Le colpe del Comune di Giarre nel disastro idrogeologico di via Immacolata INCHIESTA VIDEO -
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Le colpe del Comune di Giarre nel disastro idrogeologico di via Immacolata INCHIESTA VIDEO

Le colpe del Comune di Giarre nel disastro idrogeologico di via Immacolata INCHIESTA VIDEO

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L’inchiesta di Gazzettinonline sugli allagamenti di via Immacolata a Riposto ha portato alla scoperta delle presunte gravi irregolarità commesse negli anni dal Comune di Giarre relativamente alla gestione dei propri impianti fognari e in relazione all’improprio utilizzo del proprio scolmatore del torrente Caravelle (ex Malorato) nel torrente Macchia per convogliare verso il depuratore consortile di Sant’Anna di Mascali la condotta fognaria mista proveniente dal centro urbano di Giarre. I funzionari del dipartimento regionale di Protezione civile, nel corso di un recente sopralluogo nell’area di via Immacolata a Riposto, hanno rilevato che, in prossimità della stagione autunnale, l’Amministrazione comunale ripostese deve porre in essere gli strumenti ritenuti necessari per la salvaguardia e la tutela della pubblica incolumità nelle more di interventi di mitigazione del rischio e che inoltre venga modificato, in accordo con il Comune di Giarre, che nella pianificazione comunale di protezione civile venga individuato adeguatamente lo scenario di rischio relativo all’area, anche se non rientrante nel territorio del Comune di Riposto.

Nel dicembre del 2014, al termine di una conferenza dei servizi tenutasi al Comune di Giarre, è stata emanata una ordinanza nei confronti del titolare di un vivaio, il cui terreno confina con la via Cecchina, ordinanza che è stata impugnata dal privato innanzi al Tar. Orbene questo è stato l’unico intervento di mitigazione delle situazioni di rischio messo in atto dal Comune di Giarre a fronte di un disastro ambientale che mette a repentaglio la vita di decine di residenti nel quartiere popolare di via Immacolata a Riposto.

Tecnicamente è stato accertato che tra le cause dell’anomalo afflusso vi è proprio quel canale scolmatore del torrente Caravelle nel torrente Macchia: la condotta, in caso di pioggia, puntualmente entra in pressione creando una fuoriuscita di acque meteoriche miste a reflui dai pozzetti situati lungo il canale; tali acque attraversano il terreno di un vivaio e si riversano pericolosamente sulla via Cecchina. Osservando le condizioni in cui versa il canale scolmatore si può notare a occhio nudo come la sezione sia notevolmente ridotta nel punto di sbocco. Ciò – come riporta una dettagliata relazione dell’ing. Orazio Di Maria, del Comune di Riposto – sarebbe riconducibile ad opere verosimilmente realizzate dal Comune di Giarre per consentire ai reflui provenienti dalla cittadina jonica, di defluire nel collettore che conduce al depuratore attraverso un pozzetto.

Ovvio che il canale, in tal modo, non riesce a smaltire la portata di pioggia, provocando la fuoriuscita della copiosa acqua mista a reflui lungo il percorso. Non solo. Il canale scolmatore, almeno nella parte finale, è diventato una vasca piena di liquido maleodorante, una parte del quale continua a riversarsi nel torrente Macchia con tutte le gravi conseguenze del caso. Dunque alla luce di quanto ricostruito, il Comune di Giarre con il suo Ufficio Tecnico, avrebbe delle gravi responsabilità. E nonostante i rischi tangibili riguardo l’incolumità dei cittadini continua a rimanere in silenzio. E peggio ancora senza muovere un dito.

Intanto voci si rincorrono sulla trasmissione di tutti gli atti a disposizione del Comune di Riposto alla Procura della Repubblica perchè accerti le responsabilità di un grave danno ambientale.

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