Il Consiglio Comunale di Sant’Alfio si appresta a portare in pubblica  assise, martedì 20 marzo, due importanti ordini del giorno riguardanti la stabilità delle casse comunali.  Il primo, riguardante il DDG n. 760 dell’assessorato Regionale dei  Beni Culturali e dell’identità siciliana che, già pubblicato sul sito istituzionale dell’Ente Regionale ma non ancora notificato al Comune, revoca il finanziamento della cavea dei 100 cavalli ubicata nell’area adiacente il Castagno dei Cento Cavalli.

Tale opera, approvata e finanziata nel luglio 2013 per un importo pari a € 299.473,56 dallo stesso Assessorato attingendo ai fondi del piano di sviluppo PO.FERS 2007/2013, riguardava la realizzazione della Cavea dei Cento Cavalli e del parco dell’arte proprio davanti al castagno dei cento cavalli nell’area della ex provincia regionale di Catania, che nel febbraio 2016 è stata consegnata alla Comunità, anche se tale opera non è stata mai inaugurata o resa fruibile ai cittadini. Infatti, a seguito di una verifica dei lavori effettuati, da parte dei funzionari del Dipartimento, nel febbraio 2018, hanno verificato lo  stato in cui versa tale pubblica opera ed in particolare l’estremo stato di degrado (cit. DDG) in cui versa l’opera.

Il secondo Ordine del giorno, invece, riguarda una Delibera del Commissario ad ACTA, dott. G. Giliberto del 1 febbraio 2018 che, in esecuzione della sentenza C.G.A.R.S. n. 452/17 ha condannato il Comune di Sant’Alfio al pagamento di € 210.880,82 in ottemperanza di un ricorso al TAR per la questione riguardante l’ubicazione, l’esproprio  ed alcuni lavori eseguiti, nella precedente area ove doveva essere collocata la palestra Comunale, in via Trainara.

“Questi due atti – afferma in una nota il presidente del Consiglio, Renato Finocchiaro – altro non fanno che richiedere ai responsabili dei settori, finanziario e tecnico, di illustrare al Consiglio Comunale quale strategie adotterà l’Ente e cosa porteranno alla stabilità delle, già precarie, casse comunali”. Continua il Presidente Finocchiaro: “è chiaro che, per la vicenda della palestra, almeno i costi del Commissario ad ACTA, pari a € 6.000, potevano essere  certamente risparmiati dall’Ente se il pagamento avveniva entro il 7 novembre 2017, giorno ultimo per la liquidazione degli atti amministrativi stabiliti dal Consiglio di Giustizia Amministrativa”.

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