Catania, ennesima scoppola a Livorno -
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Catania, ennesima scoppola a Livorno

Catania, ennesima scoppola a Livorno

Ogni maledetta trasferta, volendo cedere al fascino della citazione cinematografica. Per il Catania è un vero tabù. Che non si riesce a superare nemmeno quando le gare si mettono per il verso giusto (Pro Vercelli, Livorno) o l’avversario non è irresistibile (Avellino, Ternana). L’ultima vittoria esterna dei rossazzurri risale all’ormai lontano undici maggio scorso (Bologna-Catania 1-2 di Serie A), quindi appena due pareggi, tanti quanti sono i punti in trasferta racimolati dal Catania nel corso di questa stagione. Che lontano dal “Massimino” ha fatto male non solo sotto l’aspetto del risultato finale, ma anche in termini di approccio e gestione delle gare. Conti alla mano, il Catania potrà difficilmente ambire a traguardi importanti stante questo andamento in trasferta. Ed anzi, dovrebbe iniziare a preoccuparsi della distanza che la separa dalle squadre in coda.

L’infermeria di Torre del Grifo è piena zeppa. Un’armata di giocatori alle prese con noie di natura muscolare che da sola basterebbe ad imbastire una buona formazione di Serie B. Di chi siano le precise responsabilità di queste disgrazie, non è dato sapere. O meglio, da via Magenta, nel rinnovare la fiducia a Ventrone, si lascia intendere che sia frutto del caso e della malasorte. Crederci, francamente, risulta difficile anche a voler pensar bene. E sarebbe ora che si prendessero le giuste contromisure, come del resto aveva suggerito – nemmeno troppo velatamente – Sannino in settimana.

Nella disfatta di Livorno, sono poche le responsabilità che possono essere attribuite al tecnico di Ottaviano, che stavolta azzecca undici inziale e modulo tattico. Il 3-5-2 formato trasferta, al netto delle indisponibilità, ha convinto per maturità ed interpretazione delle due fasi di gioco, con i due esterni – Escalante e Martinho – abili a ripiegare sulla linea dei tre centrali difensivi in situazioni di particolare affanno. Un modello di gioco che ci piacerebbe rivedere in futuro nelle gare esterne, preferibilmente con gli interpreti titolari a disposizione del tecnico.

Il Catania rimane ferma al palo, in diciassettesima posizione in classifica, con venti punti. Tanti quanto ne ha la Virtus Entella che deve però ancora recuperare un turno di campionato. In vetta continua a vincere il Carpi (1-0 sul Modena) che allunga sulle dirette inseguitrici ed inaugura così la prima volata in solitario stagionale. Alle sue spalle l’altra rivelazione del campionato, il Frosinone, capace di bloccare sul 2-2 il Bologna al Dall’Ara. Terze nella graduatoria, a pari merito, Spezia e Livorno, entrambi vittoriose. In coda alla classifica, in attesa di Latina-Varese che chiuderà il diciottesimo turno d’andata, perdono in casa Crotone e Cittadella, contro Pro Vercelli e Bari rispettivamente. Alla luce dei risultati odierni, il Catania perde un punto dalla zona playoff e due in chiave play-out, giacché la quint’ultima squadra della graduatoria dista adesso un solo punto, contro i tre del turno precedente.

Prossimo avversario il Brescia di Iaconi. Le rondinelle sono in crisi nera, di risultati (oggi hanno perso al Rigamonti di misura contro lo Spezia) e di identità. Il club è in vendita ma Corioni non riesce a trovare un acquirente concreto ed entro lunedì si devono pagare stipendi e contributi per circa un milione e mezzo di euro. Che non ci sono nelle casse della società.

Il tabellino LIVORNO-CATANIA 4-2

reti: 9′ Jelenic (L), 34′ Chrapek (C), 56′ Calaiò rig. (C), 77′ Jefferson (L), 78′ Galabinov (L), 88′ Siligardi (L)

LIVORNO (4-3-3): Mazzoni; Maicon, Bernardini, Gonnelli, Gemiti; Moscati, Luci (dal 60′ Galabinov), Biagianti; Cutolo (dal 63′ Siligardi), Vantaggiato, Jelenic (dal 76′ Jefferson). A disp.: Cipriani, Ricci, Macera, Djokovic, Surraco, Belinghieri. All: Gautieri

CATANIA (3-5-2): Frison; Sauro, Spolli, Capuano (dal 29′ Parisi); Escalante, Rosina (dal 61′ Garufi), Chrapek, Odjer, Martinho (dal 47′ Jankovic); Cani, Calaiò. A disp.: Terracciano, Ficara, Berezny, Ramos, Piermarteri, Marcelinho. All: Sannino

Arbitro: Di Paolo di Avezzano; Del Giovane-Valeriani; IV Mainardi

Ammoniti: Maicon, Luci, Martinho, Moscati, Chrapek, Spolli

Recupero: 2′ + 5′

La cronaca della gara

Il match del Picchi si mette subito male. Gli amaranto approfittano di una distrazione lungo la corsia sinistra rossazzurra per arrivare al cross che mette nelle condizioni Moscati di colpire di testa. La palla si infrange sul palo e sulla ribattuta e lesto Jelenic ad insaccare. Per il Catania è un brutto colpo e si materializzano tutti i nefasti presagi della vigilia. Il Livorno spinge con aggressività ma non riesce ad imbastire azioni nitide da rete. L’occasione del pari, per il Catania, è sui piedi di Cani che si muove bene alla ricerca della profondità. L’albanese, imbeccato da Rosina, sciupa malamente calciando fuori alla destra di Mazzoni, per poi essere disturbato in maniera energica da Gemiti. Il Catania inizia a perdere pezzi: Capuano si stira a seguito di un allungo e gli subentra Parisi. Siamo al 29’ ed ancora c’è una vita da giocare ed una gara da raddrizzare. Sannino sposta Sauro sul centro sinistra, affidando invece al giovane siracusano il ruolo di centrale difensivo destro nella retroguardia a tre. Nel momento migliore del Livorno, arriva la rete del pari etneo: Cani crossa dall’interno dell’area di rigore avversaria, il pallone arriva ad Escalante che non lo colpisce bene e che carambola sui piedi di Chrapek, bravo a risolvere la mischia creatasi e battere Mazzoni. Al 40’ i labronici potrebbero passare nuovamente ma Frison si supera su Vantaggiato, allungandosi e riuscendo a deviare il tiro potente e calibrato. Nei minuti di recupero della prima frazione di gara si fa male anche Martinho, tra i migliori in campo. Sannino vorrebbe aspettare il fischio di chiusura dei primi 45, ma dal campo le notizie non sono incoraggianti. Spazio così a Jankovic, che si rivede in campo dopo due mesi esatti (ultima apparizione Catania-Entella del 14 ottobre).

La ripresa si apre sotto i migliori auspici per l’undici di Sannino, che potrebbe passare in un paio di occasioni, con lo stesso Jankovic e Cani. Al 54’ una delle tante penetrazioni dell’attaccante albanese, è premiata con il penalty decretato da Di Paolo. Calaiò lo trasforma, raggiungendo quota otto reti stagionali e portando i suoi in vantaggio. Poco dopo Rosina deve abbandonare il terreno di gioco a causa dell’ennesimo infortunio muscolare di squadra. Gli subentra Garufi che si colloca sul centro destra, lasciando che Odjer ad imbastire la manovra rossazzurra. Il Livorno non ci sta, Gautieri manda in campo l’artiglieria pesante e passa ad un 4-2-4. Così il Livorno trova la rete del pari, con Jefferson che dalla distanza supera Frison beffato da un rimbalzo assassino. Passa un minuto, e gli amaranto si ritrovano in vantaggio per 3-2 grazie a Galabinov, che si fa beffe di Spolli e Sauro e calcia dal limite d’area infilando alle spalle dell’estremo difensore rossazzurro. Il Catania crolla sotto il fuoco nemico, scomparendo dal campo e lasciando la conduzione all’avversario. Che impietoso trova la terza rete, con Siligardi a due dal termine, ponendo di fatto termine alle ostilità.

Carlo Copani

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