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Europei 2020: finora uno straordinario evento sportivo

Europei 2020: finora uno straordinario evento sportivo

È un Europeo straordinario, ammettiamolo. E gli spunti interessanti non mancano per delineare un quadro della competizione itinerante che ha infiammato l’estate 2021 con il gioco più seguito al mondo. Ne abbiamo scelti sei. Siamo sicuri che meritano di essere raccontati.

La condivisione. Forse non è esattamente così, ma in fondo ci piace crederlo. Da un lato ci sono undici prestigiose città europee che hanno avuto l’onore di ospitare le gare di Euro 2020, alcune di loro con impianti meno conosciuti come quelli di Baku, Bucarest o San Pietroburgo che per blasone invidiano l’Olimpico di Roma, Hampden Park a Glasgow, l’Allianz Arena di Monaco o la Johan Cruijff Arena di Amsterdam. Dall’altro c’è Wembley: monumentale, imponente, glorioso. Lo stadio che in fondo ha monopolizzato parte dell’Europeo con sette gare, il numero maggiore fra tutte. Da un lato un riuscitissimo progetto di partecipazione e inclusione europea, dall’altro resta la solita ingerenza inglese che forse ha prevalso sul resto.

L’Italia di Mancini. Anche i siti scommesse inglesi se ne sono accorti e quest’anno è impossibile non entusiasmarsi. Il tecnico azzurro ha modellato una squadra di carattere che fa della verticalità il suo imprescindibile stile di gioco. Centrocampo sugli scudi, con atleti giovani o talenti consacrati al calcio internazionale del calibro di Barella, Verratti, Jorginho, Locatelli, Insigne e Immobile intrecciati in un 3-5-2 dinamico e brillante che diverte, esalta, convince. Verticalità e trame di gioco legate all’estro, all’inventiva e a un modulo che disdegna un ormai superato tiqui-taka con l’esasperazione del possesso e sfrutta le imbeccate, anche improvvise, dei centrocampisti per gli avanti o degli stessi centrali in mezzo al campo abili a inserirsi tra le linee. Entusiasmo e consapevolezza.

Nove giovani da seguire. Come ogni competizione di rilievo, anche gli Euro 2020 mostrano i nuovi talentuosi da seguire sul palcoscenico internazionale. Nove nomi su tutti, da confermare nei prossimi mesi o anni per verificare l’effettiva bravura messa in mostra in questa estate. Si tratta di Bellingham dell’Inghilterra, Doku del Belgio e Mendes del Portogallo, Hlozek della Rep.Ceca e Timber dell’Olanda. E ancora, Gilmour, della Scozia, Ampadou del Galles e Isak della Svezia. Un ventaglio di giocatori giovanissimi, dal 2003 al 1999, cui aggiungiamo anche l’azzurro Raspadori, classe 2000, l’atleta che Mancini cercava: abile nel dare profondità ed efficace quando è coinvolto nel possesso. Anche lui, insomma, nel piccolo olimpo dei giocatori dal futuro radioso. Si spera.

L’intramontabile conferma di Ronaldo. Il solo a vantare cinque partecipazioni da Euro 2004. Oggi, Cristiano ha 36 anni e la verve del ragazzino. Motivato, professionale, competitivo: è bastata la prima gara contro l’Ungheria per diventare l’atleta con più partite giocate (22), gare vinte (12) e marcature realizzate (11). Spettacolo e dedizione. Questo è Cristiano l’intramontabile, che cerca, e trova, ancora conferme a testimonianza che l’impegno paga e restituisce i suoi frutti. Ci piace aggiungere anche un altro evergreen del calcio europeo e mondiale che ancora calca il rettangolo verde degli stadi italiani. È Goran Pandev, il macedone eterno che a 37 anni contro l’Austria ha segnato il primo gol della sua squadra in una competizione per nazionali. Stoico.

Il dolore di Eriksen. Euro 2020 riserva una pagina meno coinvolgente ma ugualmente appassionata per il lieto fine che ha visto protagonista il giocatore dell’Inter. Al 10° minuto di Danimarca – Finlandia, Christian si accascia dopo un riuscito appoggio di petto al compagno di squadra, subito dopo una rimessa laterale. Il dramma si consuma sotto gli occhi degli spettatori del Parken Stadium di Copenaghen e della moglie Sabrina Kvist Jensen. Christian non ce la fa, o forse sì. Si muove, respira, è cosciente. Esce dal campo ancora sotto gli occhi dello stesso pubblico che adesso lo acclama. Euro 2020 è stato anche dolore e trasporto.

Il post pandemia. Il 25% all’Olimpico di Roma e il 50% a Baku. Il 45% del Parken Stadium e il 100% della Puskas Arena. Euro 2020 è l’anno della rinascita, è l’anno del ritorno del pubblico negli impianti sportivi. Che sia davvero l’inizio di una nuova, esaltante era per l’Europa intera.

 

 

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