L'"affare" loculi e cappelle nei cimiteri di Giarre e Riposto. Indagini della Gdf dopo la denuncia del Vescovo -
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L'”affare” loculi e cappelle nei cimiteri di Giarre e Riposto. Indagini della Gdf dopo la denuncia del Vescovo

L'”affare” loculi e cappelle nei cimiteri di Giarre e Riposto. Indagini della Gdf dopo la denuncia del Vescovo

L’”allegra” gestione di una storica confraternita, al centro di una attività investigativa della Guardia di finanza di Riposto, sfociata nel rinvio a giudizio di 5 persone, il governatore, un imprenditore giarrese, unitamente alla moglie di quest’ultimo e i titolari di tre distinte imprese compiacenti.

L’udienza è stata fissata al 20 febbraio 2023. In concorso tra loro si sarebbero appropriati indebitamente di ingenti somme di denaro nell’ambito della gestione dell’arciconfraternita denominata  “SS Sacramento Giarre-Riposto”, con sede presso la parrocchia Sant’Isidoro Agricola di Giarre, per la realizzazione di loculi e cappelle nei cimiteri di Giarre e Riposto e che, come hanno confermato le indagini affidate dalla Procura di Catania alla Guardia di finanza di Riposto, non sarebbero stati completati o mai realizzati.

Una condotta gravemente colposa che ha portato a creare vistosi buchi nel bilancio dell’arciconfraternita (accertati ammanchi per oltre 67 mila euro) e che hanno indotto il Vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, alla nomina di un commissario straordinario che ha poi sporto denuncia alla Procura.

L’attività investigativa dei finanzieri della Compagnia di Riposto, al comando del cap. Marco Burcheri, ha consentito di accertare l’appropriazione indebita di somme di denaro gestite nell’interesse della stessa confraternita, ricostruendo le singole operazioni finanziarie degli indagati e segnatamente fatture false e attestazioni di pagamento fittizie fornite da imprenditori compiacenti.

In concorso tra loro e, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso – sostiene l’accusa – si impossessavano di considerevoli somme. Le indagini avrebbero palesato evidenti discrasie nei registri contabili dell’arciconfraternita e sugli introiti derivanti dai pagamenti effettuati dai soci per la realizzazione di loculi e cappelle.

Emerse presunte irregolarità che il commissario straordinario dell’arciconfraternita nominato dal Vescovo ha rappresentato in un corposo esposto alla Procura, rilevando una “singolare” gestione contabile, connotata da anomale manovre e soprattutto  dalla mancata approvazione dei bilanci consuntivo 2018 e preventivo 2019, dipesa dalla carente chiarezza in ordine alle delucidazioni richieste dai soci al governatore dell’arciconfraternita, sulle varie voci del bilancio, non supportate da valide prove documentali, oltre a problemi relativi alla costruzione della cappella n. 5 del cimitero di Giarre, per la quale coloro che hanno prenotato un loculo, versando per intero e in contanti le somme al governatore dell’arciconfraternita, hanno chiesto le ragioni per cui i lavori si fossero fermati lasciandoli in sospeso.

Da qui, come detto, l’intervento del Vescovo, la nomina di un commissario straordinario e la denuncia dei presunti illeciti alla Procura, con le risolutive indagini della Guardia di finanza di Riposto.

Mario Previtera 

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