Randazzo, il commissario ad acta approva i Bilanci e il Consiglio Comunale sarà sciolto -
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Randazzo, il commissario ad acta approva i Bilanci e il Consiglio Comunale sarà sciolto

Randazzo, il commissario ad acta approva i Bilanci e il Consiglio Comunale sarà sciolto

Dopo la mancata approvazione dei bilanci verrà da sé lo scioglimento anticipato del Consiglio, così come in centinaia di altre città. Contestualmente arriverà un nuovo commissario straordinario per la gestione dell’ente con i poteri del Consiglio comunale fino alla scadenza naturale (giugno 2018). Ad andare a casa, però, saranno soltanto i consiglieri comunali con il presidente del Consiglio, mentre il sindaco con la giunta completerà il suo mandato fino a giugno 2018, salvo eventuali dimissioni volontarie del primo cittadino.

Con due distinte deliberazioni già pubblicate all’albo pretorio online, il commissario ad acta nominato dalla Regione Siciliana, dott. Vincenzo Raitano, assistito dal segretario generale, dott. Antonio Tumminello, con i poteri del Consiglio comunale, ha approvato il rendiconto 2015 e lo schema di bilancio di previsione 2016/2018.

Si tratta invero di due atti deliberativi che conseguono alla mancata approvazione dei bilanci da parte del civico consesso nei termini previsti.

Con l’approvazione commissariale delle due deliberazioni, se da un lato l’ente si allinea con gli adempimenti in materia finanziaria e contabile – che, di fatto, sbloccano dall’impasse la macchina amministrativa – dall’altro lato il consiglio comunale è entrato formalmente in uno stato di inadempienza che culminerà con il suo scioglimento anticipato.

Del resto, proprio per evitare lo scioglimento del consiglio comunale, il commissario ad acta aveva intimato l’approvazione dei bilanci entro il termine perentorio di trenta giorni, passati infruttuosamente (clicca e leggi Randazzo, il Consiglio comunale boccia il consuntivo 2015. Si scioglie il civico consesso?).

Per la pubblicazione del decreto di scioglimento, tuttavia, ci vorrà del tempo, in quanto la Regione Siciliana ha un governo in divenire e per questo motivo vi sarà una breve “vacatio”.

La procedura che porterà allo scioglimento del Consiglio prevede che il commissario ad acta comunichi all’assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica l’inadempienza del Consiglio comunale e l’avvenuta approvazione, in via sostitutiva, dei bilanci. Con successivo provvedimento, tra i primi che potrebbe firmare il futuro presidente della Regione, sarà decretato lo scioglimento del Consiglio comunale.

Ma non è tutto. In attesa della definizione della procedura di applicazione della grave sanzione dello scioglimento, il Consiglio sarà sospeso dalle sue funzioni e contestualmente arriverà un nuovo commissario straordinario per la gestione dell’ente, in sostituzione del consiglio comunale, fino alla scadenza naturale che avrebbe seguito il civico consesso. A decorrere dalla data di insediamento, al nuovo commissario straordinario spetterà un’indennità di funzione oltre l’eventuale trattamento di missione, che il Comune dovrà corrispondere mensilmente attingendo le risorse finanziarie dal proprio bilancio.

Un epilogo forse inaspettato dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mangione, continuamente messa all’angolo dalla minoranza e, probabilmente, non desiderato neppure dalla maggior parte dei consiglieri, alcuni dei quali, adesso, hanno i nervi tesi, tesissimi, come una corda di violino, e stanno mal sopportando l’approvazione commissariale dei bilanci e lo spettro dello scioglimento anticipato dell’organo politico.

Si poteva evitare? Era certamente possibile se avesse prevalso un alto senso di responsabilità, seppur di fronte a uno stato di cose del tutto ingestibile. Liti, fratture interne, divisioni e divergenze anche sul piano politico, il tutto acuito dai pareri resi dal revisore unico.

Paradossalmente, ora l’amministrazione comunale – che in Consiglio non ha mai avuto una maggioranza numerica – potrebbe avere vita facile nelle scelte politico-amministrative non essendoci più il peso del contradditorio e del giudizio politico nella sala consiliare.

Negli ambienti politici della città etnea il clima resta comunque infuocato, si prevedono scintille e non si escludono contraccolpi. Rumors parlano, intanto, di iniziative legali che starebbero per intraprendere alcuni consiglieri per tentare “in extremis” di impedire lo scioglimento del Consiglio comunale facendo leva su improbabili presunti vizi di forma.

Comunque sia, il breve periodo di commissariamento – non necessariamente deleterio – proietterà la città alle prossime elezioni amministrative sicuramente in un clima di mutati equilibri politici.

Gaetano Scarpignato

 

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