Valverde, Rossana Epaminonda scuote la maggioranza -
Catania
22°

Valverde, Rossana Epaminonda scuote la maggioranza

Valverde, Rossana Epaminonda scuote la maggioranza

Il Consiglio comunale di Valverde con 8 voti favorevoli e due schede bianche (non ha votato la minoranza) ha eletto, dopo le dimissioni di Alfio Sambataro, come vice presidente del Consiglio, Carmelo Rapisarda. Con 10 voti favorevoli e 5 astenuti, con immediata esecutività, il civico consesso ha, poi, designato nuovo componente della III commissione consiliare permanente Mario Massimo Di Pietro. Con lo stesso risultato il Consiglio ha approvato il nuovo regolamento per l’erogazione assistenza economica ed a seguire sono stati votati alcuni debiti fuori bilancio frutto di sentenze del giudice di pace di Acireale. Infine, con 10 voti favorevoli e 5 astenuti è stato nominato nuovo capogruppo di Valverde Viva (maggioranza) Mario Massimo Di Pietro. La nomina è stata preceduta da lettura delle dimissioni del precedente capogruppo, Rossana Epaminonda, dichiaratasi “indipendente” vicina alla maggioranza.

epaminQuesto l’intervento, sicuramente non tenero, in cui vengono illustrate le motivazioni delle dimissioni. “La sottoscritta Rossana Epaminonda (foto a sinistra), in data 07/11/2014 rassegna le proprie dimissioni da capogruppo di maggioranza del gruppo “Valverde Viva”. Quando nel 2013 decisi di sposare il progetto D’Agata Sindaco sotto il simbolo Valverde Viva, ciò che mi aveva convinto era stata la promessa di un progetto “diverso”, non “partitizzato”, di forte impatto rivoluzionario ed innovativo, di grande legame con la base del movimento e con i cittadini tutti. Il progetto decollò con 15 persone nel giugno del 2013. A parte alcune incertezze iniziali, dovute alla mancanza di esperienza di tutti, non ho mai avuto dubbi sulla bontà dell’operazione, né sulla bontà dei compagni di viaggio. Oggi però tutto questo è solo un pallido ricordo, un’illusione. Il progetto di un paese moderno è miseramente fallito. Sono stata accanto al sindaco ed alla Giunta, ed ho sempre cercato l’unita dei 10 consiglieri ma nonostante ciò, in questi mesi sono stata attaccata da esponenti “vicini” al sindaco. Oggi la delusione è profonda. La crisi della Giunta ha travolto e contaminato il Consiglio comunale. Due assessori hanno coinvolto alcuni componenti della maggioranza, facendo precipitare la situazione e avviando un momento delicatissimo, che definire ignobile, è poco. D’Agata non è stato capace di arginare questa contaminazione o forse non ha voluto?

Avevo consigliato al sindaco, che avrebbe dovuto, o trovare il modo di ricucire il gruppo sul progetto iniziale o avrebbe dovuto modificare tutta la giunta, buoni o cattivi che fossero. Non l’ha fatto, ha preferito assecondare una delle tante anime presenti in Giunta a discapito di altre. E, questa scelta e l’azione politica che ne consegue non le condivido. Non ho fiducia. Mi sono riservata di verificare i nuovi assessori. Nulla di personale, non li conosco e pertanto non posso e non voglio esprimere commenti politici. Una cosa so per certo: l’azzeramento della Giunta, doveva essere di sprone a Saro D’Agata e che la scelta dei componenti, tutti, fosse riservata comunque agli appartenenti al gruppo consiliare o al movimento o suoi simpatizzanti, o comunque alle persone che hanno contribuito a fare Saro D’Agata sindaco. Invece no, tutto è accaduto nelle segrete stanze. Pertanto non mi sento di confermare la mia fiducia ad un sindaco ed una giunta di cui non conosco il pensiero e di cui non ho né conosciuto né condiviso il metodo adottato per la loro scelta, perché ignoto e figlio della più oscura politica degna della prima e della seconda Repubblica. Tante sono le motivazioni che mi supportano in questa valutazione molto sofferta. Ed è per questa ragione che non riconoscendo nella nuova compagine alcuna continuità di pensiero ho deciso di uscire dal gruppo consiliare Valverde Viva, e dichiararmi indipendente e libera di votare le proposte che arriveranno in Consiglio in scienza e coscienza. Forte è la mia decisone perché forte è la mia contestazione avverso quei consiglieri che hanno distrutto il gruppo e che sono stati in questa sede definiti dei romantici ed in altra sede traditori. Resta il fatto che si sono posti quali strumenti di alcuni assessori e di D’Agata, mandando allo sbaraglio altri 5 consiglieri, ignari di ciò che stava per avvenire in Consiglio comunale, appurando solo in seguito che il sindaco ne era perfettamente a conoscenza fin dal sabato precedente.

Massima solidarietà al già presidente del Consiglio Mario Di Pietro, che in quella notte di tradimento è stato lasciato solo anche dal sindaco. Pertanto, in totale coerenza con la mia posizione sempre lealmente espressa, do le dimissioni da capogruppo ma non dal Consiglio. Continuerò a combattere e a dichiarare le mie idee da indipendente, lealmente, ma non disposta a sostenere l’operato amministrativo, qualora non lo ritenessi giusto. Sarò sempre dalla parte della gente e delle reali esigenze della gente, ma mai dietro le logiche politiche di alcuni, come ho sempre fatto. Ciò che non mi rende sconfitta, né a me né a chi mi sosterrà in questo cammino, è la certezza di avere mantenuto integra la mia dignità, lealmente e coerentemente”.

Michele Milazzo

 

 

 

Potrebbero interessarti anche