Quattro moschettieri per un successo made in Giarre! -
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Quattro moschettieri per un successo made in Giarre!

Quattro moschettieri per un successo made in Giarre!

Nire!!Ecco uno dei protagonisti locali del salto in Eccellenza…Dopo l’amarezza per la finale play-off persa contro la San Pio X, il capitano del Giarre ha finalmente potuto assaporare il dolce gusto della promozione. Stiamo parlando di Giulio Nirelli. È lui la bandiera ed il simbolo di un gruppo che, malgrado la delusione incassata l’anno scorso, si è rimboccato le maniche per ritentare la scalata finalizzata alla conquista dell’Eccellenza. Ed alla fine, i sacrifici profusi hanno ripagato sia lui che il collettivo che rappresenta. Fisico asciutto e baricentro basso sono le caratteristiche strutturali di questo autentico stakanovista, capace di abbinare importanti doti tecniche ad un prorompente dinamismo. Brucianti accelerazioni ed entusiasmanti sgroppate lungo la fascia, contraddistinguono da sempre lo stile di gioco di questo calciatore, la cui generosità si sostanzia nella propensione a mettere il suo repertorio al servizio della squadra.

– Nirelli, ripercorra un pò le tappe della sua carriera calcistica.All’età di 32 anni, un tuffo nel passato e nei suoi più dolci ricordi è doveroso…

Gli albori della mia carriera furono, guarda caso, a tinte gialloblù. Fu nel Giarre che iniziai l’attività agonistica. Ricordo ancora con grande emozione l’esordio da under in Eccellenza nel Giarre di Cassia: ovvero in uno squadrone allestito per centrare la promozione in D, poi sfumata nei play-off contro l’Alcamo. I primi anni con la maglia gialloblù segnarono dunque l’inizio del mio percorso di maturazione calcistica. Poi,tra le fila dell’Atletico Riposto, nel 2007/2008, disputai uno scorcio di campionato di Eccellenza che ricordo per la sfida contro il Giarre della prima gestione  targata Di Martino. Allora perdemmo 1-2 in casa, ma le sensazioni sperimentate in quel derby dello Jonio furono molto intense. Successivamente, sempre nell’arco della stessa stagione, passai al Taormina in Promozione, dove disputai una sciagurata finale play-off contro la Parmonval, che purtroppo premiò la squadra avversaria.  Nel 2008/2009 indossai nuovamente la maglia dell’Atletico Riposto e nel 2010, in Promozione, sempre con la casacca gialloverde, affrontai il Giarre della gestione Malaponti. Ricordo che quello 0-0 casalingo contro i gialloblù, poi vincitori del campionato, fu motivo di grande orgoglio per l’amministrazione ripostese di allora. Nel 2010/2011 fui ingaggiato dal Trappitello per poi tornare all’Atletico Riposto, con il quale inflissi un durissimo 4-0 alla mia ex squadra predetta. Poi arrivò il momento della brevissima parentesi al Pistunina di Messina prima che l’Inessa Giarre di Di Martino, rimessosi in sella alla guida del calcio gialloblù, si avvalesse delle mie prestazioni. Pur di tornare a vestire i colori gialloblù accettai di ripartire dalla Prima Categoria, dove gli intoppi non furono pochi. Ricordo infatti che l’inizio di stagione fu così buio da confinarci nei bassifondi della classifica. Poi, il cambio di rotta impresso dal nuovo allenatore Maurizio Romeo, ci permise, anche grazie agli investimenti effettuati, di risalire la china guadagnandoci una tranquilla salvezza. La fiducia nel progetto di Di Martino, poi ripagata dal ripescaggio in Promozione, mi indusse a rimanere nel Giarre con il quale, nella stagione scorsa, disputai un campionato di rilievo.

– Quanti goal realizzò?

Sei reti! Tra questi goal non potrò dimenticare le due marcature inflitte al Randazzo nella seminfinale play-off e il goal confezionato nel 4-0 alla Real Belpassese, in occasione della finale play-off

– Quest’anno ha realizzato meno goal ma in termini di intensità di gioco, non è cambiato nulla…

Il 4-4-2 di quest’anno mi ha costretto ad un sacrificio tale da risucchiarmi quelle energie necessarie a realizzare anche goal. Quando ci si applica in entrambe le fasi infatti, ovvero sia in quella difensiva che in quella offensiva, il rendimento sotto porta rischia inevitabilmente di calare. In compenso, mentre l’anno scorso la promozione sfumò nella gara decisiva contro la S. Pio X, quest’anno, grazie al profondo spirito di abnegazione espresso, siamo riusciti a conquistare l’Eccellenza.

– Qual è stato il momento più buio di questi tre anni con la maglia gialloblù?

La sconfitta a tavolino di Messina contro il Riviera dello Stretto, risalente alla stagione scorsa, fu davvero traumatica! Tuttavia si trattò di un’ingiustizia tale da ingenerare in me e negli altri, una sete di riscatto che non poteva non tradursi in uno smodato desiderio d’Eccellenza. La sconfitta nella finale play-off dell’anno scorso, rimandò soltanto di un anno una promozione alla quale abbiamo sempre creduto in squadra.

– Ci avete creduto anche quest’anno dopo il pari di Mascalucia contro l’Atletico Catania o vi è stato un attimo di smarrimento?

Sì. Dopo quel pari ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che dopo aver guidato autorevolmente il campionato non si poteva dissipare quanto avevamo seminato. Infatti abbiamo ripreso a marciare.

– Futuro?

Desidererei chiudere la carriera quì e continuare ad onorare questa maglia, che rappresenta un vanto per chi come me vive in questo territorio!!

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