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Ospedale: la delusione della “Rete delle Associazioni”

Ospedale: la delusione della “Rete delle Associazioni”

La riunione indetta dalla “Rete delle associazioni” nei locali di via Carolina di ieri sera, martedì, doveva essere un confronto per dissertare su eventuali soluzioni tese a scongiurare un ulteriore aggravamento della precarietà del servizio sanitario offerto dall’ospedale di Giarre ed in particolare dal pronto soccorso su cui, a quanto pare, anche per quanto emerso dalla riunione di ieri sera, è quasi inutile nutrire speranze. Invece si è rilevato un incontro di presentazione alle associazioni ed al pubblico presente di un progetto di rifunzionalizzazione dell’Ospedale di Giarre. Per dirla in poche parole in un futuro nemmeno tanto remoto, anzi, la dicitura “Ospedale” verrà cancellata.

A presentare questa ipotesi di rifunzionalizzazione, anche se in via informale, il dott. Enzo Venuto, su mandato del direttore sanitario Asp 3 Franco Luca. Non poche le perplessità tra i presenti. Poiché se è vero che a seguito della rimodulazione della rete ospedaliera (da eseguire entro il 31/12/2016), saranno mantenuti nel nosocomio giarrese i posti letto ascrivibili alla lungodegenza (16), non accadrà lo stesso per i posti letto per gli acuti, in quanto scompariranno del tutto. Ecco le tre possibili soluzioni o contromisure (qualsivoglia) suggerite dalla “Rete delle associazioni”, consapevole che il criterio della complementarità delle prestazioni sanitarie erogate in sinergia da Giarre e Acireale difficilmente combacerebbe con le esigenze dell’utenza locale: la prima prevede una struttura imperniata su un’unità di medicina d’urgenza con unità di stabilizzazione per le emergenze, la seconda, la cui priorità è comunque subordinata alla prima,si basa sulla verifica degli estremi per una convenzione tra pubblico e privato (sulla scorta dell’esempio della convenzione che l’ospedale di Cefalù ha stipulato con il San Raffaele), mentre la terza prevede la trasformazione del presidio ospedaliero giarrese in unità territoriale ad alta specializzazione che possa espletare una specifica branca medica.

foto 2Inoltre, l’associazione ha esplicitato la necessità di un’omogeneizzazione degli uffici e dei servizi per un’offerta sanitaria non più dispersiva in termini di localizzazione, ma pienamente afferente all’Asp. Sebbene però i componenti della “Rete delle associazioni” abbiano insistito sulla priorità di una medicina d’urgenza corroborata da quei servizi “a latere” o collaterali di cui l’utenza locale è stata depauperata, il dott. Enzo Venuto ha affermato l’inopportunità di ciò in termini di costi. In particolare, il chirurgo predetto ha ribadito la necessità di esaltare funzioni specialistiche all’interno dell’ospedale, senza che esse comportino la perdita (tecnicamente definita spoliazione) dei reparti di geriatria e medicina generale. Dunque si profila all’orizzonte la definizione di una struttura protesa non solo alla cura delle malattie cronico-degenerative con cure palliative ma anche al trattamento delle patologie connesse all’alimentazione come l’anoressia e la bulimia.

Ha espresso la sua amarezza sulle potenziali conseguenze del piano di rimodulazione Angelo D’Anna “Non si comprende perché, per fare quadrare il bilancio, in tema di posti letto, si debba penalizzare l’ospedale di Giarre con l’azzeramento dei posti per acuti. Comunque si è già pensato di istituire un tavolo al tecnico grazie al quale noi della rete delle associazioni ci interfacceremo con i responsabili dell’Asp, al fine di addivenire a soluzioni unanimi che non svantaggino la nostra utenza”. Aggiunge Salvo Liotta “Le nostre proposte prevedono però anche lo svuotamento di tutto ciò che è presente nella struttura ospedaliera, a fronte delle gravi e non risanabili deficienze delineatesi all’interno del nostro nosocomio”.

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