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Il cyberpunk arriva in Sicilia con “All’ombra del castello di carte”

Il cyberpunk arriva in Sicilia con “All’ombra del castello di carte”

Chi avrebbe mai detto che la Sicilia sarebbe stata scenario ideale per una storia squisitamente Cyberpunk? E invece è accaduto per mano dello scrittore Mario Cunsolo nel suo nuovo romanzo dal titolo “All’ombra del castello di carte”, ambientato in una megacity siciliana di fine XXI secolo, tra multinazionali e criminalità organizzate che spadroneggiano. Si sentiva proprio il bisogno di una storia dalle tinte sicule che si inoltrasse in generi letterari nuovi, inusuali, a cui i lettori dell’isola non sono abituati. Perché, a pensarci bene, la Sicilia, per la sua storia e peculiarità, si presta benissimo a speculazioni sul futuro che riguardano, soprattutto, l’ordine sociale e politico.

La trama mette ben in evidenza alcune tematiche tipiche del Cyberpunk – prolifero sottogenere della fantascienza, nato nella prima metà degli anni ’80 negli Stati Uniti – come, ad esempio, il collasso ambientale, il potere quasi illimitato di alcune multinazionali, e le ombre ed i disincanti dei protagonisti delle storie che coincidono, perfettamente, con la classica figura dell’antieroe. Oltre le tematiche che rispettano quel canone letterario-narrativo, nella trama del nuovo romanzo di Cunsolo abbiamo un’originalità prorompente, visionaria, che mette in scena qualcosa di mai visto, mai raccontato. Il questo mondo del futuro, infatti (delineato al meglio in una delle sue città, ovvero Etna City: mega agglomerato urbano della Sicilia orientale), i disperati senza speranza di un lavoro, a causa di un aumento vertiginoso della popolazione e di una spaventosa recessione economica chiamata dai media “Grande Falce”, sono costretti a diventare giocatori. Il gioco delle carte (e non solo), istituito e normato dai vari governi del mondo, permette a questi nuovi disperati di racimolare qualche soldo e, allo Stato, di tassare le vincite e avere nuove entrate nelle sue casse.

Con l’aumento, però, dei giocatori ecco che una nuova malattia mentale fa la sua comparsa, ovvero il Morbo: l’estremizzazione, o per meglio dire l’evoluzione in peggio, molto peggio, di quella che oggi chiamiamo dipendenza ossessiva, compulsiva, da gioco d’azzardo. Questa nuova malattia mentale del futuro provoca, oltre a una grande dipendenza da gioco, un’errata percezione e valutazione della realtà, inducendo il soggetto giocatore a continue perdite durante una partita, fino al manifestarsi, infine, di una furia omicida contro l’avversario che sta ber batterlo o lo ha battuto definitivamente.

Per le strade di Etna City si aggira l’antieroe per eccellenza, Rino Salvieri, un giocatore cinico e talentuoso che presto dovrà fronteggiare una delle due grandi multinazionali che governano il mondo, ovvero la Yang Corporation, trovandosi invischiato in un orribile piano machiavellico.

All’interno della storia molti altri personaggi sono ben caratterizzati, perfettamente allineati con il mondo distopico e pericoloso che li circonda, mostrando solo tenui sprazzi di umanità, in una pseudo anarchia che ricorda molto il mondo di Ranxerox, fumetto italiano antesignano del Cyberpunk. Il romanzo di Cunsolo strizza, però, l’occhio anche a opere di autori come J. B. Ballard (in cui il corpo è mercificato, puro oggetto di scambio grottesco, surreale) ed a quelle di Philip K. Dick (nel loro concepire la realtà come una possibile finzione, messa in scena da forze o poteri occulti).

Nel calderone di questa prima opera letteraria Cyberpunk ambientata in Sicilia, abbiamo tante commistioni, ispirazioni, suggestioni, alcune manifeste, rese palesi dall’autore, e tante altre ancora da scoprire.

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