"Nessuno è straniero: celebriamo l’umanità", a Giarre si è inaugurata la Panchina dell’Accoglienza -
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“Nessuno è straniero: celebriamo l’umanità”, a Giarre si è inaugurata la Panchina dell’Accoglienza

“Nessuno è straniero: celebriamo l’umanità”, a Giarre si è inaugurata la Panchina dell’Accoglienza

Villa Garibaldi a Giarre si tinge di colori e significati profondi per la Giornata Mondiale del Rifugiato e diviene un luogo dove i colori non sono solo una scelta estetica ma un messaggio potente.

Gli ospiti della Cooperativa Iride di Giarre, hanno realizzato la Panchina dell’Accoglienza, simbolo di inclusione, rispetto e condivisione e l’hanno colorata di giallo, blu e rosso. I colori scelti non sono casuali, ma parlano di speranza, fiducia e umanità. Ogni pennellata racconta una storia, ogni sfumatura contiene il vissuto di chi ha affrontato viaggi difficili, superato barriere, cercato un futuro migliore.

“Nessuno è straniero, celebriamo l’umanità”, questo il messaggio che accompagna la panchina, una frase semplice, eppure rivoluzionaria. La Panchina dell’Accoglienza non è solo un arredo urbano: è una dichiarazione di intenti, una promessa collettiva che guarda al futuro con occhi nuovi.

La Cooperativa Iride, impegnata da anni nel sostegno a persone migranti e rifugiate, ha voluto dare voce ai suoi ospiti attraverso l’arte, trasformando un gesto creativo in un ponte tra culture, storie e sogni. Il risultato è un’opera partecipata, sentita, vissuta.

In un mondo che troppo spesso erige muri, oggi a Giarre si costruisce un luogo di dialogo. E lo si fa con semplicità, partendo da un simbolo accessibile a tutti: una panchina. Colorata, viva, accogliente. Sedersi su questa panchina è più di un gesto quotidiano: è un invito a fermarsi, a prendersi il tempo per ascoltare l’altro, per aprirsi all’incontro. È un modo per dire che ogni persona, ovunque sia nata, ha un posto nella nostra comunità.

La cerimonia di inaugurazione ha coinvolto cittadini, istituzioni, volontari e rappresentanti della Cooperativa Iride, in un clima di condivisione profonda. Parole, sguardi, emozioni hanno attraversato la piazza, uniti dal desiderio comune di costruire una società più giusta e inclusiva.

Perché l’accoglienza non è solo un dovere morale, ma una risorsa per tutti. È nell’incontro con l’altro che riscopriamo la nostra umanità.

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