Anthony Barbagallo da oggi è ufficialmente segretario regionale del Pd in Sicilia, la sua è una riconferma per un altro mandato. Il congresso regionale del partito lo ha eletto all’unanimità ma si è trattato solo di una formalità visto che il segretario era già stato eletto e la sua nomina doveva solo essere ratificata.
La sua vice sarà Valentina Chinnici, anche lei indicata nella fase precongressuale. Presidente eletta con voto palese e all’unanimità è Cleo Li Calzi.
Ma Barbagallo sarà segretario di un partito diviso. 8 deputati regionali su 11 hanno disertato il congresso e fra loro ci sono nomi pesanti come l’eurodeputato Giuseppe Lupo, il capogruppo all’ars Giuseppe Catanzaro, il presidente della Commissione regionale antimafia Antonello Cracolici, il sindaco Giovanni Burtone amico personale del Presidente Mattarella, il deputato cislino Mario Giambona e il più grande oppositore di Barbagallo, Fabio Venezia, solo per fare qualche nome. Un elenco che potrebbe continuare.
“C’è una parte del partito che ha deciso di non partecipare al congresso, noi la rispettiamo e continuiamo a tenere sia la porta aperta sia la mano tesa per la costruzione delle idee e della politica” ha ammesso Barbagallo “ma ci sono tanti giovani, tante forze da sempre vicine al partito ma che non avevano mai scelto di tesserarsi e che adesso lo fanno, c’è la coalizione”.
Al congresso del Pd, poco più di una formalità, presenti anche i rappresentanti delle forze di coalizione, tra cui il coordinatore regionale del M5s Nuccio Di Paola, il coordinatore regionale di Controcorrente Gandolfo Lo Verde, il segretario regionale di Sinistra Italiana Pierpaolo Montalto, la co-portavoce regionale di Europa Verde Antonella Ingianni e Angela Biondo della segreteria regionale della Cgil Sicilia.
Parla dell’esigenza di tornare a cementare la coalizione il commissario per il congresso del Pd Nico Stumpo che con oggi conclude il suo mandato
“Bisogna ricementare la costruzione di una coalizione che si deve poi presentare unita, per poter vincere le regionali – ha detto il Commissario Nico Stumpo – Il Pd è il partito più importante che c’è nel centrosinistra. Non è saccenza, non vogliamo essere i primi della classe, ma sentiamo il bisogno e l’obbligo di essere noi quelli che provano a tenere insieme tutti per costruire un progetto vincente”.
“Serve un campo largo sopratutto per la selezione dei metodi, nella costruzione delle liste e del consenso. Il tutto deve essere alternativo alle clientele e ai patronati del centrodestra” ha aggiunto mil segretario riconfermato.
Da domani deve partire la ricostruzione di un partito a pezzi e di questo l’intera classe dirigente ha dovuto prendere atto. “Oggi è un momento di festa, il Pd è chiamato a ricominciare. La Sicilia ha bisogno di un partito unito, forte e coeso, lo stesso l’Italia: se non recuperiamo in Sicilia credibilità, forza e testimonianza nemmeno nel Paese potremo tornare a governare e vincere” ha detto la vicesegretaria del Pd in Sicilia, Valentina Chinnici, parlando a margine dell’assemblea del partito.
Chinnici è consapevole del lavoro che serve fare per ricostruzione “La frattura interna – ha detto – si sana mettendo da parte gli ego e pensando a costruire una comunità democratica: ce lo chiedono la Sicilia intera, il centrosinistra, chi ha bisogno di un’alternativa. Ci vuole un senso di responsabilità forte, mettendo da parte i sentimenti personali e le divisioni e puntando a tutti quei valori che ci uniscono”.