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Francavilla: documento politico di “Democrazia è Libertà”

Francavilla: documento politico di “Democrazia è Libertà”

Ci è giunto pochi minuti fa e lo pubblichiamo integralmente. In esso i tre componenti “superstiti” (Spatola, Raspa e Grifò) della compagine d’opposizione dicono la loro sulla tormentata vicenda dello scioglimento del Consiglio Comunale e sulla defenestrazione della capogruppo Camuglia

Dopo la seduta di Consiglio Comunale del 28 febbraio scorso, abbiamo assistito ad una sequenza di interventi di personaggi, più o meno partecipi alla vita politica francavillese, nei quali abbiamo sempre registrato gli stessi due motivi ricorrenti: dare giustificazioni ai propri comportamenti (dimenticando che sovente chi si scusa, si autoaccusa…) e cercare presunti colpevoli atteggiandosi a vittime innocenti.

Forse una serena e fedele lettura dei fatti potrà contribuire a rendere giustizia alla verità; ma non certo alla verità personale, che ognuno si costruisce per giustificare il proprio comportamento e, magari, il proprio fallimento.

Ci sorprende e ci indigna sentire le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, avv. Alessandro Vaccaro, che ha l’ardire di inventarsi una realtà tutta sua pur di giustificare la propria incapacità di salvaguardare il Consiglio Comunale. Proprio lui, che nella qualità di presidente avrebbe dovuto ergersi a baluardo della democrazia, si è invece piegato ai giochi di potere dell’Amministrazione attiva, contribuendo in prima persona alla decadenza del nostro organo consiliare.

Era chiaro a tutti, nella seduta del 30 gennaio, che il Consiglio Comunale aveva ancora trenta giorni di tempo per approvare il Bilancio: bastava leggere la convocazione formulata dal commissario ad acta. Era chiaro a tutti tranne che al Presidente del Consiglio: per lui, in quella seduta, “bisognava obbligatoriamente uscire con un deliberato”!!!… E dopo essere stato smentito dal segretario comunale, che ha ritenuto legittimo un aggiornamento del Consiglio, e costretto a mettere ai voti una proposta di aggiornamento della seduta al 13 febbraio, ha espresso tutta la sua volontà di approfondire l’argomento… votando “no” (sic!) al rinvio!!! Una degna presa di posizione, in linea con quella di tutti quei consiglieri che in quasi due anni hanno dimostrato l’assoluta incapacità di prendere una decisione autonoma e critica anche davanti ai più evidenti scivoloni della maggioranza.

Inoltre, nei trenta giorni successivi alla seduta del 30 gennaio, malgrado le sollecitazioni di vari consiglieri (tra cui del vicepresidente del Consiglio, Mohamed Mafhoum), venendo meno al suo ruolo di garante di noi tutti, il presidente Vaccaro ha deliberatamente tergiversato sulla richiesta di convocare una conferenza dei capigruppo, quantomeno per non lasciare nulla di intentato nella ricerca di un possibile accordo politico. Ha preferito, invece, trincerarsi dietro fantomatiche giustificazioni giuridico-amministrative in merito alla sua prerogativa di convocazione del Consiglio, facendosi smentire nei fatti dallo stesso commissario ad acta e dalla avvenuta seduta di Consiglio Comunale del 28  febbraio (convocata solo perché messo alle corde).

Noi di “Democrazia è Libertà”, nel rispetto del ruolo che la cittadinanza ci ha dato, abbiamo esercitato il nostro diritto-dovere di impedire all’Amministrazione di proseguire sulla strada dello sfascio economico e sociale di questo paese. E lo abbiamo fatto in piena autonomia, senza cercare alleanze trasversali, ma semplicemente convinti delle nostre idee di verità, giustizia ed onestà intellettuale che ci classificano come uomini liberi. Non abbiamo mai abbassato la testa di fronte alle insensate azioni politico-amministrative di questo Esecutivo, e se per qualcuno non abbassare la testa al padrone di turno significa essere “consiglieri irresponsabili”, ebbene: siamo orgogliosi di esserlo! Se voler capire le problematiche che vengono sottoposte al Consiglio Comunale, senza accettarle per verità assolute, significa essere “consiglieri irresponsabili”, ebbene: siamo orgogliosi di esserlo! E non hanno sicuramente reso un buon servizio al nostro paese quei consiglieri che si sono costantemente nascosti dietro il “senso di responsabilità” per giustificare il loro continuo abbassamento di testa al volere del sindaco: troppa gratitudine mal riposta ed alquanto sospetta!

Noi continuiamo a ritenere che il Bilancio, così come formulato dalla Giunta, non era approvabile (ricordiamo appena che lo stesso commissario, prima di approvarlo, ha preteso dal ragioniere e dal revisore dei conti apposita dichiarazione di responsabilità). Noi crediamo che il commissario sarebbe dovuto entrare nel merito del Bilancio, e che il ragioniere ed il revisore si siano assunti una responsabilità enorme nell’attestare che i debiti con la Società “Ato – Me4” non siano certi ed esigibili. Noi riteniamo (con documenti alla mano) che, nei confronti della suddetta Società, il Comune abbia un debito, ad oggi, di oltre trecentomila euro. Ed in relazione a tali debiti, che andavano sicuramente inseriti in Bilancio, abbiamo preparato una proposta di deliberazione che, al di là di quanto ne possa pensare l’onorevole Gioacchino Silvestro, rappresentava un atto amministrativo legittimo e contabilmente corretto. E possiamo garantire all’On. Silvestro che sicuramente si sorprenderebbe se conoscesse i nomi degli autorevoli funzionari amministrativi e contabili che hanno lavorato con noi a quella proposta di deliberazione.

Sta di fatto che, alla conta dei voti, nell’ultima seduta consiliare il gruppo di opposizione da noi composto ha portato il gruppo “Uniti per Francavilla” a votare una delibera che dava atto dei debiti fatti con l’Ato sia dal sindaco Monea negli ultimi due anni e sia, dal 2006 al 2011, dalla precedente Amministrazione Nuciforo. E mentre noi inchiodavamo le passate Amministrazioni alle loro responsabilità, l’attuale Amministrazione Monea trovava due “stampelle” nelle file della minoranza!

Non essendo noi malpensanti, rigettiamo al mittente le leggende metropolitane che riconducono questo risultato ad “inciuci” e trattative sottobanco. Certo restiamo meravigliati nell’apprendere solo ora di avvenuti incontri delle consigliere Lucia Camuglia e Maria Cannavò col sindaco Monea e col presidente Vaccaro. Magari questi incontri avvenivano in contemporanea a quelli di “Democrazia è Libertà” e, pertanto, ciò spiega perché le due consigliere erano quasi sempre assenti alle riunioni della loro base… Ciò nonostante, noi tre sottoscritti consiglieri abbiamo sempre fatto quadrato nella difesa dell’intero gruppo consiliare. E nella riunione che ha portato alla decisione di cambiare il capogruppo (nessuno ha “buttato fuori” nessuno, che sia chiaro!), dato che le consigliere Camuglia e Cannavò, regolarmente invitate, erano assenti, abbiamo preteso che prima di ufficializzare la nostra scelta, le due venissero messe al corrente della decisione presa. Si è dato, quindi, mandato al nostro candidato sindaco Peppino Bombara di rapportarsi in merito con l’On. Silvestro. Se poi tra i due c’è stata una carenza di comunicazione, noi non ne abbiamo colpa alcuna.

Alla luce dei fatti, chi accusa adesso noi tre consiglieri di “Democrazia è Libertà” di aver fatto “inciuci” o incontri segreti con altre forze politiche presenti in Consiglio Comunale, dovrebbe riflettere sul perché non ha permesso che si facesse chiarezza sulla reale situazione debitoria del Comune e, dopo aver proclamato che la nomina del commissario ad acta rappresentava l’occasione giusta per chiarire molti aspetti ingarbugliati delle finanze comunali, all’improvviso ha preferito votare con e per l’Amministrazione.

A questo punto arrivati, non possiamo non esprimere la nostra preoccupazione per il futuro di Francavilla. Siamo in mano ad un’Amministrazione che in quasi due anni di mandato non ha saputo far altro che imporre tasse, senza minimamente curarsi di tutti i problemi che affliggono la nostra comunità. Siamo in mano ad un sindaco che non ha saputo tutelare quegli stessi consiglieri che lo hanno portato a diventare il primo cittadino, riuscendo nell’impresa storica di farsi bocciare un Bilancio di previsione, con le conseguenze che ne deriveranno. Siamo in balia di un sindaco che, pur di denigrare una classe politica a lui avversa, ha lasciato senza mensa scolastica i nostri bambini, preferendo impegnare diversamente risorse per oltre trentamila euro che invece avrebbero tranquillamente garantito il servizio per almeno altri tre mesi. Siamo in balia di un sindaco che ormai da mesi non riesce a risolvere il problema della Tesoreria e lascia gli impiegati comunali senza stipendio. Francavilla non merita una mentalità che predilige la vendetta al dialogo! Francavilla non merita una classe dirigente tutta chiacchiere e niente più!

La nostra preoccupazione in merito ai debiti cui abbiamo accennato trae origine dalle gestioni amministrative a cui ci ha abituato questo sindaco. Noi temiamo che l’accumularsi dei debiti possa fare del nostro Comune un’altra “Opera Pia”, che l’attuale sindaco ebbe a guidare negli anni passati portandola al fallimento. Noi temiamo che tale modus operandi porti al fallimento anche il nostro Comune. E se nel caso dell’Opera Pia una discutibilissima operazione politica ha mitigato il fallimento di quella gloriosa istituzione attraverso una sorta di “annessione” al Comune di Francavilla, oggi quest’ultimo non troverebbe nessuno disposto ad… annetterselo. Non possiamo, quindi, permetterci che il nostro Comune in mano a questo sindaco faccia la fine… della “Concordia” in mano al comandante Schettino!

Il terrore dei nostri concittadini e le loro grida d’aiuto di fronte alla prospettiva di un futuro in balia di questa classe dirigente ci spingono a non deporre le armi ed a mettere in campo tutte le nostre risorse per tentare di salvare il salvabile. E lo faremo, cominciando col portare le nostre ragioni in merito all’ormai abusato Bilancio davanti a tutti gli organi competenti.

I consiglieri comunali

Paolo Spatola, Antonino Raspa e Filippo Grifò

 

FOTO: Lucia Camuglia e Paolo Spatola quando ancora filavano d’amore e d’accordo…

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