posti vacanti sull’organico di diritto e circa 40.000 posti se si considera il superamento della distinzione tra organico di diritto e organico di fatto, per i quali nessun piano di stabilizzazioni risulta in previsione del Governo Renzi, in palese violazione della Dir. 1999/70/CE e con una sentenza europea sul precariato scolastico che non lascia dubbi sulle responsabilità dell’Amministrazione verso tutti i precari;

Quali iniziative intende adottare attraverso il suo Dicastero per garantire la stabilizzazione dei precari Ata e l’istituzione dell’organico funzionale Ata vista la mancata previsione nelle linee guida sulla Buona Scuola e in particolare la recente sentenza pronunciata dalla Corte di Giustizia Europea sul precariato scolastico che di fatto ha ritenuto colpevole lo Stato Italiano, reo di non aver previsto un adeguato sistema di reclutamento scolastico, con rilievi che, senz’altro, travalicano la specifica casistica dei posti vacanti?

Mario Di Nuzzo

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