La Valle dell’Alcantara “off limits” per Mondadori -
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La Valle dell’Alcantara “off limits” per Mondadori

La Valle dell’Alcantara “off limits” per Mondadori

Da tempo le numerose e popolarissime testate giornalistiche edite dal gruppo di Segrate non vengono più distribuite in parecchi Comuni dell’entroterra messinese in quanto il nuovo distributore non riesce a coprire le relative “linee”. Il vivo disappunto dei tanti lettori ed edicolanti “discriminati”

Si parla tanto di pluralismo dell’informazione ed, al contempo, di crisi dell’editoria. Ebbene: nei dieci e passa Comuni ricadenti nel versante messinese della Valle dell’Alcantara, il primo è un diritto negato del quale la seconda non è che un effetto.

Dovendoci spiegare meglio, avviene che da ormai oltre sei mesi nelle tante edicole dell’area territoriale prima citata risultano introvabili le numerose e popolarissime pubblicazioni edite dal gruppo “Mondadori”. Non a caso, entrando in tali rivendite, si nota subito che i banconi e gli scaffali sono più spogli rispetto ad una volta: la casa editrice guidata da Marina Berlusconi (in foto nella vignetta) detiene, infatti, una larga fetta della carta stampata del Bel Paese, comprendente, tra l’altro, i quotidiani “Libero” ed “Il Giornale”, i settimanali “Panorama”, “Tv Sorrisi e Canzoni”, “Telepiù”, “Chi”, “Grazia” e “Donna Moderna”, il mensile “Focus” e diverse collane a fumetti. E come ci testimoniano gli edicolanti di Francavilla di Sicilia, ossia il centro più popoloso di questo considerevole lembo di territorio discriminato “giornalisticamente”, si trattava di testate che registravano, ad ogni uscita, quasi sempre il tutto esaurito perché evidentemente gradite a parecchi lettori locali, adesso rimasti “orfani” delle loro pubblicazioni preferite.

Sulla base delle informazioni in nostro possesso, ad aver determinato tutto ciò è stato il cambio di distributore: prima, in pratica, a Messina e provincia i prodotti della “Mondadori” venivano puntualmente e capillarmente distribuiti da una ditta messinese, mentre, alcuni mesi fa, il gruppo di Segrate ha deciso di affidarsi ad un distributore di Catania, il quale incontrerebbe difficoltà nel servire alcune “linee” (ossia porzioni di territorio) della provincia peloritana (pare, peraltro, che anche diversi Comuni della riviera jonica e la stessa città capoluogo subiscano questo tipo di disservizi nella distribuzione della “Mondadori”).

A questo punto vien da chiedersi se la presidente Berlusconi ed i suoi soci e collaboratori siano al corrente di tale spiacevole situazione. Sicuramente un migliaio di lettori in meno non inciderà granché sui bilanci del loro colosso editoriale. Ma in tempi di profonda crisi economica, soprattutto nel settore dell’editoria, saggezza e spirito imprenditoriale vorrebbero che non si perdesse ciò che si è riuscito a conquistare nel tempo, specie in quei centri dell’entroterra dove la tradizionale informazione cartacea gode ancora di molti seguaci (a Milano o a Roma, magari, il problema non si porrebbe più di tanto, visto che i tanti “businnesman” e gli anziani sempre più “ipertecnologici” scaricano e leggono i giornali direttamente dai tablet o dai pc).

L’assurdo è che in una “terra di frontiera”, quale è la Valle dell’Alcantara, “Libero” o “Tv Sorrisi e Canzoni” non arrivano a Francavilla ed a Mojo, bensì ad appena un paio di chilometri di distanza, ossia nelle edicole di Castiglione di Sicilia e Randazzo, sol perché questi ultimi due Comuni rientrano nella contigua provincia etnea, dove il nuovo distributore prescelto dalla “Mondadori” riesce a coprire regolarmente tutte le linee.

Stando così le cose, qualora le ormai anacronistiche province dovessero essere sostituite dai più territorialmente omogenei e circoscritti “Liberi Consorzi Intercomunali”, sarebbe opportuno che a questi ultimi si adeguassero anche i… distributori di giornali, i quali – spiace dirlo – con le loro posizioni spesso monopolistiche hanno sulla coscienza gli insuccessi di tante pregevoli iniziative editoriali. Perché un giornale può avere le migliori “firme” di questo mondo e fare informazione di eccelsa qualità, ma se – come si dice in gergo – rimane “in macchina”, senza cioè poter arrivare alla gente, sono tutti soldi e fatica sprecati.

Rodolfo Amodeo

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