Venti anni e già laureato: la bella storia di Mike -
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Venti anni e già laureato: la bella storia di Mike

Venti anni e già laureato: la bella storia di Mike

Tenacia, perseveranza e una sana dose di originalità, sono le qualità che contraddistinguono Mike Romeo, di soli  20 anni, laureatosi il mese scorso in economia alla Bocconi di Milano.

Mike risiede a Piedimonte Etneo, papà Andrea è un educatore professionista di poker, mentre mamma Francesca Barone sta lanciando una azienda nel modo dei viaggi esperienziali all’estero.

“Sono sempre stato un bambino curioso, cresciuto in amore assoluto, protetto e spronato a fare sempre del mio meglio – afferma Mike –. Nella mia famiglia non è mai esistita la concezione di lavoro classico” dice Mike che si definisce “un giovane dal carattere eclettico” e sicuramente  orgoglioso della laurea triennale conseguita alla Bocconi, a pieni voti, e in anticipo con il suo corso di studi,  ma che vede solo come una porta che apre altre strade.

“Ho viaggiato tanto, ho vissuto un paio d’anni in Germania, poi a Barcellona e 6 mesi a Sidney, in Australia, vincitore di una borsa di studio, e parlo 4 lingue. In questi tre anni alla Bocconi ho fatto anche volontariato in Africa, collaborando alla costruzione di un villaggio. Dall’Africa sono tornato molto arricchito. I bambini poveri che ho incontrato mi hanno trasmesso la gioia di vivere e il sorriso, proprio loro che vivendo di stenti non avrebbero avuto motivo di essere felici. Quei i bambini sono stati la mia forza.

Ora mi sono straferito a Milano che nel breve periodo ritengo la soluzione migliore perché mi sta permettendo di collaborare con alcuni professori del Politecnico.

Quello che mi ha sempre contraddistinto – spiega Mike – è stato un approccio alla originalità, alla creatività. Mi ritengo un ragazzo eclettico, strano, con tantissimi interessi, sicuramente particolare. L’idea è quella di fare le cose tanto banali da essere originali, o talmente aggressive e diverse da essere provocatorie.

“Mike vuole una vita migliore” ha detto la zia Luana, felice dei risultati conseguiti dal nipote che gli ha confessato di voler allargare i propri obiettivi. “Mike è un ragazzo concreto – ha affermato la zia Luana – nei suoi occhi vedo la fiamma della speranza di costruire qualcosa di più bello. Lasciare a soli 17 anni la Sicilia e partire alla volta di Milano non è stato facile per lui ma è un ragazzo eccezionale che può raggiungere traguardi elevati”.

“Viaggiare è fondamentale ma ha un prezzo, non riuscire ad avere dei contatti fissi qui in Sicilia, perché ho amici sparsi in tutto il mondo. La mancanza d’ identità – dice Mike – è un qualcosa che crescendo sta influenzando la mia crescita che comunque non limita la mia voglia di fare, di cambiare, il mio impegno e la mia determinazione  per raggiungere solidi obiettivi”.

Alla domanda di “cosa farai da grande” Mike sorride: “Ero iscritto alla magistrale alla Bocconi   in innovazione e tecnologia e ho rinunciato per lanciare insieme ai miei amici una start up  che ha alla base l’idea di rivoluzionare il mondo della differenziata. Stiamo progettando un secchio della spazzatura intelligente, il cosiddetto  smart bin, dotato di un braccio elettronico che divide i rifiuti in modo automatico. Il design è molto originale e provocatorio.

E’ intenzione del mio team rendere il secchio della spazzatura quasi un oggetto del desiderio.

Abbiamo messo in campo una smart competition di un importante incubatore, classificandoci al 4° posto su 60 partecipanti e quindi stiamo raccogliendo finanziamenti e abbiamo già vari colloqui con diverse aziende.

Per quanto ambizioso, nell’immediato futuro voglio prendere le cose con calma e godermi la vita. Credo sia intrinsecamente giusto prendersi del tempo per intraprendere iniziative stimolanti dopo la triennale. All´estero, prendersi del tempo per fare esperienza e capire cosa ti appassiona é una cosa super comune ma in Italia é un tabù perché “altrimenti ti passa la voglia di studiare” ed in generale queste iniziative sembrano scellerate. Ritengo che se si vuole eccellere davvero bisogna essere ossessionato ma fregarsene degli obiettivi. A tutti i laureandi dico di trovare un obiettivo, di seguirlo senza volerlo raggiungere.

Segui ciò che ti piace e lavoraci dannatamente ma guai a prendere tutto troppo seriamente. Chiediti cosa ti piace, sciogli le tue insicurezze e trova il coraggio di seguire le tue passioni. Senza un perché.

 

Sono la persona più brillante, intelligente, bella, originale, stimolante ed innovativa che conosca. Allo stesso tempo però non me ne frega niente. Niente di tutto ciò avrebbe senso se non avessi sciolto un po’ delle mie insicurezze e non avessi la scelleratezza di fare ciò che mi piace. Unisci ad una buona disciplina un’alta dose di giocosità e leggerezza. Più ti preoccupi, più diventi chiuso di mente, segui gli schemi e sei noioso. Invece se giochi con i concetti arrivi a conclusioni originali, provocative. Sembra assurdo, ma nel lungo termine questa mentalità é sia funzionale che sana.

Tra un paio di anni vorrei fare un master ad Harvard proprio sull´ Innovazione nel mondo dell´Educazione, sarebbe pazzesco. E penso che se do il mio 110% posso farcela.Il mio sogno é quello di fondare una nuova scuola, innovativa, personalizzabile, originale. Una scuola dove oltre a storia si fanno lezioni di futuro. Sogno una scuola che innovi non una che utilizzi un approccio standardizzato da 100 anni.

Vorrei rimanere in Italia e idealmente in Sicilia, soprattutto per potere fondare qui la scuola e avere qualche migliaio di giovani che portano i loro progetti imprenditoriali e cambiare l’economia dell’isola”.

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