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Decadenza sindaci e Consigli comunali, lungo vertice in Regione

Decadenza sindaci e Consigli comunali, lungo vertice in Regione

Nella sala gialla dell’Assemblea Regionale Siciliana ieri si è svolto un importante incontro tra il presidente dell’Assemblea on. Ardizzone, il governatore Crocetta, esponenti del Governo Regionale Lanteri e Baccei, deputati, sindaci e consiglieri Comunali. L’oggetto della discussione riguardava le problematiche derivanti dal combinato disposto dell’art. 2 della Legge Regionale n. 6/2017 e della Legge n. 17/2016 che prevede tra l’altro anche la decadenza dei Sindaci in caso di scioglimento del Consiglio Comunale per mancata approvazione del Bilancio.

All’incontro oltre a diversi sindaci e consiglieri Comunali, era presente una delegazione del Direttivo del Coordinamento regionale dei Consiglieri Comunali Siciliani “Vera Democarazia”. Del predetto direttivo erano presenti e avevano chiesto di intervenire in Assemblea il consigliere comunale di Giarre avv. Leo Patanè, il consigliere comunale di Racalmuto Sergio Pagliaro e il vice presidente del Consiglio comunale di Racalmuto Maria Morgante. Il presidente Ardizzone ha moderato il dibattito.

A favore dei Sindaci ha parlato ampiamente il presidente dell’ANCI e Sindaco di Palermo Leoluca Orlando che ha spiegato le ragioni dei sindaci contrari a tali disposizioni normative e dalla platea anche altri Sindaci hanno espresso la loro opinione contraria alla decadenza dei Sindaci in caso di scioglimento del Consiglio per mancata approvazione del bilancio. Nel contempo, i consiglieri comunali del Direttivo presenti in aula pur essendosi iscritti in un elenco per esprimere la loro opinione e portare avanti le istanze dei Consiglieri, paradossalmente non hanno avuto alcuna possibilità di parlare.

Il presidente Crocetta ha espresso la volontà di venire incontro alle istanze dei Sindaci condividendo il principio secondo il quale il Sindaco non deve decadere in caso di scioglimento del Consiglio ed insieme al presidente Ardizzone sembra vogliano tentare addirittura entro il 30 aprile di abrogare o emendare l’art. 2 della Legge Reg. n. 6/2017 per riportare la situazione come prima.

Le voci e le istanze dei Consiglieri sono rimaste inascoltate ed il presidente Ardizzone ha chiuso la riunione senza concedere la parola ad alcun Consigliere.  Il Consigliere giarrese Patanè insieme ai colleghi presenti ha espresso il proprio rammarico per esser venuto a Palermo da Giarre al fine di poter esprimere l’opinione dei Consiglieri Comunali ma non gli è stato concesso di parlare e gli è stato così impedito di portare avanti le istanze dei Consiglieri Comunali.

Patanè si è detto pienamente concorde sull’idea che la normativa vigente in materia va rivista tutta per evitare lo scioglimento dei Consigli e la decadenza dei Sindaci ma è inammissibile che a pagarne le spese siano soltanto i Consiglieri Comunali così come avvenuto in passato.   Spesso i bilanci arrivano in Consiglio Comunale per l’approvazione oltre i termini di legge proprio a causa di ritardi da addebitare a trasferimenti regionali ed in generale a inadempienze della Regione.   Non si può riversare sui Consiglieri Comunali responsabilità e colpe che spesso che non gli competono!

Gli strumenti finanziari comunali sono predisposti dagli uffici comunali e dall’Amministrazione (Giunta) e molte volte i tempi sono talmente ristretti e le risorse così limitate da non consentire al Consiglio Comunale di apportare alcuna modifica.

E’ indispensabile migliorare tutta l’intera normativa in materia o essere più flessibili e la Regione deve essere la prima a rispettare i tempi previsti per adottare gli strumenti finanziari e poi trasferire le risorse ai Comuni nei tempi utili perché è chiaro che questi ritardi Regionali si riflettono negativamente anche sui bilanci Comunali.   Tuttavia, fermo restando la necessità di un generale miglioramento della normativa vigente, ritengo attualmente equo e corretto che in caso di scioglimento del Consiglio Comunale anche il Sindaco e la giunta debbano decadere.

La forte presa di posizione dei Sindaci sembra giustificata dalla volontà di conservare un eccesso di potere che con lo scioglimento del Consiglio e la permanenza in carica del Sindaco si concretizzerebbe in un potere esercitato senza alcun controllo in quanto privo dell’Organo democraticamente eletto e deputato all’indirizzo e controllo degli atti qual è il Consiglio Comunale.

Inoltre, la normativa nazionale prevede già che in caso di scioglimento del Consiglio Comunale per mancata approvazione del Bilancio anche il Sindaco e la giunta siano dichiarati decaduti.  Quindi appare naturale che la normativa regionale si adegui a quella nazionale già vigente in materia confermando la decadenza dei Sindaci in caso di scioglimento del Consiglio Comunale. L’ordinanza del TAR sul Comune di San Piero Patti che di fatto, sia pure provvisoriamente, sospende la decadenza del Sindaco ci preoccupa e le parole espresse oggi dal Presidente Crocetta e dal Presidente Ardizzone sembrano chiaramente attenzionare le istanze dei Sindaci ma totalmente dimenticare la presenza e le istanze dei Consiglieri Comunali eletti direttamente dal popolo.

Il consigliere Leo Patanè e gli altri consiglieri componenti del Direttivo presenti in aula hanno espresso la loro amarezza per le parole sentite durante l’incontro e si dicono pronti a compiere anche azioni eclatanti pur di garantire l’equità dell’attuale normativa e quindi l’efficacia dell’art. 2 legge Reg. n. 6/2017 e della Legge regionale n. 17/2016.  Non si possono avere due pesi e due misure perché le responsabilità vanno equamente ripartite tra il Sindaco ed il Consiglio Comunale.

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