Presentato “Augustus”: il videogioco sui siti archeologici della Sicilia -
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Presentato “Augustus”: il videogioco sui siti archeologici della Sicilia

Presentato “Augustus”: il videogioco sui siti archeologici della Sicilia

Per la promozione turistica la Sicilia punta sui videogiochi dando il via al progetto “Augustus”, un videogame ambientato in alcuni dei luoghi di cultura più importanti della Regione: il Complesso Monumentale di Santa Caterina di Alessandria a Palermo, il Parco Archeologico di Morgantina e della villa romana del casale, il Parco Archeologico di Naxos e il Parco della Valle dei Templi.

Il videogame si basa sulla storia di Roma e il giocatore per progredire dovrà risolvere degli enigmi e rispondere a delle domande basate su avvenimenti importanti dell’Impero romano. Così facendo consentirà a Ottaviano Augusto, primo imperatore, di arricchire la propria collezione di pezzi d’arte.

Il tutto sarà corredato da una grafica ricca di dettagli frutto della collaborazione tra enti culturali coinvolti e aziende private. I partner di questa iniziativa sono l’Unione Europea, la Repubblica italiana e la Regione Siciliana in qualità di enti promotori, mentre Ett, Ad Meridiem, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale, Red Raion e l’Università degli Studi di Palermo sono i partner tecnologici, scientifici e di comunicazione. Il progetto è stato cofinanziato per un totale di 1.174.777,06 €, grazie all’azione 1.1.5 del PON FESR Sicilia (Programmi Operativi Nazionali/Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) per gli anni 2014-2020.

Questo progetto, sicuramente innovativo e futurista, non è comunque il primo tentativo di unire archeologia e videogame. Lo scorso aprile, infatti, è stato presentato “Dive in the Past”, un gioco sviluppato da una spin off dell’Università di Calabria e disponibile gratuitamente sia su Google Play che su App Store. Incentrato sull’archeologia subacquea, il progetto è stato realizzato in collaborazione con Grecia, Croazia, Albania e Montenegro. Questa app è stata sviluppata dalla “3D Research” in seno al progetto “MeDryDive” finanziato dalla Commissione Europea tramite il programma COSME.

Per la ricostruzione degli scenari in 3D, i programmatori hanno generato un modello tridimensionale ad alta risoluzione attraverso un processo che è andato dall’acquisizione d’immagini scattate dai sub allo sviluppo di applicazioni in realtà virtuale. Grazie a questo procedimento, i ricercatori sono riusciti a ricreare i modelli di quattro siti archeologici: la nave Oreste (Baia di Trsteno, Montenegro), il relitto di Gnalić (Biograd Na Moru, Croazia), il Ninfeo Imperiale di Punta dell’Epitaffio (Golfo di Pozzuoli, Italia), il relitto di Peristera (al largo dell’omonima isola greca). Durante la partite, la scoperta dei fondali marini viene interrotta dalla parte più propriamente ludica del videogioco, dove l’utente deve superare delle prove che consentono di approfondire la storia dei relitti.

“Augustus” e “Dive in the past” appartengono alla categoria serious games, quei giochi che oltre a un fine ludico ne hanno anche uno educativo. Questo filone si è sviluppato sull’onda del successo dei videogiochi (secondo “Il Sole 24 Ore” sono stati 17 milioni i giocatori in Italia nel 2020), nella speranza di far avvicinare il pubblico a discipline prettamente più scolastiche.

Gli amanti dei giochi online sono attentissimi alla tecnologia e alla grafica, entrambi aspetti molto importanti specialmente in certi settori dell’intrattenimento. Nell’ambito dei casinò online, per esempio, è importante conoscere i vari fornitori di software anche per una questione di sicurezza: su siti come Casinos.it se ne può trovare una lista sempre aggiornata assieme ad altre  informazioni utili come un elenco dei migliori casinò italiani divisi per categorie tra le quali quelli con live dealer, quelli che dispongono di app mobile per giocare dai propri smartphone e quelli che offrono determinati tipi di bonus.

Finora abbiamo visto quanto nel mondo dei videogiochi siano importanti i contenuti, la sicurezza e la risoluzione grafica, ma qual è la situazione italiana per quanto riguarda la produzione di videogame?

Sebbene ci siano grandi eccellenze, come quelle che hanno realizzato i due serious games di cui abbiamo parlato, l’industria dei videogiochi nel nostro paese è ancora piccola, soprattutto se confrontata con altre realtà: in Italia nel settore sono impiegate attivamente 1.600 persone, mentre nel Regno Unito 18 mila (censimento IIDEA – Italian Interactive Digital Entertainment Association). Inoltre si è dovuto aspettare lo scorso giugno per vedere approvato il “First Playable Fund”, cioè il fondo finanziato dal MSE in favore dei produttori di software italiani. Il budget complessivo è di 4 milioni di euro e sarà destinato a sostenere (a fondo perduto) il 50% dei costi sostenibili per le software house nazionali.

In attesa che nel nostro Paese iniziative come “Augustus” e “Dive in the Past” diventino la quotidianità, la Sicilia continua a promuove il proprio territorio grazie a visite guidate in luoghi poco conosciuti come Dagala del Re. Qui i partecipanti, hanno potuto scoprire la cuba bizantina (cappella paleocristiana locale), come riportato da Gazzettinonline.it. Vecchie e nuove metodologie si amalgamano nella promozione del territorio siculo.

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