Stadio di Giarre chiuso al pubblico: gravi carenze tecniche -
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Stadio di Giarre chiuso al pubblico: gravi carenze tecniche

Stadio di Giarre chiuso al pubblico: gravi carenze tecniche

Lo storico stadio di via Olimpia resterà chiuso al pubblico. E non sin sa fino a quando. Ieri, come anticipato da Gazzettinonline, la commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo,  composta dal presidente (delegato dal sindaco – assessore Piero Mangano), dalla dirigente dell’area tecnica ing. Pina Leonardi, dal comandante della polizia locale, Maurizio Cannavò, del dirigente medico dell’Asp, Genoveffa Mandolfo, del tecnico del comando provinciale dei vigili del fuoco, ing. Salvatore Gugliotta, dell’esperto di elettrotecnica, ing. Giuseppe Caltabiano, del rappresentante Fipe, Antonio Messina (assente la responsabile del Coni Annamaria Sapienza),  al termine della ricognizione all’interno dell’impianto sportivo, all’unanimità,  ha deciso la revoca dell’agibilià dello stadio.

Il 13 ottobre scorso la commissione si era già recata in visita nello stadio comunale, prendendo atto in quella circostanza, dell’avvio, seppure con grande ritardo (i campionati di calcio erano già iniziati), dei lavori di messa in sicurezza della struttura sportiva, in ossequio alle prescrizioni che l’organo di vigilanza, la scorsa primavera, aveva imposto al Comune.

Ieri mattina il nuovo sopralluogo della commissione. In rappresentanza dell’amministrazione, era presente solo l’assessore allo Sport, Piero Mangano. Si è fatta notare e parecchio, invece, l’assenza dell’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe D’Urso a capo del dipartimento comunale che ha diretta competenza sull’esecuzione dei lavori. Assenza che ha suscitato non pochi malumori anche all’interno della stessa Giunta.

Per gli interventi di messa in sicurezza dello stadio, lo ricordiamo, l’amministrazione, ha impegnato circa 23 mila euro (affidati i lavori ad una impresa esterna) e che prevedevano alcun importanti accorgimenti tecnici sotto il profilo della sicurezza, a cominciare dalla recinzione di uno spazio esterno (alle spalle della tribuna Olimpia) da riservare ai bus delle squadre ospiti, interventi in alcuni servizi igienici e tinteggiatura degli spogliatoi e varie segnaletiche.

Ora, dalle verifiche effettuate dalla commissione è emersa la carenza di segnaletica per le uscite di sicurezza, occorre ripristinare la funzionalità del punto luce nel bagno dei disabili nel lato di via Luigi Orlando, mentre si rende necessario adeguare e arredare l’infermeria ricollocandola secondo progetto e attrezzandola secondo le norme vigenti; occorre inoltre ripristinare un vetro rotto in un servizio igienico e arredare i servizi igienici per disabili, rimuovere le porzioni di copertura della tribuna su via Olimpia in parte staccate. Non solo.

Secondo la commissione è necessario predisporre il piano di emergenza e istituire il registro delle manutenzioni e dei controlli periodici degli impianti in riferimento alla consistenza dell’impianto stesso e al relativo progetto e delle condizioni di sicurezza dell’esercizio elettrico.

Occorre poi produrre l’elenco del personale costituente la squadra aziendale antincendio e rimuovere anche le erbacce presenti in prossimità dell’uscita di sicurezza centrale su via Aldo Moro.

L’assessore allo Sport, Piero Mangano non nasconde la propria amarezza, a fronte dell’impegno profuso in questi mesi per adempiere alle prescrizioni, dicendosi fiducioso che le criticità tecniche  riscontrate dalla commissione di vigilanza, in questo nuovo sopralluogo, saranno risolte in tempi brevi.

Tuttavia una domanda rimane senza risposta: ma se la dirigente tecnica Pina Leonardi conosce bene i criteri per l’ottenimento dell’agibilità dello stadio perchè non ha sorvegliato i lavori eseguiti, peraltro con fondi comunali, segnalando per tempo le carenze? O forse quel risparmio sui lavori da eseguire, da 50 mila euro a 23 mila euro, alla fine, si è rivelato come la causa scatenante del responso negativo?

Mario Previtera

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