Valverde, la posizione di Mario Massimo Di Pietro -
Catania
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Valverde, la posizione di Mario Massimo Di Pietro

Valverde, la posizione di Mario Massimo Di Pietro

In merito alla seduta del Consiglio comunale di Valverde del 12 novembre 2014, il dimissionario presidente del Consiglio comunale Mario Massimo Di Pietro ci invia la sua dichiarazione scritta fatta nella stessa seduta, che volentieri pubblichiamo.

 

Ai Sigg. Consiglieri Comunali

Al Sig. Segretario Comunale

Al Presidente del Collegio dei Revisori

A tutti i Capi Settore

E, p.c. all’Assessorato Regionale delle Autonomie locali e della Funzione Pubblica

Dipartimento Regionale delle Autonomie Locali

Servizio 3 Vigilanza e controllo EE.LL. Uff. Ispettivo

Via Trinacria, 34-36 90144 PALERMO

 

Oggetto: Sentenza TAR di Catania n.02824/2014 del 23/10/2014 Comunicazione del presidente del Consiglio Comunale

È ormai noto a tutti che in data 23/10/2014 la terza sezione del TAR di Catania, a seguito del ricorso presentato dal gruppo di minoranza “Per Valverde”, si è pronunciata con sentenza n.02824/2014. Il giudizio accoglie, dei sei punti proposti nel ricorso, un motivo soltanto, quello che si riferisce al mancato rispetto dei termini previsti per la convocazione della seduta di Consiglio comunale riguardante l’approvazione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013; per gli altri punti, ha adottato la tecnica del c.d. assorbimento dei motivi. Proprio in merito all’unico punto accolto dal TAR, non posso fare altro che prendere atto di quanto disposto, assumermi tutta la responsabilità e rispettare i termini della sentenza, a mio avviso più formali che sostanziali. Al contempo però rimango fermamente convinto di avere agito nell’esclusivo interesse dell’Ente, come ampiamente dimostrato dagli atti presentati in sede di controricorso. Voglio riassumere i fatti e ricordare a tutti che gli schemi di bilancio di previsione 2013, e del bilancio pluriennale 2013-2015, sono stati approvati con delibera di G.M. n.106 in data 16/12/2013, già oltre i termini previsti dalla legge per l’approvazione del Consiglio Comunale (30/11/2013). In seguito, in data 19/12/2013, ricevevo una nota del Responsabile del Servizio Finanziario che rappresentava la necessità di provvedere all’approvazione del bilancio previsionale 2013 e del bilancio pluriennale 2013-2015 entro il 31/12/2013, allo scopo di poter assumere impegni di spesa urgenti e indifferibili, la cui mancata copertura finanziaria avrebbe arrecato danni certi e gravi all’Ente. A quel punto,sono stato obbligato a scegliere se ignorare la nota e convocare la seduta, rispettando sicuramente i termini previsti dal regolamento, ma rischiando di mettere l’Ente in seria difficoltà, oppure, in alternativa, anticipare i tempi e convocare la seduta entro il 31/12/2013;quest’ultima soluzionein deroga al regolamento di contabilità. E’ vero, ho preferito la seconda via, giacché i gruppi consiliari avevano già ricevuto gli schemi di bilancio in data 16/12/2013, anche se per le vie informali, in un tempo comunque congruo per presentare eventuali emendamenti. Mi assumo tutta la responsabilità della decisione, ma l’ho presa dopo aver tentato in tutti i modi di condividerla con i gruppi consiliari, con lo stesso stile, rispetto e spirito di collaborazione,che hanno sempre contraddistinto il mio mandato. In data 20/12/2013, infatti, ho convocato una conferenza dei Capigruppo per informare i Gruppi Consiliari su quanto avvenuto, e soprattutto per scegliere insieme una data per una seduta di Consiglio Comunale entro il 31 dicembre. In quell’occasione il Capogruppo di maggioranza, in nome del proprio gruppo di riferimento, dichiarava la propria disponibilità alla convocazione del Consiglio Comunale per la data del 30 dicembre, in deroga al regolamento di contabilità dell’Ente; il Capogruppo di minoranza dichiarava invece di voler discutere la questione con gli altri membri, e si riservava di dare una risposta al presidente entro il 23/12/2013: risposta che non è mai pervenuta. Il 30 dicembre 2013, durante la seduta di consiglio comunale, il gruppo di minoranza abbandonava l’aula, prima della discussione del punto all’ordine del giorno riguardante l’approvazione del bilancio, senza quindi entrare nel merito del contenuto della proposta di delibera. A quanto pare, in sede di giudizio, le ragioni che mi hanno spinto ad agire in deroga al regolamento, non sono state ritenute sufficientemente valide, e il Tribunale Amministrativo Regionale decide di annullare la delibera consiliare di approvazione del bilancio di previsione 2013. In tutti questi mesi, sin dall’inizio del mio mandato, ho cercato di svolgere il mio ruolo sempre con coscienza e diligenza, mettendo al centro delle mieazioni, il bene delle istituzioni e della città. Sono deluso e amareggiato per tutta questavicenda, soprattutto per una sentenza che mi mortifica, forse ingiustamente. Per coerenza e per il profondo rispetto che nutro per tutta l’Assemblea Consiliare, massimo organo di rappresentanza, che con onore e orgoglio ho presieduto fino ad oggi, rassegno le dimissioni dalla carica di presidente del Consiglio Comunale, con effetti immediati. Spero vivamente che questa mia risoluzione dia a tutti un chiaro e forte segnale di discontinuità, e che possa servire a tutto il Consiglio Comunale, al Sindaco e alla Giunta Municipale per riprendere il percorso politico-amministrativo all’insegna di unserio confrontosui contenuti e una serena collaborazione,sempre con il doveroso rispetto dei ruoli istituzionali che ciascuno ricopre, e soprattutto nell’esclusivo interesse dei cittadini valverdesi.

Sempre grato a voi tutti.

Mario Massimo DI PIETRO

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