L’estate 2023 sarà ricordata per le deposizioni di uova nelle spiaggette dell’acese da parte di tartarughe marine. Negli anni passati non se ne ricordano mentre quest’anno sono state ben tre, come ricorda Salvo Quattrocchi del Wwf Sicilia nord orientale: la prima è avvenuta il 22 luglio a Pozzillo, la seconda il 7 agosto Capo Mulini e, infine, la terza il 26 agosto di nuovo a Pozzillo. Secondo gli esperti la tartaruga che ha depositato due volte a Pozzillo è la stessa.
“Le uova deposte il 26 agosto sono state 55 – dice Quattrocchi – una si è rotta e tre erano malformate. Oleana Prato, biologa marina, presidente del Wwf Sicilia sud orientale, le ha dovute spostare perchè erano state deposte di nuovo accanto ad un corso d’acqua”.
Altri due tentativi di deposizione si erano verificati a Santa Tecla e a Stazzo, ma forse la tartaruga si è sentita disturbata dai curiosi e ha preferito cambiare zona. Dal 10 settembre, se le uova non si sono rovinate, potrebbe verificarsi la schiusa. In genere i volontari del Wwf realizzano un corridoio con rete ombreggiante in modo che, appena avviene la schiusa, le tartarughe sono obbligate ad andare verso il mare. Nei tre casi anzidetti, tuttavia, le frazioni acesi sono piene di luci e questo potrebbe distrarre le tartarughine.
Il WWF Sicilia nord orientale sta, inoltre, collaborando ad un progetto dell’università di Catania denominato Sea marvel, realizzato in collaborazione anche con l’università di Malta. Il Wwf sta partecipando con operatori che stanno effettuando un’attività di sensibilizzazione in tutti i villaggi turistici che ricadono nell’Oasi del Simeto, realizzando anche dei cartelli all’interno dei villaggi.
“La sensibilizzazione – come spiega la presidente del Wwf Sicilia nord orientale, Vita Raiti – mira a far conoscere di più questa tartaruga che nidifica sulle nostre coste con tutte le conseguenze: è necessario che siano rispettati i siti dove avviene la deposizione di uova, occorre evitare di passarci sopra con mezzi motorizzati, evitare di togliere le tracce che permettono di individuare il passaggio della tartaruga; occorre anche evitare di buttare plastiche in acqua: le tartarughe mangiano meduse e possono ingoiare la plastica scambiandola per meduse. Anche la pesca è necessario che sia sostenibile, evitando il palangaro (attrezzo di pesca professionale o sportiva ndc) per scongiurare che rimangano infilzate. Il rispetto che si chiede riguarda l’animale ma in generale l’ambiente e l’ecosistema marino”.