Covid-19 in Sicilia, dati falsi su pandemia: tre arresti. Tra gli indagati anche l'assessore regionale Razza -
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Covid-19 in Sicilia, dati falsi su pandemia: tre arresti. Tra gli indagati anche l’assessore regionale Razza

Covid-19 in Sicilia, dati falsi su pandemia: tre arresti. Tra gli indagati anche l’assessore regionale Razza

I Carabinieri del Nas di Palermo e del Comando Provinciale di Trapani stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Trapani, su richiesta, in via di assoluta urgenza, di questa Procura della Repubblica nei confronti di appartenenti al Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (Dasoe) dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana.

I reati contestati sono: falso materiale ed ideologico in concorso. In particolare gli arrestati sono accusati di aver alterato, in svariate occasioni, il flusso dei dati riguardante la pandemia SarsCov-2 (modificando il numero dei positivi e dei tamponi) diretto all’Istituto Superiore di Sanità, alterando di fatto la base dati su cui adottare i discendenti provvedimenti per il contenimento della diffusione del virus. Le indagini sono state coordinate dalla procura di Trapani diretta da Maurizio Agnello.

Ai domiciliari sono andati Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del Dipartimento per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico, il braccio destro dell’assessore Razza; Salvatore Cusimano, funzionario regionale, ed Emilio Madonia, dipendente di una ditta che gestisce i flussi informatici dell’assessorato.

A chiedere il provvedimento sono stati il procuratore facente funzione di Trapani Maurizio Agnello e le sostitute Sara Morri e Francesca Urbani. L’ordinanza di custodia cautelare è del gip di Trapani Caterina Brignone, che ha riconosciuto la fondatezza della ricostruzione dei Pm e la necessità di intervenire d’urgenza, ma si è poi dichiarata incompetente – così come segnalato dalla procura – trasmettendo gli atti a Palermo.

Un’indagine lunga e complessa che vede tra gli indagati anche anche l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza. Sono indagati anche il vice capo di gabinetto dell’assessore Razza, Ferdinando Croce e Mario Palermo, direttore del Servizio 4 del Dasoe.

Secondo l’atto d’accusa i morti sarebbero stati “spalmati” su più giorni, i nuovi positivi al Covid fatti sparire dalle statistiche, il numero dei tamponi gonfiato per fare apparire l’emergenza pandemia in Sicilia meno grave di quanto fosse. Secondo il giudice per le indagini preliminari, ci si trova di fronte a “un disegno politico scellerato”.

Un dirigente e due suoi collaboratori avrebbero falsificato i dati, altri non avrebbero evitato che venisse fatto nonostante, dicono gli investigatori, è ragionevole pensare che sapessero tutto.

L’odierna attività scaturisce da una meticolosa indagine del Nas di Palermo, unitamente al personale del Comando Provinciale di Trapani nell’ambito di una più ampia strategia di controllo finalizzata a perseguire illeciti connessi nell’erogazione di servizi sanitari svolti durante l’attuale emergenza pandemica.

Dal mese di novembre appena trascorso sono circa 40 gli episodi di falso documentati dagli investigatori dell’Arma, l’ultimo dei quali risalente al 19 marzo 2021.

Effettuate perquisizioni domiciliari nei confronti di altri sette indagati alla ricerca di materiale informatico e non, utile alle indagini. Inoltre è stata effettuata un’acquisizione informatica selettiva (in particolare, flusso email e dati relativi all’indagine) presso i server dell’assessorato Regionale alla Salute e del citato Dipartimento.

In concomitanza con l’esecuzione dei chiesti provvedimenti restrittivi, è stato notificato anche un invito a comparire e contestuale avviso di garanzia, nonché sequestro dei telefoni cellulari per falsità materiale ed ideologica nei confronti dell’Assessore Regionale per la Salute, Ruggero Razza, sul conto del quale, sebbene non emerga ancora compendio investigativo grave, è emerso il parziale coinvolgimento nelle attività delittuose del Dasoe.

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