Aste Giudiziarie: a Catania esiste una "cupola". La denuncia di Confedercontribuenti -
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Aste Giudiziarie: a Catania esiste una “cupola”. La denuncia di Confedercontribuenti

Aste Giudiziarie: a Catania esiste una “cupola”. La denuncia di Confedercontribuenti

Una denuncia forte, dirompente sul bubbone delle aste giudiziarie a Catania, e non solo, è venuta stamante dalla conferenza stampa tenuta dal presidente della Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, affiancato dal responsabile antiracket della Confederazione, l’ispettore della squadra mobile in quiescenza Alessandro Scuderi, e dal rappresentante dell’Associazione in Difesa delle famiglie, avv. Vincenzo Drago.

A Catania, dice a chiare lettere Confedercontribuenti, agisce una vera e propria cupola, formata da professionisti, notai, qualche giudice, tecnici, che specula sulle vendite all’asta dei beni pignorati a famiglie e imprese debitrici che, il più delle volte senza loro colpa, non sono state in grado di far fronte alle proprie scadenze perché vittime della crisi, della perdita del lavoro, dell’impossibilità di riscuotere i crediti, anche quando debitrice è una pubblica amministrazione.

La magistratura, le istituzioni, le forze dell’ordine sono state chiamate ad un’azione di vigilanza che fino ad oggi è mancata sull’operato delle sezioni esecuzione dei tribunali, che hanno consentito di fare delle vendite  immobiliari forzose terreno di pascolo esclusivo di gruppi di speculatori che, servendosi di prestanome, si accaparrano a prezzi vili, irrisori rispetto ai valori di mercato, i beni che sono frutto di una vita di sacrificio e di lavoro, che al danno dello spossessamento aggiungono la beffa di rimanere gravati dalla gran parte del debito che residua.

Confedercontribuenti e l’Associazione In difesa della Famiglia  hanno illustrato nei particolari quanto accade nella città etnea dove, da una ponderosa documentazione, risulta che gli stessi titoli utilizzati da prestanome per aggiudicarsi il bene all’asta sono stati poi indicati, dal notaio che ha stipulato l’atto come mezzi di pagamento per la rivendita dell’immobile.

Questo ed altri simili fatti sono stati accertati dalla Guardia di Finanza ma presso il tribunale di Catania tutte le denunce presentate sono state archiviate, a differenza del tribunale di Messina dove si sta procedendo sulla base delle medesime.

Il sospetto, suffragato da fatti circostanziati e documentato da un gran mole di atti, è che, a Catania come altrove, all’ombra delle esecuzioni immobiliari si compiano operazioni di riciclaggio e di autoriciclaggio di denaro proveniente da attività illecite.

Confedercontribuenti ha avanzato al Parlamento proposte precise per una riforma radicale del sistema, ormai indifferibile vista la proporzione che sta assumendo il problema in tutt’Italia in questa drammatica stretta di emergenza sanitaria e crisi economica, e in particolare in una grande città del Sud come Catania, dove pignoramenti e vendita dei beni all’asta assumono le dimensioni di un dramma sociale pronto ad esplodere.

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