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Catania, Gdf scopre distributore mobile per rifornimenti abusivi di carburante

Catania, Gdf scopre distributore mobile per rifornimenti abusivi di carburante

benzinaUn piazzale con un vero e proprio deposito e un distributore mobile per rifornimenti abusivi di carburante. E’ questo che i finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno scoperto durante un normale servizio di controllo economico del territorio, effettuato di primo mattino nella zona industriale di Catania.

In particolare, insospettiti dall’orario e dalle circostanze del tutto anomale con cui 4 soggetti, all’interno di un’area apparentemente abbandonata, erano intenti nel travasare qualcosa da un autoarticolato a una cisterna, i militari del Nucleo di polizia tributaria sono intervenuti e hanno effettuato un controllo dei mezzi e della documentazione di trasporto, scoprendo che era in corso uno scarico di gasolio che, essendo almeno formalmente destinato in Grecia, non poteva in alcun modo essere commercializzato in Italia.

La presenza dell’autoarticolato in un luogo del tutto incompatibile rispetto al previsto itinerario per raggiungere il paese ellenico, ha fatto scattare ulteriori controlli dell’area che hanno portato all’individuazione, all’interno di un capannone, di un vero e proprio centro di stoccaggio di prodotti petroliferi. Infatti, sono stati scoperti numerosi recipienti contenenti ulteriore carburante la cui presenza non è stata in alcun modo giustificata da uno dei quattro soggetti, risultato locatario del terreno. Il quantitativo di gasolio complessivamente sottoposto a sequestro è risultato essere pari a circa 70.000 litri. Ancora, all’interno della struttura è stato rinvenuto e sequestrato un gruppo elettrogeno collegato a pompe per l’aspirazione di carburante. È stato accertato, inoltre, che alla cisterna erano collegate pistole erogatrici con conta-litri che, di fatto, ne facevano una vera e propria stazione di servizio, in grado sia di rifornire direttamente automezzi che di riempire grossi contenitori di carburante.

Ovviamente il precario impianto è stato realizzato senza alcuna precauzione antincendio e in spregio a qualsiasi norma di sicurezza, con rischi elevatissimi per l’incolumità di tutti coloro che si trovavano a maneggiare il prodotto ovvero in transito nelle zone limitrofe. Il valore commerciale del combustibile per autotrazione complessivamente rinvenuto e sottoposto a sequestro è di circa € 120.000.

Particolarmente ingegnoso e remunerativo il sistema di frode riscontrato: infatti, non essendo il prodotto petrolifero destinato all’immissione in consumo in Italia, lo stesso non aveva scontato l’imposizione fiscale nazionale che grava su tali beni (sul costo finale di un litro di gasolio, circa il 60% circa è destinato allo Stato). Duplice quindi il danno che avrebbe arrecato all’economia legale la condotta illecita individuata: da un lato la sottrazione all’Erario di circa € 70.000 di imposte, dall’altro una concorrenza sleale sul mercato del carburante per autotrazione, vista la possibilità di vendere a prezzi notevolmente inferiori a quelli normalmente praticati al pubblico, pur assicurandosi ampi margini di indebito profitto.

I quattro soggetti – tutti posti agli arresti domiciliari presso le proprie residenze in provincia di Catania – sono accusati di contrabbando di prodotti petroliferi.

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