Lavoro nero, controlli ad Acireale e Giarre -
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Lavoro nero, controlli ad Acireale e Giarre

Lavoro nero, controlli ad Acireale e Giarre

I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Catania, nell’ultima settimana hanno proseguito i controlli aziendali nel capoluogo etneo, Giarre e Acireale. I servizi finalizzati al contrasto del lavoro “nero”, d’intesa con il direttore della Direzione Territoriale del Lavoro di Catania, sono stati svolti nei settori del   commercio e dell’edilizia percorrendo in lungo e in largo parte della provincia etnea. Le Autorità regionali del settore, Assessore e Dipartimento del Lavoro, sono fortemente impegnate nel rilancio di queste attività ispettive secondo linee strategiche che prevedono il mantenimento di alti livelli di osservanza delle tutele del lavoratore e dei relativi standard di sicurezza e salubrità dei luoghi di lavoro.

I Carabinieri e gli Ispettori civili del Lavoro hanno complessivamente: ispezionato 5 aziende e verificato 16 posizioni lavorative; scoperto 7 lavoratoriin nero”; sospeso a Giarre l’attività imprenditoriale di un’impresa edile per avere impiegato  1 lavoratore “in nero” su 3 presenti; sospeso ad Acireale l’attività imprenditoriale di un’attività commerciale, gestita da cinesi, per avere impiegato 1 lavoratore “in nero” su 5 presenti; sospeso a Catania due  attività commerciali (centri estetici) per avere impiegato in entrambi i centri 2 lavoratrici “in nero” su 2 presenti.

Inoltre sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Catania: 3 titolari di attività imprenditoriali per l’illecito utilizzo di impianti di video sorveglianza, non autorizzati dalla Direzione Territoriale di Catania, nonché in assenza dell’accordo sindacale come previsto dallo Statuto dei Lavoratori (l. n. 300/70); 1 titolare di impresa edile, la stessa sospesa, per la mancata sorveglianza sanitaria degli operai dipendenti.

In totale, quindi, elevate ammende per 13.400 euro, accertate sanzioni amministrative per 38.800 euro e recuperati contributi INPS per  9.600 euro.

I commercianti sospesi hanno ottemperato alle prescrizioni ed hanno regolarizzato i dipendenti in nero, versando sanzioni aggiuntive per un totale di 13.650 euro: dovranno inoltre versare i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori non corrisposti ai 7 lavoratori irregolari. Per tutti i lavoratori in nero, gli imprenditori  dovranno corrispondere nei prossimi giorni una maxi sanzione di 4.000 euro per ogni singolo lavoratore scoperto “in nero”, a riprova che: il “lavoro nero” allorché scoperto costa di più del lavoro regolarmente dichiarato.

La speranza dei Carabinieri è quella di trovare sempre meno lavoratori “in nero” e sempre meno imprenditori poco osservanti delle regole di sicurezza: il contrasto di entrambe le anomalie sono la missione che l’Arma per la Tutela del Lavoro si prefigge.

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