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Etna, a Sant’Alfio sempre più emergenza cenere

Etna, a Sant’Alfio sempre più emergenza cenere

Cenere vulcanica e lapilli. Il nuovo recente parossismo tiene viva l’attività dell’Etna che continua a investire decine di comuni piegati da uno stato di emergenza che sembra non volere volgere a termine e che tarda ad essere riconosciuto come tale dal Governo Centrale. «Nei giorni scorsi, i sindaci dei principali comuni colpiti dall’Emergenza Cenere sono scesi in piazza a reclamare maggiore sostegno da parte delle istituzioni nell’affrontare questa condizione di grave crisi», ricorda l’on. Gaetano Galvagno (FDI).

«I primi cittadini sono stati costretti a raschiare il fondo delle casse comunali per la raccolta e lo smaltimento della cenere con il rischio, tutt’altro che campato in aria, di non potere approvare i loro rispettivi bilanci di previsione, senza poi contare – continua il parlamentare regionale – i danni alle infrastrutture, all’agricoltura e ai cittadini sui quali non può gravare un potenziale aumento della tassa sui rifiuti per sostenere questa condizione emergenziale. Con la particolare attenzione del consigliere di Fratelli d’Italia nel Comune di Sant’Alfio, Renato Finocchiaro, ho presentato questa mattina un’interrogazione per tentare di implementare ulteriori risorse a quelle già stanziate dalla Regione Siciliana e rispondere alle reali esigenze dei comuni interessati dalla caduta di cenere vulcanica ancora in corso».

«Anche oggi siamo qui a subire un nuovo parossismo dell’Etna», osserva il consigliere Renato Finocchiaro. «Da febbraio abbiamo registrato ben 51 ricadute di sabbia nei comuni pedemontani, un enorme problema che andrebbe debitamente affrontato dal Governo centrale ma anche la Regione Siciliana potrebbe fare la propria parte aiutando le famiglie, le imprese e, sopratutto, gli Enti Locali che necessitano un sostegno per le ingenti somme sborsate sino a questo momento. Ringrazio, l’on. Galvagno per l’attenzione avuta per il fenomeno e per la grave situazione che stiamo vivendo nei comuni interessati dalla caduta di cenere vulcanica, sperando che l’interrogazione – conclude il consigliere di Sant’Alfio – possa essere da stimolo per il nostro Governo Regionale a venirci incontro».

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