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Il Covid lascia tutti a casa e le agenzie viaggi non decollano più

Il Covid lascia tutti a casa e le agenzie viaggi non decollano più

Tempi duri anche per le agenzie di viaggi che, da quando è scoppiata la pandemia, ormai quasi un anno fa, sono praticamente ferme. A Giarre le agenzie viaggi sono cinque, a Riposto sono due e i loro problemi sono comuni a quelli di tutte le altre agenzie.

Giusi Pulvirenti, titolare e direttore tecnico di un agenzia viaggi di Riposto, racconta: «La pandemia è stata per noi un terremoto: all’improvviso abbiamo dovuto annullare le prenotazioni di marzo, poi di aprile. Sembrava un momento passeggero e, invece, ci ritroviamo a gennaio 2021 con una situazione persistente. Tutto il lavoro creato nel 2019 è stato cancellato: abbiamo, di fatto, lavorato gratis per le prenotazioni, poi per la conversione in voucher e in futuro il ripristino delle eventuali pratiche che speriamo di riprendere».

Quando è stato possibile riaprire le agenzie si sono attrezzate con plexiglass, mascherine distanziamento, investimenti che non sono rientrati e non si sa sino a quando. Soprattutto, manca la possibilità di potere programmare.

A luglio e agosto 2020 chi ha potuto è partito per il villaggio mare-Italia, tutto last minute. Dopo, il nulla. «Sono saltati tutti i viaggi di nozze – continua Giusi Pulvirenti – le liste nozze, gli eventi. Tante categorie hanno potuto aprire e riprendere l’attività, noi adesso teniamo aperti per dire che ci siamo».

Pulvirenti riferisce che la cassa integrazione è arrivata a singhiozzo. Sono arrivati i 2mila euro dati dalla Regione indistintamente a tutti, a prescindere dal fatturato e ora le agenzie restano aperte sperando di resistere.

Poi c’è l’indotto. «Il turismo è volano di tanti altri servizi – aggiunge Pulvirenti -: se facciamo incoming e facciamo arrivare i turisti questi poi hanno bisogno di noleggio veicoli con conducenti, con noi lavorano B&b, alberghi e ristoranti».

Altro capitolo è poi la concorrenza degli abusivi, come associazioni che sono agenzie viaggi camuffate ma senza gli oneri e le garanzie offerte da un’agenzia in regola.

L’invito è quello di sostenere le attività locali e, appena si potrà ripartire, tornare nelle agenzie viaggi: «Siamo piccole realtà locali che fanno girare i soldi che restano in Italia – conclude Giusi Pulvirenti -. Molto spesso le persone prenotano su piattaforme che portano i soldi all’estero».

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