Amministrative in Sicilia: si vota il 28 e 29 maggio -
Catania
12°

Amministrative in Sicilia: si vota il 28 e 29 maggio

Amministrative in Sicilia: si vota il  28 e 29 maggio

E’ ufficiale, si vota a maggio. Il governo regionale in Sicilia, nel corso della seduta della giunta di oggi, ha deciso che i 129 Comuni che dovranno rinnovare sindaco e consiglio comunale andranno al voto domenica 28 maggio (dalle 7 alle 23) e lunedì 29 (dalle 7 alle 15), con eventuale turno di ballottaggio nei giorni 11 e 12 giugno.  Le date sono state individuate su proposta dell’assessore alle Autonomie locali, Andrea Messina.

La tornata elettorale coinvolgerà quattro capoluoghi di provincia: Catania (con sei circoscrizioni di quartiere), Ragusa, Siracusa e Trapani. Dei 129 Comuni saranno 114 quelli nei quali si voterà col sistema maggioritario perché al di sotto dei 15 mila abitanti, mentre sono 15 quelli al di sopra di questa soglia nei quali si voterà col proporzionale. Inoltre cinque Comuni sono attualmente gestiti da Commissari straordinari di nomina regionale, mentre uno, quello di Barrafranca, nell’Ennese, è amministrato da una Commissione prefettizia perché sciolto per mafia, dice la Regione siciliana.

Sono 19 i Comuni della provincia di Catania nei quali si andrà al voto. Inclusa Catania, sono 7 i centri al di sopra dei 15 mila abitanti: Aci Sant’Antonio, Acireale, Belpasso, Biancavilla, Gravina di Catania e Mascalucia. I 12 Comuni nei quali si andrà al voto con sistema maggioritario sono Camporotondo Etneo, Castel di Iudica, Maletto, Mineo, Piedimonte Etneo, Riposto, San Cono, San Gregorio di Catania, Santa Venerina, Sant’Alfio, Valverde e Viagrande.

«Si tratta di una tornata elettorale molto importante per i 129 Comuni isolani – dice l’assessore regionale Andrea Messina – I cittadini chiamati alle urne saranno, infatti, un terzo della popolazione siciliana. Questa volta, le giornate in cui si voterà saranno due per via del recepimento della normativa nazionale. La scelta è ricaduta sul 28 e il 29 maggio perché, da un lato, abbiamo voluto tener conto del calendario scolastico, senza quindi penalizzare eccessivamente l’attività didattica, e dall’altro, abbiamo evitato di sovrapporre la tornata elettorale a celebrazioni nazionali e religiose».

Potrebbero interessarti anche