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Covid-19: gli interventi finanziari della Regione Siciliana tramite Irfis-Finsicilia, Ircac e Crias

Covid-19: gli interventi finanziari della Regione Siciliana tramite Irfis-Finsicilia, Ircac e Crias

A seguito della pandemia da Covid-19 che ha colpito pesantemente dal punto di vista sanitario diverse regioni del nord Italia e in modo meno marcato le regioni del sud Italia e le isole, Sardegna e Sicilia, dove sono state quattro le zone rosse istituite per l’emergenza: Villafrati, Salemi, Agira e Troina, il problema della ripresa economica è stato affrontato dall’Assemblea regionale siciliana con l’approvazione della legge regionale n. 9 del 12 maggio 2020, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale regionale n. 28 del 14 maggio scorso.

Le risorse messe in campo ammontano, secondo la tabella allegata alla legge, a 581.858.875,69 euro per il corrente anno, a 461.690.361,27 euro per l’anno 2021 e a 826.697.458,94 per l’anno 2022; da notare che la Regione Sardegna sta puntando, invece, ad ottenere lo stato di Zona Economica Speciale (Z.E.S.) per tutta l’isola come previsto dall’articolo 10 comma 1-bis del del Decreto legge 28 aprile 2009, n. 39 convertito in Legge n. 77/2009.

L’idea, nata del 2018, ad opera dell’assessore all’economia, Gaetano Armao, ed appoggiata pure dal presidente della regione, Nello Musumeci, di un accorpamento dei vari enti economici, Irfis-Finsicilia, Ircac e Crias nella sola Irfis-Finsicilia, è subito tramontata per il netto rifiuto opposto sia dalle Organizzazioni delle cooperative che da quelle che fanno capo all’artigianato, prevedendo solo la fusione nell’Irca (Istituto  Regionale per il Credito Agevolato) dell’Ircac e della Crias con previsto dalla legge regionale n. 30 del 13 luglio 2018 rimasta, a distanza di quasi due anni ancora inattuata; lo ammette anche il legislatore con le parole: “nelle more dell’insediamento degli organi dell’Irca”.

L’Assessorato regionale all’economia, avvalendosi però della normativa nazionale introdotta dal Decreto legislativo n. 118 del 23 giugno 2011 e delle successive modifiche ed integrazioni, ha approvato, con proprio decreto n. 635 del 3 aprile 2019, che, il “Fondo unificato a gestione separata”, esistente sia presso l’Ircac sia  presso la Crias, erano entrambi individuati come “Organismo strumentale della Regione”  alla pari di altri enti, tutti dichiarati funzionali alla Regione nel quadro della finanza pubblica regionale e legando i due enti all’Irfis-Finsicilia col Decreto assessoriale n. 99 del 25 febbraio 2020.

Ai vari decreti assessoriali regionali, ed anche contro la stessa legge nazionale, come ci risulta, la direzione generale della stessa Crias si è strenuamente opposta non volendo per nulla sottostare agli obblighi previsti dalla normativa nazionale come per tutti gli altri enti; malgrado tale atteggiamento, la facente funzione di direttore generale, in carica dal mese di marzo 2008 (da oltre 12 anni), risulta pure essere stata premiata con la medesima carica a part time anche presso l’Ircac fino a quando ci si è accorti che il commissario ad acta della Crias, per il mancato rinnovo del Consiglio di Amministrazione dimissionario, aveva poteri limitati nel tempo per poter sottoscrivere convenzioni di tal genere.

La legge regionale n. 9/2020 appena pubblicata prevede molteplici interventi finanziari per risollevare una economia isolana boccheggiante in vista della “Fase 2”.

Fulcro dell’azione del Governo regionale “al fine di contrastare gli effetti economici della pandemia Covid-19” come recita il primo comma dell’articolo 5 della legge 9/2020, sarà soprattutto l’Irfis-Finsicilia.

Infatti le “risorse a valere sul PO-FERS Sicilia 2007-2013 liberate a seguito di certificazione e finalizzate ad interventi di edilizia sanitaria sono riutilizzate per le medesime finalità e per l’acquisto di tecnologie mediche” è quanto prevede l’11° comma sempre dell’articolo 5, con il successivo comma che prevede “contributi a fondo perduto” “fino ad un massimo di 40.000 migliaia di euro” gestito dall’Irfis-Finsicilia “destinato alle imprese operanti in Sicilia che hanno avviato processi di riconversione o intendano avviare processi di produzione industriale di dispositivi di protezione individuali, tecnologie elettromedicali, disinfettanti sanitari e materiali destinati alle esigenze socio-sanitarie”.

La disciplina di tali norme sarà demandata ad apposito decreto dell’Assessore regionale per l’economia, previa intesa con l’Assessore competente come prevede il primo comma del successivo articolo 6. Da notare che il comma 2, sempre dell’articolo 6, prevede che “Le operazioni oggetto delle misure di sostegno … sono ammesse, ai fini dell’istruttoria, senza alcuna valutazione del merito creditizio e senza alcuna garanzia”, mentre “L’Irfis, gestore del fondo, è autorizzato a stipulare con soggetti pubblici e privati convenzioni finalizzate alla attuazione delle misure di cui al presente articolo. Rimangono a carico del fondo le commissioni pari allo 0,5 per cento … oltre tutte le spese per le convenzioni, nonché le perdite e le spese legali derivanti dal mancato rimborso …Le istanze sono definite entro 20 giorni dalla presentazione con erogazione entro i successivi 10 giorni”.

Anche per il sostegno alle famiglie si fa ricorso all’Irfis. Lo prevede il 5° comma dell’articolo 9 che prevede:”E’ istituito presso Irfis-Finsicilia S.p.A. il ‘Fondo Sicilia – Sezione specializzata per il sostegno finanziario alle famiglie’ per le esigenze finanziarie causate dalla crisi … pari a 100 milioni di euro”, mentre il 6° prevede il “sostegno finanziario per i nuclei familiari, anche composti da un solo componente, residenti in Sicilia almeno a far data dal 31 dicembre 2019 con un reddito familiare il cui imponibile non sia superiore a 40 migliaia di euro. I prestiti sono erogati senza interessi e con spese a carico dell’Irfis-Finsicilia S.p.A per un importo massimo di 15 migliaia di euro, da restituire in 60 rate mensili a partire da 18 mesi successivi all’erogazione” con la previsione di stipulare apposite convenzioni con istituti di credito al consumo, Poste pay compresa.

Altro significativo articolo è il 10° con la costituzione di un “Fondo Sicilia  – Sezione specializzata in credito per fare fronte alle esigenze finanziarie degli operatori economici e dei liberi professionisti … pari a 150.000 migliaia di euro” con “le istanze… definite entro venti giorni dalla presentazione con erogazione entro i successivi dieci giorni”.

La misura è destinata parzialmente anche ad interventi per l’editoria, le emittenti televisive, le agenzie di stampa, le agenzie di distribuzione, le edicole e la patrimonializzazione dei vari Consorzi Fidi.

E 4.000 migliaia di euro sono destinati quale contributo a fondo perduto agli artigiani per adeguare i locali alle disposizioni sanitarie legate all’emergenza Covid-19.

Il comma 8° prevede pure l’istituzione sempre presso l’Irfis-Finsicilia S.p.A.del “Fondo Sicilia – Sezione specializzata di garanzia per l’anticipazione bancaria di trattamenti di integrazioni al reddito di cui agli articoli da 19 a 22 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18” con una dotazione di 2.000 migliaia di euro.

Il comma 9° prevede un “Fondo per la ripresa-Artigiani” pari a 40.000 migliaia di euro da destinare alla Crias ed un altro “Fondo per la ripresa – Cooperative” pari a 15.000 migliaia di euro da destinare all’Ircac.

Lo stesso comma “in sede di prima applicazione, 10.000 migliaia di euro sono destinati a finanziamenti a tasso zero fino a 15.000 euro. secondo le modalità del comma 10 per la copertura delle contribuzioni dovute dalle imprese artigiane per l’iscrizione al fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato”.

Il successivo comma 10° precisa che: “La Crias è autorizzata a concedere contributi agli artigiani che accedono ad operazioni creditizie ai sensi del decreto legge n. 23/2020 per il rimborso di spese e commissioni derivanti da tali operazioni nonché contributi a fondo perduto nel limite massimo di 5 migliaia di euro … Rimangono a carico del fondo le commissioni non superiori allo 0,5 per cento, calcolato sulle somme erogate al netto dei rientri, e le perdite, ivi comprese le spese derivanti dal mancato rimborso”.

Il medesimo criterio è previsto dal comma 11° per l’Ircac in favore delle cooperative siciliane.

Diversi finanziamenti saranno erogati direttamente dai vari Assessorati regionali. L’articolo 21, al comma 16, prevede l’assegnazione di 100.000 migliaia di euro al “Fondo Unico” esistente sia alla Crias che all’Ircac con i rispettivi vincoli per l’artigianato e le cooperative.

La situazione attuale, con tutte le sedi dei vari enti chiuse, vede solamente la possibilità di comunicare via telefono e trasmettere richieste via mail e documentazione tramite pec.

Alla Cassa Regionale per il Credito alle Imprese Artigiane, intanto, monterebbe, a quanto riferiscono fonti interne, la protesta sindacale per via dell’assegnazione del cosiddetto “credito di esercizio 2.0″ legato all’emergenza Covid-19 e che dovrebbe iniziare ad operare dalle ore 9,30 del 4 giugno prossimo, affidato ad un ristretto gruppo di dipendenti secondo una prassi già realizzata dalla direzione generale negli anni passati per il settore turismo, agricoltura ed autotrasporto, e con erogazione di” benefit” particolari. Tra l’altro si viene a sapere che i programmi installati presso l’Ente non permettono l’accettazione della firma digitale da parte dell’artigiano richiedente i finanziamenti.

L’erogazione dei vari finanziamenti previsti in favore degli artigiani, attività fondamentale dell’Ente, è peraltro bloccata in quanto non è stato mai presentato ed approvato il “Bilancio di previsione 2019/2021”, né tanto meno quello del 2018/2020.

Domenico Pirracchio

 

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